12 giu 2017

 

Il bambino argento – Kristina Ohlsson. In Svezia una vecchia leggenda e un tesoro sepolto

Nel secondo volume della trilogia di Kristina Ohlsson il mistero di un antica leggenda locale con un tesoro sepolto da scoprire

E' inverno ad Åhus in Svezia. Nel ristorante dei genitori dell'adolescente Aladdin avvengono alcuni furti di cibo. Insieme alla sua amica Billie decide di smascherare il responsabile. Aladdin ha notato intorno al ristorante un bambino vestito in pantaloncini corti nonostante le gelide temperature, questo scompare quando si avvicina, senza lasciare traccie sulla neve fresca. Aladdin e Billie hanno già stabilito che i fantasmi non esistono, ma ora hanno qualche dubbio. Per risolvere il mistero, veglieranno al di fuori del ristorante per una notte intera. Quello che scopriranno li porterà ad una vecchia leggenda locale di qualcuno conosciuto come "il bambino argento",  qualcuno che è morto da più di 100 anni.




Il bambino argento (Salani) è il secondo libro di Kristina Ohlsson basato sulla trilogia che vede protagonisti i personaggi adolescenti di Billie, Aladdin e Simona nella città svedese di Åhus.

La scrittrice è nota per le sue storie ricche di mistero deliziosamente inquietanti. Il libro piacerà a tutti i lettori adolescenti e adulti che hanno già letto il precedente Bambini di cristallo, ma anche chi si appresta per la prima volta a leggere questa scrittrice. 

Qui vediamo questi ragazzi ingegnosi alle prese con un mistero da risolvere che ha radici nel passato della cittadina di Åhus.

La scrittrice tocca delle tematiche attuali come l'integrazione e la crisi economica, già con il protagonista Aladdin, di origine turche, cui i genitori - in evidenti difficoltà economiche - hanno venduto la propria casa per trasferirsi in una vecchia torre idrica trasformata in ristorante. 

Aladdin pur essendo venuto via dalla Turchia in fasce si sente svedese: "Quando gli chiedevano di dov’era, rispondeva sempre che era di Åhus",  e non ha la minima intenzione di lasciare il paese, come sente dire dai genitori, preoccupati dai pochi incassi del ristorante tipico, il Turken, per ritornare al loro paese d'origine e aprire un nuovo locale.

Con le sue coetanee Billie e Simona e la sua insegnante, egli si trova a suo agio e spesso si aiutano a vicenda come è già capitato nel precedente romanzo  Bambini di cristallo  dove Billie si era trovata a disagio in una nuova casa, un tempo una specie di piccolo orfanotrofio, che pareva infestata dai fantasmi solo perché vedeva oscillare il lampadario più spesso del solito.

Questa volta tocca ad Aladdin vedere la figura di un bambino in pantaloncini corti e solo un maglione in pieno inverno. In apparenza non vi farà caso, ma in seguito le apparizioni, che pare vedere solo lui, si intensificano. 

Lo strano bambino resta sempre immobile davanti al ristorante, silenzioso, con gli scarponcini neri consumati e i calzettoni che gli arrivano al ginocchio.

"Il bambino non rispose al saluto di Aladdin. Restò lì sotto la neve a guardare. Aladdin esitò. Forse doveva fermarsi. Quel bambino poteva aver bisogno di aiuto.
«Ti sei perso?» gli chiese. Si sentì stupido. Come gli era venuto in mente che si fosse perso? Quel bambino doveva avere dodici anni, come Aladdin. Se si fosse perso, mica sarebbe restato lì impalato in mezzo alla neve." 

Poi il tempo di girarsi e sistemarsi lo zainetto per andare a scuola e il misterioso bambino scompare senza lasciare tracce sulla neve.

Nel frattempo al ristorante sparisce del cibo, si fanno tante supposizioni, fra l'altro al porto vi è ormeggiato, in attesa, un barcone di profughi siriani, e si pensa sia stato qualcuno di loro.
 
Ma l'elemento centrale della storia è dato da un articolo di giornale che Aladdin riesce  a leggere per caso "L'argento scomparso" si intitolava :
"Esattamente cento anni fa, sul laboratorio dell’argentiere Larsson, a Åhus, si abbatté un fulmine e l’argento fu trafugato. La refurtiva non fu mai ritrovata. Chi lo abbia rubato resterà probabilmente per sempre un mistero". 

Il ragazzo insieme alle sue amiche scoprirà che il laboratorio dell'argentiere si trovava proprio nel terreno dove vi era stata edificata la torre idrica, ma dell'argento non vi era nessuna traccia.

Consulterà il parroco locale che gli racconterà una strana storia di un furto, una bibliotecaria, poi vecchie foto e infine vedrà un lontano parente del presunto ladro che cento anni prima aveva rubato l'argento destinato alla chiesa di Åhus, ma neanche lui saprà dove si trova il tesoro.




Per Aladdin questo è importante poiché secondo lui, se ritrovasse l'argento, i suoi genitori diventerebbero ricchi e abbandonerebbero definitivamente l'idea di tornare in Turchia. 

Nel romanzo di Kristina Ohlsson si toccano tematiche di tolleranza sia verso i profughi - un incendio sul barcone procurerà l'assegnazione di appartamenti provvisori - sia verso alcuni bambini siriani cui si prenderà cura di nascosto Mats l'uomo accusato del furto al ristorante il quale confesserà che il cibo non era per lui.

L'abilità della scrittrice fa si che non si è mai del tutto sicuri se leggere il libro come una storia di fantasmi o di un pezzo di realtà. La suspense è calibrata fin dall'inizio, anche se gli eventi stessi non sono così drammatici. 

Il linguaggio è semplice per essere una storia gialla dove la tomba di un cane sarà la chiave di tutto, presentando tanti piccoli pezzi come un puzzle ingegnoso che alla fine si completa serenamente.

Come già aveva fatto nel precedente libro la ricetta è la stessa: una storia con radici nel passato, thriller e mistero con un pizzico di soprannaturale, insieme all'amicizia e alla solidarietà di ragazzi e genitori che si aiutano a vicenda.



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Vedi anche la recensione del terzo libro della trilogia 

GLI ANGELI DI PIETRA









L'autrice
Kristina Ohlsson è nata a Kristianstad, nel sud della Svezia e lavora come analista di sicurezza internazionale. È una delle autrici per ragazzi più vendute del Nord Europa: il suo Bambini di cristallo, il primo libro con Billie e Aladdin, è stato il titolo più venduto in Svezia, superando sia Diario di una schiappa che Harry Potter.













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Kristina Ohlsson
bambino argento



Salani 2017

170 pagine












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