Una breve selezione di libri che evocano il mare e la montagna.
Come i molti stati d'animo del mare e dell'oceano, la sua rappresentazione nella letteratura trabocca di varietà: il mare a volte ha un significato diverso per molti di noi, ma anche la montagna ha un suo fascino e non da meno ha evocato diverse opere letterarie.
1. IL MARE
di Jules Michelet
"L’oceano respira come me si accorda al mio movimento interiore e a quello dei cieli. Mi obbliga a contare senza posa con lui, a fare il computo dei giorni e delle ore , a osservare il cielo. Mi riconduce a me stesso e al mondo."
scriveva Jules Michelet nel suo libro-saggio sul mare (1861), analisi di uno storico che tratta di ambientalismo quando ancora non esisteva, evidenziando l'aumento della tecnologia nelle società industriali e le teorie in materia di igiene per il tempo libero.
2. JAMAICA INN
di Daphne du Maurier
Quando penso alla Cornovaglia nella narrativa, penso a Daphne du Maurier con il suo romanzo Jamaica Inn. Per la giovane Mary Yellan, il mare è irrequieto e pungente, spumeggiante di contrabbandieri e naufragi; è un mare selvaggio e intimidatorio, che riecheggia le sue passioni emerse.
All’inizio dell’Ottocento, Mary Yellan, giovane orfana di belle speranze e di avvenente aspetto, giunge al Jamaica Inn, una locanda tra i picchi e le scogliere della Cornovaglia, terra, all’alba del nuovo secolo, di pietre e ginestre rachitiche, di pirati e predoni.
Dopo la morte della madre, l’unica parente rimasta alla ragazza è la zia Patience, proprietaria della locanda insieme col marito Joss Merlyn. Nel viaggio attraverso la brughiera selvaggia della Cornovaglia, Mary ha immaginato il Jamaica Inn come un accogliente rifugio, una dimora degna di quella zia che, da bambina, le appariva leggiadra come una fata con le sue cuffie ornate di nastri e le sue gonne di seta.
3. LA DONNA DEL TENENTE FRANCESE
di John Fowles
Allo stesso modo, La donna del tenente francese di John Fowles offre il mare come uno specchio, teso di desiderio mentre Sarah Woodruff sta in piedi e fissa il famoso frangifrutti The Cobb di Lyme Regis, in attesa del ritorno del suo amante.
Ambientato a metà del diciannovesimo secolo, il narratore identifica la protagonista del romanzo come Sarah Woodruff, la donna del titolo. Lei vive nella città costiera di Lyme Regis, una donna caduta in disgrazia, presumibilmente abbandonata da un ufficiale di una nave francese di nome Charles Varguennes che era tornato in Francia e si era sposato.
Impiegata come domestica nella casa della molto pia di Mrs. Poulteney, trascorre parte del suo limitato tempo libero su The Cobb , un molo di pietra da cui fissa il mare.
Di ritorno da un viaggio per avvertire il padre della sua incerta eredità, Charles si ferma a Exeter come se volesse far visita a Sarah. Da lì, il narratore, che interviene per tutto il romanzo e in seguito ne diventa un personaggio, propone tre diversi modi in cui il romanzo potrebbe concludersi.
4. IL QUINTO GIORNO
di Frank Schätzing
Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie… Dio li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari"… E fu sera e fu mattina: quinto giorno. Genesi 1, 21-23. Dalla Bibbia Frank Schätzing ispira un best seller fantaecologista.
L'oceano è un mondo brulicante di esseri misteriosi, un universo di cui si conosce a malapena la superficie, un enigma che avvolge i sette decimi del nostro pianeta. Dall’Europa all’America, dal Polo Nord al Giappone, il mondo intero dovrà confrontarsi con questo enigma: scienziati, militari, capi di governo e individui comuni saranno trascinati in un’avventura senza precedenti, verso uno scontro titanico in cui si deciderà se la specie umana può avere ancora un futuro. Perché nessuno può sapere cos’è veramente successo nel quinto giorno della creazione. Fino a ora…
di M.L. Stedman
Dopo la prima guerra mondiale, su una remota isola al largo delle coste australiane, il guardiano del faro Tom Sherbourne e sua moglie Isabel fanno una scelta di vita che verrà alterata da una neonata trovata fra gli scogli dopo un naufragio.
Sulla montagna
1. OBERMAN
di Étienne Pivert de Senancour
"...malgrado la lentezza dei movimenti apparenti, è sulle montagne, sulle loro cime quiete, che il pensiero, meno affrettato, è veramente più attivo ... La giornata era rovente, l'orizzonte offuscato e le valli vaporose. Lo splendore dei ghiacci riempiva l'atmosfera sottostante di riflessi luminosi, ma una purezza sconosciuta sembrava l'essenza stessa dell'aria che respiravo. " così scrive Oberman personaggio romantico dello scrittore francese de Senancour mentre si trova in Svizzera.
Iniziato a Parigi nel 1801, completato in Svizzera nel 1803, venne pubblicato l'anno dopo. Durante il suo viaggio in Svizzera, Oberman si abbandona a riflessioni filosofiche, che annota nelle sue lettere.
Romanzo epistolare, ma più che di romanzo si potrebbe parlare di un diario intimo tanto la trama è tenue, costituita da confessioni e rimpianti legati, più che ad avvenimenti, a stati d'animo del protagonista, un giovane che "non sa che cosa è, né che cosa ama, o ciò che vuole, che geme senza causa, desidera senza oggetto e non vede nulla, solo sa di non essere al suo posto, e di trascinarsi, insomma, nel vuoto e in un infinito disordine di noia".
Lo scrittore stesso afferma, in uno stile pittoresco, che la consistenza della sua opera sta tutta nei particolari soffusi di tristezza dinanzi agli spettacoli della natura. Le descrizioni dei paesaggi montani in Oberman sono strettamente legate agli stati d'animo del protagonista.
2. WILD
di Cheryl Strayed
A ventisei anni, Cheryl Strayed prese la decisione più impulsiva della sua vita. Senza esperienza o formazione, spinta solo dalla sua cieca volontà, avrebbe percorso a piedi più di mille miglia del Pacific Crest Trail dal deserto del Mojave attraverso la California e l'Oregon fino allo stato di Washington, e lo avrebbe fatto da sola. Wild cattura con forza i terrori e i piaceri di una giovane donna che avanza contro ogni previsione in un viaggio che l'ha fatta impazzire, rafforzare e infine guarire.
3. CRISTALLO DI ROCCA
di Adalbert Stifter
Due bambini si perdono fra i ghiacci durante una tempesta di neve, alla vigilia di Natale. Avanzano «con la tenacia e il vigore che hanno i bambini e gli animali, perché non sanno ciò che li attende e quando le loro energie saranno esaurite». Ma un paesaggio sempre più estraneo e impenetrabile li avvolge, come una sterminata, candida prigione.
Nella passeggiata avventurosa di questi due bambini fra il paese della nonna e quello dei genitori, Stifter ha fissato l’immagine stessa che governa tutta la sua arte: quella di una natura familiare e intima, che si spalanca poi, se appena deviamo dal sentiero battuto, in uno spazio inquietante, primordiale, dove la nostra presenza è quella di «puntini minuscoli» fra «blocchi immensi»
4. QUOTA 1222
di Anne Holt
Sotto una violenta bufera di neve, un treno deraglia tra le Alpi norvegesi. I passeggeri vengono tratti in salvo e condotti in un albergo della zona. Ma, mentre sono ancora tutti isolati a causa del maltempo, un assassino comincia a fare vittime. Hanne Wilhelmsen, bloccata anche lei a quota 1222 metri, ha il compito di sfidare il tempo – anche atmosferico – e fermare il killer. Senza una squadra investigativa, però, senza i rilievi della Scientifica, senza nulla che non sia la pura forza della sua intelligenza. Considerata una delle piú belle inchieste per l’ex detective della polizia di Oslo.
5. LA MONTAGNA INCANTATA
di Thomas Mann
Per la montagna il classico è La montagna magica (nella nuova traduzione) o incantata di Thomas Mann. La visita di Hans Castorp al cugino Joachim, malato di tubercolosi e ricoverato in un sanatorio sulle Alpi svizzere, doveva durare solo una ventina di giorni.
Ma prima di ripartire, Hans scopre essere anch’egli ammalato, quindi rimane nella casa di cura per molto tempo, mantenendo relazioni con gli altri ospiti del sanatorio e immergendosi nel ritmo dilatato della vita sulla montagna.
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