15 mar 2021

 

Viaggi letterari in Italia. Scrittori e scrittrici dell'800 nel nostro paese

Da sempre meta di viaggiatori in cerca di bellezze artistiche, il nostro paese ha attirato numerosi autori stranieri specie nell'800. 




Fin da quando nacque il Grand Tour , sorta di viaggio formativo che compivano rampolli dell'alta società, in genere inglese, gli stranieri lo vedevano come sorta di educazione culturale nella patria dell'arte. 

Inevitabile poi che gli scrittori si servissero delle loro impressioni di viaggio in diari o epistolari per poi scriverne nei loro romanzi, guidando i lettori in una sorta di invito verso l'incantevole belpaese. 

Romina Angelici nel suo Viaggi letterari in Italia (ed. flower-ed) ci conduce attraverso le opere citate nelle località di soggiorno di scrittori famosi: da Goethe, Dickens, Forster, George Eliot, Louisa May Alcott e tanti altri, alla scoperta di ciò che vedevano e sentivano questi speciali turisti letterati.

Questi descrivono momenti di vita e impressioni da nord al sud del paese, in un periodo dove non era facile viaggiare, con scomode carrozze su strade sconnesse e rischiose, oppure inerpicandosi sulle valli alpine come descrive Dickens "perduti in contemplazione delle nere rocce, delle cime e dei burroni paurosi, degli spazi di neve fresca, formatisi nei crepacci e nelle vallette, e dei torrenti tumultuosi che rombavano giù, a precipizio, nell’abisso profondo ". 

Veniamo a sapere che un Gran Tour a volte durava tre anni, e non come i viaggi di oggi, fra l'altro il costo della vita in Italia nell' Ottocento era meno dispendioso rispetto ad altri paesi.

Ecco che i viaggiatori si prendevano tutto il tempo per visitare le città. In genere venivano preferite località artistiche come Firenze, Venezia, Roma e Napoli, ma anche laghi e cittadine minori. 

Milano, per esempio, poteva stupire alcuni mentre lasciare indifferenti altri, sempre per Dickens, acuto e ironico osservatore, Milano con la nebbia fitta da coprire il Duomo poteva sembrare Bombay  "per quel che se ne vedeva in quel momento”.

George Eliot era attratta dalla Galleria di Brera e dalla Biblioteca Ambrosiana più che dal Duomo, fra l'altro un violento acquazzone rovinò parte della sua visita. 

Oscar Wilde dopo aver visitato le bellezze artistiche di Firenze confesserà alla madre un certo rimpianto nel lasciarla, ma rimarrà estasiato da Venezia, seppure le gondole nere che scivolano silenziose nell'acqua gli faranno ricordare dei carri funebri. 

Poi c'è il tedesco Goethe, un turista d'eccezione che compirà il suo Viaggio in Italia tra il 1786 e il 1788, da nord a sud, soffermandosi ad ammirare monumenti, ville e chiese, rimanendo incantato da paesaggi e bellezze naturali di piccole città e dai loro abitanti, nel suo libro descriverà anche informazioni sulle modalità di raccolta delle olive.  

Roma sarà il suo "punto centrale" verso cui l'attira un’esigenza irresistibile, ma sarà la Sicilia che lo conquisterà e anche se a Palermo rimane colpito da polvere e sporcizia sulle strade, ammirerà le mostruose figure di Villa Palagonia.  


"A prescindere da particolari itinerari personali di ricerca interiore, fu grazie ai giovani aristocratici e letterati come Goethe che le bellezze del nostro Paese furono immortalate, non attraverso una macchina fotografica al collo, ma con pennelli, tavole, penne e quaderni, aprendo le porte a quello che un giorno sarebbe diventato quel fenomeno di massa che oggi ha guadagnato il nome di turismo".




Edmund Blair Leighton - Waiting for the coach

Edmund Blair Leighton - Waiting for the coach


Romina Angelici si sofferma anche sulle viaggiatrici femminili con un capitolo intitolato Le vere signore non viaggiano, in effetti in un epoca in cui molte cose erano precluse alle donne, non sarebbe stata ben vista una viaggiatrice sola senza accompagnatore in un paese sconosciuto, una donna rispettabile non avrebbe fatto una cosa cosi disdicevole. 

Sarà il citato E. M. Forster in Camera con vista a spezzare una lancia a favore 

"Perché le grandi cose non si addicevano a una signora? Una volta Charlotte aveva cercato di spiegarglielo. Non che le donne fossero inferiori agli uomini: però erano diverse. La loro missione era ispirare imprese agli altri, piuttosto che compierle di persona. Indirettamente, facendo uso del loro tatto e conservando immacolato il proprio nome, una donna poteva realizzare grandi cose..."

Molte comunque saranno le donne in viaggio verso il nostro paese a cominciare da Madame de Staël raccontando nei loro scritti e dimostrando più degli uomini un maggior senso pratico e spirito di adattamento. 

George Eliot sarà molto critica, una turista difficile si direbbe, affascinata più da un tramonto che dalle sculture di Michelangelo e riportando le impressioni di una sosta a Roma nel personaggio di Dorothea in Middlemarch che non è preparata intellettualmente e spiritualmente. 

Elizabeth Gaskell era entusiasta di visitare Roma nel 1857 insieme alle figlie, nonostante la scomodità del viaggio in pieno festeggiamento del carnevale, continuerà poi verso Venezia, e a Firenze farà visita ai Browning in particolare la poetessa Elizabeth Barrett, cui Virginia Woolf immortalò il suo cocker spaniel nel romanzo Flush vita di un cane

Louisa May Alcott decise di compiere un secondo viaggio in Europa nel 1870, una vacanza secondo lei meritata dopo il successo di Piccole donne, quindi insieme alla sorella May e un'amica si avventurarono in Italia passando per Milano, paragonando il Duomo a un grande dolce di nozze, poi Bologna e Firenze e giungere in inverno a Roma, qui presero in affitto un appartamento di sei stanze assumendo una cameriera romana. 

Dalla sua finestra vedeva tristemente la fontana del Tritone con un ghiacciolo al naso, ma non sarà la città ad affascinarla quanto la campagna romana. Quell'esperienza gli fornirà ispirazione per il suo personaggio della vecchia zitella Lavinia in Borse da viaggio


Viaggi letterari in Italia è a sua volta un appassionante viaggio tra le pagine compiuto dall'autrice, che potrebbe stimolare il lettore curioso a osservare in giro per la sua città, piccola o grande che sia, le varie targhe marmoree che ricordano le permanenze di questi letterati stranieri, i quali si sono fermati ad ammirare le loro bellezze riportandone le impressioni nei loro romanzi, ma può essere  anche un invito a leggere la folta e indispensabile bibliografia che l'autrice mette alla fine del libro. 

" I libri in cui è stata citato, nominato, descritto un paesaggio, una città, un lago, un monumento italiano sono innumerevoli e si ergono a celebrazione scritta di quella che è una peculiarità tutta nostra e che tutto il mondo ci invidia. Certo, non va taciuto che siamo stati guardati con supponenza, cinismo e diffidenza, e anche pietismo in alcuni casi, ma il fascino sprigionato dalla solarità dell’Italia difficilmente ha militato a suo demerito."




viaggi-letterari


Il libro consigliato


 Titolo: VIAGGI LETTERARI IN ITALIA

Autore: Romina Angelici

Editore: Flower-ed

Anno: 2021

Pagine: 164


 





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