26 mar 2018

 

Una vita da libraio – Shaun Bythell. Gioie e dolori di un libraio scozzese

Un ironico libraio scozzese ci racconta un anno di vita tra gioie e dolori della sua amata professione

Tra i molti libri che narrano di personaggi bizzarri come i gestori di libreria questo Una vita da libraio (Einaudi) è scritto davvero da un libraio. Shaun Bythell è un orgoglioso proprietario della più grande libreria di seconda mano della Scozia, in questo libro ci racconta aneddoti giornalieri della sua "avventurosa" professione. 





"Se oggi sono quel che sono, è colpa del quotidiano bombardamento di domande idiote, dell’incertezza finanziaria, delle eterne discussioni con il personale, dell’infinito, sfiancante mercanteggiare dei clienti. Eppure, se qualcuno mi chiedesse cosa vorrei cambiare, la risposta sarebbe: niente".

Questo libro racconta il diario di un anno della vita di questo riccioluto libraio che possiede un negozio a Wigtown, una piccola cittadina sulla costa sud-occidentale della Scozia. Il fabbricato che ospita la libreria "è vecchio, freddo, sgangherato, con un’ampia facciata in granito. Nei primi anni dell’Ottocento ci abitava il sindaco del paese, fu lui a dargli l’aspetto che conserva tuttora, con gli esterni in stile georgiano”.

Giorno dopo giorno egli ci descrive il suo modo di lavorare, di osservare i clienti, e anche la vita difficile per chi gestisce una libreria del genere, tra spifferi che obbligano alcuni clienti speciali a coprirsi bene, alla difficoltà di fare piccole riparazioni a causa delle forti piogge con tazze e pentole per raccogliere l'acqua.

"Ancora pioggia a catinelle. Un anziano signore ci ha fatto i complimenti per le decorazioni della vetrina: avrà pensato che tutti quei barattoli, pentole e tazzoni siano un allestimento a tema gastronomico, e invece servono a raccogliere l’acqua. "


Come un reale diario i paragrafi sono brevi e talvolta pungenti, ricchi di un classico humor inglese, specie quando si tratta di avere a che fare con i clienti esigenti che si presentano con le recensioni del Times ad ordinare i libri nuovi, invece di rivolgersi alle librerie online.


Bythell, infatti, non vede di buon occhio l'avvento di queste, tra cui Amazon o Abebooks per i libri antichi (poi acquisita dal colosso di Jeff Bezos), ma non può farne a meno nel poter contribuire alla vendita dei suoi oltre centomila volumi.

Più che altro è molto restia la sua collega Nicky, una donna di mezza età abbastanza eccentrica, necessaria però al negozio, che si presenta spesso in ritardo con cibarie prese dal cassonetto di un ristorante, indossando una tuta da sci nera comprata per cinque sterline al mercatino dell’usato "da novembre ad aprile è la sua divisa d’ordinanza. Dentro quel coso imbottito e tutto d’un pezzo, sembra un Teletubby che abbia perso la strada di casa."

La libreria di Bythell

In quindici anni Bythell ne ha viste di tutti i colori e quando ci descrive alcuni clienti diventa estremamente spassoso. Come l'abituale Mr Deacon, un signore di mezza età con il classico girovita da cinquantenne sedentario; i capelli scuri e radi tirati sopra la zucca in quel modo assai poco convincente degli uomini che vorrebbero far credere di avere ancora una folta criniera.
Nonostante vesta in maniera elegante tende a trascurare certi dettagli come i bottoni, la patta dei pantaloni e i lembi delle camicie, dando l’impressione che qualcuno gli abbia sparato addosso i vestiti con un cannone.
Oppure una famiglia di quattro persone di cui ognuno ha comprato un libro e alla domanda "Serve una busta ?" ognuno risponde diversamente. 

C'è anche il transgender ottantenne che guida una Reliant Robin, una piccola automobile a tre ruote simile a quella di Mr Bean. Indossa enormi orecchini a cerchio, e porta spesso con soddisfazione dei libri che per il libraio si rivelano robaccia da poche sterline.

"Questa mattina un cliente mi ha chiesto se ho libri di Nigel Tranter, ma era chiaro che si aspettava una risposta negativa. L’ho indirizzato alla Stanza scozzese, dove teniamo la maggior parte delle opere di Tranter, compresi i testi di architettura. Qualche minuto più tardi l’ho visto che sgusciava fuori dal negozio cercando di non farsi notare. Certa gente vuole solo metterti al corrente delle proprie abitudini di lettura e non si sogna nemmeno di acquistare un libro".

Quando non sta dietro il banco Bythell si avventura alla ricerca di altri libri contattato da gente che si vuole disfare di intere biblioteche, specie quando il proprietario è morto da poco, consultando vedove affrante che sembrano contente di separarsi dai libri dei mariti, ma con l'idea che vendere la biblioteca sarebbe una sofferenza, come dare via una parte della vita del coniuge.

Bythell fa una riflessione interessante su questo tema, sullo sgombero di abitazioni di gente deceduta.  A lungo andare si diventa insensibili, tranne in alcune occasioni, quando entra in una casa di persone che non hanno avuto figli. Una certa malinconia emerge guardando le fotografie appese del marito in uniforme della Raf e la moglie giovane in vacanza a Parigi.
Smantellare una biblioteca privata diventa l'atto finale del processo di distruzione dell'individualità, cancellando l'ultima prova tangibile di ciò che quelle persone sono state.

Questo diario di un anno nella vita del negozio, a prima vista appare un racconto di un tipo scontroso ma divertente, di una professione che molti abitanti delle città considererebbero idilliaca.
Bythell cita spesso George Orwell e il suo  Ricordi di libreria  "un luogo che, finché non ci si lavora, è facile immaginare come una specie di paradiso dove affascinanti gentiluomini d’età scartabellano eternamente tra in-folio rilegati in pelle di vitello" dove è raro trovare persone interessate ai libri.
Allo stesso Orwell non piaceva essere un libraio a tempo pieno nel 1934, però trovò il tempo per scrivere Fiorirà l'aspidistra inserendo alcuni ricordi autobiografici della sua avventura di commesso. 

Quando non cerca biblioteche nelle proprietà in rovina, l'autore passa il suo tempo a pescare salmoni, a nuotare in mare e a camminare sulle brulle colline. Ci racconta che le fortune della città, un tempo in declino, sono state rianimate con l'arrivo di una serie di librerie, e di librai locali che organizzano anche un festival del libro, questo attira ogni anno migliaia di visitatori nell'area, sullo stile della mitica Hay-on-Wye, la «Mecca dei bibliofili», cittadina del Galles dove c'è una libreria antiquaria ogni quaranta abitanti e dove si celebra ogni anno uno dei più noti Festival della Letteratura, Paul Collins vi ha scritto un libro sul suo soggiorno Al paese dei libri (Adelphi)

L'autore descrive il suo mondo bohémien intorno al negozio con un cast di personaggi insoliti fra cui anche Sandy l'uomo più tatuato di Scozia che gli porta sempre bastoni da passeggio creati da lui, oppure noti scrittori che passano le serate a bere whisky accanto al fuoco. Insieme a clienti propensi a sfruttare la precarietà della posizione della libreria, i quali chiedono sconti sui libri che non hanno stampato il prezzo "Dev’essere uno strano effetto psicologico, quello che si innesca quando un cliente si imbatte in un libro senza prezzo. Qualsiasi somma gli si dica, per quanto bassa, è comunque più alta di ciò che lui è disposto a pagare".

Bythell è un vero credente nel suo lavoro, dando molta importanza ai libri veri, cartacei, ingialliti dal tempo, macchiati e conservati da generazioni. Dopotutto è un uomo che ha sparato su un vecchio Kindle e lo ha montato su una parete del locale come un trofeo.

Nell'agosto 2019 Shaun Bythell ha pubblicato un altro libro sulla sua vita da libraio Confessions of a Bookseller interpretando il misantropo alla perfezione. Per i fan del suo primo libro ci sono molti volti familiari ma anche nuovi: un Testimone di Geova che ripone le opere di Darwin nella sezione narrativa, poi Anna, la sua compagna californiana che ha aiutato a creare l'Open Book in città,  il gatto Captain che si sta "spingendo il limite dell'obesità patologica". 


Il tour virtuale della libreria in un simpatico video pubblicato da Shaun Bythell su YouTube




Il libro

Shaun Bythell
UNA VITA DA LIBRAIO
Einaudi 2018
traduzione di Carla Palmieri
384 pag.














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6 commenti :

Cristina Malvezzi ha detto...

Questo libro è già finito in lista: sono molto curiosa di leggere tutti gli aneddoti di cui parli, del resto quello del libraio è un mestiere che affascina qualsiasi lettore forte e non possiamo fare a meno di chiederci come possiamo sembrare quando ci aggiriamo fra gli scaffali del nostro negozio preferito!

Lucius Etruscus ha detto...

Nooo voglio assolutamente questo libro!!!! :-P
Da spulciatore di bancarelle e librerie dell'usato, sono curioso di sapere cosa si prova a stare dall'altra parte a combattere con gente strana come me :-P

Gioacchino Di Maio ha detto...

Infatti noi lettori dall'altra parte del banco veniamo visti come degli individui bizzarri, è naturale che i punti di vista siano molto differenti tra venditore e compratore.

Gioacchino Di Maio ha detto...

Potresti essere sicuramente uno dei tipici clienti di Bythell, nel libro ne illustra diversi :)

Obsidian M ha detto...

La questione del disfarsi delle biblioteche di parenti defunti è qualcosa a cui sono particolarmente sensibile. Non passa giorno che non guardo i miei libri cercando di immaginarmene il destino, quel giorno lontano che toccherà a loro. Spero solo che qualcuno possa avere il cuore di portarli da qualche parte, tipo un punto di bookcrossing. Temo invece che finiscano nel cassonetto della carta, assieme a cartoni di pizza sporchi di pomodoro...

Gioacchino Di Maio ha detto...

Penserei che oggi ci siano più persone che vogliono disfarsi di intere biblioteche che compratori.