14 ago 2014

 

Vacanzieri in narrativa. 5 Libri da leggere

Cinque libri su vacanze e vacanzieri in narrativa


Anche i personaggi di fantasia vanno in vacanza talvolta. Come nella vita dovrebbe servire a scuoterli dalle loro routine, che a sua volta porta a interazioni più vivaci e a placare conflitti interiori. Ci sono vacanzieri felici di partire, altri si rendono conto troppo tardi dell'errore che hanno fatto a lasciare il loro paese, qualcuno sembra avere una sensazione di déjà vu condotto dall'istinto interiore, altri ancora vorrebbero continuare per tutta la vita a viaggiare. 





Con dialoghi intelligenti Un incantevole aprile oltre a situazioni divertenti come personaggi ricorda l'humor di Woodehouse. L'ambientazione descritta è meravigliosa, con una grande casa ed ampi giardini, dove le donne risultano molto pungenti fra loro; in questi quattro personaggi che sono così diversi appariranno però  alcuni difetti.
Elizabeth von Arnin in questo romanzo ci narra di due donne londinesi, la signora Wilkins e la signora Arbuthnot, che decidono sul bus in un giorno di pioggia di andare in Italia leggendo un annuncio sul Times che offre una casa in affitto per il mese di aprile. La von Arming prende un gruppo di strane signore inglesi e le porta in Italia per un mese al sole. Di nascosto dai loro mariti, rompono i loro salvadanai condividendo con altre due compagne le spese di viaggio: l'aristocratica e bella Lady Caroline Dester, che vuole sfuggire dai suoi troppi pretendenti, e la vecchia signora Fisher, in cerca di un luogo tranquillo. 





Ai sociopatici piace prendere troppe vacanze perciò ne Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith un personaggio cattivo molto amato dalla Highsmith gira l'Italia in questo romanzo, dove segue e poi uccide un ricco industriale assumendo la sua identità e intascando le sue finanze. 
Da Sanremo a Roma passando per Venezia e concludendo la sua fuga in Grecia " L'unica cosa che rimpiangeva era di non aver fatto in tempo a vedere tutto il mondo. Voleva visitare l'Australia, per esempio. E l'India. Voleva vedere il Giappone. E poi c'era anche il Sud America. Il solo fatto di conoscere e ammirare l'arte di tutti questi paesi avrebbe potuto tenerlo occupato piacevolmente per una vita intera, pensava Tom."









Death in Venice 1971




Thomas Mann in Morte a Venezia ci racconta di Gustav von Aschenbach uno scrittore votato alla sua arte e anche giunto al culmine della sua attività artistica che ha delle strane visioni che lo turbano: ha bisogno di uscire dal suo guscio. Dopo una falsa partenza nella costa austro ungarica, si rende conto che 'deve' andare a Venezia. Una Venezia plumbea gli appare ai suoi occhi in alta stagione, con la sua aria umida e le strade vuote, e trascurando un'epidemia di colera scoppiata nella città lagunare, si infatua di un bel giovane , lui che è un cultore dell'estetismo, oscilla fra la disperazione e il grottesco. Questo piccolo libro potrebbe essere sia un avvertimento che una lettera d'amore per Venezia e per tutti coloro che vogliono recarsi in questa città nell'acqua.













Il romanzo allucinatorio di Paul Bowles Il tè nel deserto è un viaggio nel cuore primordiale del Marocco, ma in realtà è anche un viaggio nei più remoti antri del nostro ignoto. Non è esattamente un un invito al turismo. Una coppia sposata originaria di New York viaggia nel deserto del Nord Africa accompagnati dal loro amico Tunner. Il viaggio, inizialmente serve da tentativo da parte di Port e Kit per risolvere le loro difficoltà coniugali, ma irto dall'ignoranza dei pericoli che circondano i viaggiatori si imbarcheranno senza saperlo in una drammatica avventura: tentando di ritrovare se stessi e il significato della loro unione, si perderanno. Bowles esplora, forse come Conrad o Camus, che cosa significa essere un estraneo.









Un antico fiume. Il viaggio a monte di alcuni impressionabili uomini sfidando l'interno del paese. Una resa dei conti inevitabile alla fonte. Infine, il terribile ritorno alla realtà. 
Ma questo non è Cuore di tenebra, e il fiume non è il Congo. In realtà, è il Tamigi, e il narratore non è Marlowe, ma Jerome K. Jerome con Tre uomini in barca. Pubblicato nel 1889, dieci anni prima del romanzo di Conrad, è una delle gemme della narrativa inglese. Apparentemente è la storia di tre impiegati di città che decidono di fare un viaggio in barca, un racconto che a volte si maschera, contro la sua volontà, come una guida di viaggio, circondandosi di inseguimenti ed episodi spassosi di commedia tardo-vittoriana. Anche accidentale "Non avevo intenzione di scrivere un libro divertente, in un primo momento," disse il suo autore. Visto il successo l'anno dopo uscì Tre uomini a zonzo un viaggio in bicicletta dei tre protagonisti nella Germania imperiale. L'umorismo in letteratura spesso non viene preso sul serio come merita. Tuttavia, ci sono alcuni libri davvero divertenti che rimangono grandi per tutto il tempo.


I libri citati 

Un incantevole aprile di Elizabeth von Armin, Bollati Boringhieri
Il talento di Mr. Ripley di Patricia Highsmith, Bompiani
La morte a Venezia di Thomas Mann, Feltrinelli
Il tè nel deserto di Paul Bowles, Feltrinelli
Tre uomini in barca. Tre uomini a zonzo di Jerome K. Jerome, Newton Compton







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