30 nov 2020

 

Lavoro: una storia di esperienze. Louisa M. Alcott e il romanzo femminista

L'autrice di Piccole donne nel romanzo inedito Lavoro: una storia di esperienze, racconta una vicenda  quasi autobiografica, ritraendo una giovane donna che lotta per affermare la sua indipendenza. Lo farà attraverso le varie occupazioni che cambierà nel corso della sua vita. La Alcott, in anticipo sui tempi, in questo romanzo mette in evidenza la soddisfazione interiore di avere una carriera e l'autonomia finanziaria per le donne. 



Lavoro: una storia di esperienze (Robin edizioni) è un corposo romanzo di Louisa May Alcott, (inedito in Italia), pubblicato nel 1873, che racconta la vita e le esperienze lavorative di una giovane donna durante il periodo della guerra civile americana. 

Il libro segue il personaggio di Christine "Christie" Devon mentre svolgerà una varietà di lavori diversi nel corso di quasi venti anni, portando con sé esperienza, conoscenza e saggezza. 

Il viaggio di Christie inizia quando rifiuta l'opportunità di sposare un contadino. La ragazza, orfana all'età di 21 anni, vuole allontanarsi dalla casa degli zii che si sono presi cura di lei, affermando che inizierà "una nuova dichiarazione d'indipendenza". 

Il suo obiettivo è quello di vivere in modo indipendente nel New England di fine '800, e aiutare anche le altre donne che vogliono intraprendere un'occupazione senza dipendere dai mariti, da una società patriarcale.

Il primo lavoro che trova è quello di cameriera, ma non le piace questa posizione perché la trova umiliante e non paga bene. Tuttavia si servirà di questa esperienza come una lezione di umiltà, lavorando a fianco di un altra sua pari. 

Dal lavoro di cameriera passa a quella dell'attrice, interpretando una splendida amazzone in una commedia teatrale. Anche se riesce a farsi accogliere benevolmente dalla troupe, la paga non è buona e la fantasia di fama e gloria non si traduce in realtà, fra l'altro si troverà coinvolta in una sorta di disputa con un'altra collega gelosa per contendersi un giovane attore, ma tutto si risolve e quindi va avanti per la sua strada. 

Nonostante il successivo lavoro di governante le faccia scoprire la vita dei ricchi, ancora non si fermerà. Continuerà a cambiare mestieri nel corso del tempo, aggiungendo al suo curriculum compiti come: prendersi cura di una donna malata, lavorare come sarta e poi infermiera durante la guerra civile. (la scrittrice era stata da giovane infermiera durante la guerra civile) 

Ci saranno dei momenti difficili che la porteranno quasi al suicidio, ma una mano amica l'aiuterà.

La storia della vita di Christie Devon non ruota esclusivamente intorno al lavoro. Ci sono delle note giocose e ironiche, specie quando si prende cura di alcuni bambini. 

Troverà l'amore, si sposerà creandosi una famiglia tutta sua. Alla fine Christie raccoglierà le sue esperienze nel mondo del lavoro e le userà per diventare un'attivista aiutando le altre donne lavoratrici.


Come personaggio di un romanzo di formazione, Christie appare un'ingenua americana che intende rivendicare l'eredità del sogno americano. Metterà alla prova le opzioni a disposizione delle donne nella società capitalista, passando da un lavoro all'altro e anche attraversando la fase dall'innocenza alla maturità. 

Christie Devon si distingue come personaggio letterario diverso di donna orfana, scegliendo di lasciare la sua casa e la sua famiglia, costruendo alla fine un nucleo familiare per se stessa, abbastanza distante da quello definito dalla società dell'epoca .

L'ispirazione letteraria è data da Jane Eyre, ella resiste alla tentazione di rinunciare alla propria libertà per la sicurezza del matrimonio e della "sfera propria" della donna. 

Mentre lavora come governante per la signora Saltonstall, Christie riceve le attenzioni del fratello del suo datore di lavoro, il ricco Philip Fletcher (che poi troverà successivamente in un letto d'ospedale quando sarà infermiera). 

Il giorno in cui gli viene offerta una proposta di matrimonio sta leggendo Jane Eyre sulla spiaggia, mentre bada ai bambini del suo datore di lavoro. Philip le propone di sposarla, ma lo fa in un modo che sia chiaro a Christie che il prezzo della sua offerta sarebbe la perdita della libertà e integrità come individuo, quindi declinerà a malincuore la proposta. 

Sebbene la prospettiva americana da parte della scrittrice consenta la possibilità di carriere più accettabili e una visione sociale meno dura delle donne che lavorano, rispetto a quella di Emily Brontë, l'insistenza di questa sul fatto che le donne abbiano bisogno di un lavoro mirato per migliorare le loro vite la trova in sintonia con l'ideale della Alcott.


Dopo le varie peripezie per un lavoro migliore e una vita indipendente, quasi a metà del libro, Christie incontra David Sterling, che lavora in una serra. Personaggio abbastanza romantico, virtuoso, silenzioso con un tocco di malinconia a causa di un passato oscuro, ma talvolta irritante. 

Spesso si chiede se riuscirà mai a vedere il lato migliore di lui, e quando pensa di rivelare il suo amore appare una giovane ragazza nel mezzo, che provocherà una punta di gelosia alla nostra eroina. 

Ma nel frattempo torna alla carica Philip Fletcher. 

Insomma, la nostra Christie deve decidere quale uomo preferire, confidandosi con la saggia madre di David, la quale gli dice praticamente di non scegliere l'uomo in base alla ricchezza materiale ma a quella del cuore. 

Per David la scrittrice si basò sulla figura di  Henry David Thoreau ,  d'altra parte nella realtà la Alcott aveva un amore non corrisposto con il suo insegnante Thoreau era lo scrittore di Waldennonostante avesse sedici anni più di lei. 

Quando aveva circa sette anni, suo padre la iscrisse a una scuola dove insegnava Thoreau, allora 23enne. Il professore naturalista portava spesso i suoi studenti fuori dall'aula nei boschi, raccogliendo licheni, mostrando loro le tane di volpi e tracce di cervi e nutrendo uno scoiattolo dalla sua mano. 

Thoreau aveva interessi amorosi diversi dalla studentessa innamorata. Forse la sua mancanza di igiene personale, i suoi vestiti trasandati e le pessime maniere a tavola li scoraggiavano. 

Non per Louisa. "Dietro i difetti del Maestro vedeva le grandi linee che dovevano servire da modello per l'uomo perfetto", scrisse. (¹). 

Dopo la sua morte, ufficialmente zitella, si offrì volontaria nella guerra civile e in lutto per lui scrisse una poesia intitolata  Il flauto di Thoreau.  

Anche nel romanzo David suona il flauto e Christie nomina la sua esecuzione come "la voce di David" in grado di scorgere molta tristezza in essa. 

La loro amicizia crescerà e i due innamorati alla fine si sposano in fretta e furia poiché David si arruola, ma senza una conoscenza diretta della vita coniugale l'autrice sceglierà di separarli. 

La guerra civile incombe e quindi David andrà a combattere come capitano del suo reggimento, mentre Christie fa la sua parte e si offre come infermiera.

Momenti di commozione arrivano quando David svela a Christie il suo segreto che lo tormenta da anni e successivamente nel letto di morte, dove David vuole vedere il sorgere del sole: se per Christie quella era l'ora più buia dell'alba, per suo marito l'alba era già arrivata.  

Il breve ma significativo periodo di lavoro della Alcott come infermiera durante la guerra, probabilmente ha fornito delle ricche esperienze descrittive per il personaggio di Christie che eccelle in infermieristica e verrà rapidamente promossa, una sorta di rivincita, poiché nella realtà la Alcott verrà colpita dalla polmonite tifoide e dovrà abbandonare la professione prima del tempo. 

Naturalmente la guerra non porta nulla di buono alla coppia e ben presto la nostra Christie si troverà vedova e incinta. Aveva visto molti caduti sui letti dell'ospedale, ma questa volta la tocca da vicino; se la donna sarà colma di dolore, le labbra e gli occhi di David mostreranno una espressione di pace dopo la lunga sofferenza.  

Profondamente colpita e rassegnata, in aperta ribellione contro la fede, troverà poi armonia e riconciliazione con le altre amiche incontrate nel corso degli anni, infine la nascita della piccola Ruth riporterà la serenità alla nostra protagonista.



"...un'amorevole unione di sorelle, vecchie e giovani, bianche e nere, ricche e povere, ognuna pronta a fare la sua parte..."

La storia personale


"Work: A Story of Experience", venne scritto nel 1872 e pubblicato l'anno dopo. L'aveva iniziato qualche tempo prima e originariamente l'aveva chiamato "Success". Rappresentando la sua esperienza personale più di qualsiasi altro libro. 

Dirà a un'amica: "Le avventure di Christie sono molte delle mie; Mr. Power è il signor Parker; la signora Wilkins è immaginaria, insieme a tutto il resto. Lo iniziai a diciotto anni, senza finirlo finché HW Beecher (un politico) non mi scrisse, per fare una pubblicazione per la "Christian Union" nel 1872, e avrebbe pagato 3.000 dollari per questo ".  

"Non riesco a lavorare lentamente; la cosa mi possiede, e devo obbedire finché non è finita. Mille dollari mi sono stati inviati come anticipo, così sono stata legata e mi sono seduta al remo come uno schiavo di galera. " scrive nel suo diario. 

Nel mese di dicembre continua: "Impegnata con "Work". Devo scrivere tre pagine contemporaneamente su carta da impresso poiché Beecher, Roberts e i legali ne vogliono tutti una copia assieme.
[Questa è stata la causa della paralisi del mio pollice, che mi ha reso invalida per il resto della mia vita. - L. M. A.]"


La critica


Da parte della critica, che l'aveva bollata come autrice di libri per ragazzi, questo "romanzo per adulti " non venne preso bene ed ebbe opinioni contrastanti. 

Il recensore di The Literary World (luglio 1873), tra gli altri, ammirava la rappresentazione della "vera dignità del lavoro". 

Quello di Harper's Monthly (settembre 1873) suggeriva che Work è più un saggio che un romanzo - è viziato come un romanzo - ma i suoi lettori ciononostante "si alzeranno dalla sua lettura più forti per la battaglia della vita a causa della sua ispirazione".  

Per la rivista Lakeside Monthly (settembre 1873) ci fu una condanna, in gran parte, per non aver soddisfatto gli ideali del recensore: "per aver aumentato l'ardore innaturale dello sforzo inculcando la gloria di una vita lavorativa; per aver trattato gli afroamericani con dignità e per aver introdotto personaggi che sfidano gli stereotipi di genere " . 

Il critico di The Nation disapprovò il romanzo sia per la sua abilità artistica che per i suoi ideali, trovandolo "privo di immaginazione" e quindi "per niente come opera d'arte" e inutile "come guida per le ragazze povere" poiché "non trasmette alcuna informazione che può essere di qualsiasi utilità in un caso su cento "(31 luglio 1873). 

La migliore risposta a quest'ultima affermazione apparve in una lettera di un gruppo di lettori in Old and New:  "A noi, [l'eroina] Christie ha presentato, in modo più gradevole di quanto una conferenza o un saggio potessero fare, le serie convinzioni dell'autore sul rapporto che dovrebbe esistere tra la donna e il proprio lavoro, e come questo sia reso doloroso, redditizio o possibile, a seconda dei casi, nelle varie posizioni sociali in cui lei pone le sue eroine (...) ci appassioniamo finché non torna a casa dalla sua missione di donna e infermiera militare, con servite lodi; ci rende giovani con il cuore spezzato e le speranze deluse, ancora più vere e migliori."(*)


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(*)The Louisa May Alcott Encyclopedia, Old and New 1873


(¹) newenglandhistoricalsociety.com


(illustrazione di Sol Eytinge dall'edizione del 1901)









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Autore: Louisa May Alcott
Editore: Robin
Anno: 2020
Pagine: 474
Traduzione: Elisabetta Parri


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