26 feb 2018

 

Le assaggiatrici – Rosella Postorino. Storia di Rosa "la berlinese"

Il romanzo di Rosella Postorino ispirato a una storia vera poco nota della Seconda Guerra Mondiale

Il romanzo Le assaggiatrici (Feltrinelli) si ispira a una storia vera ma poco conosciuta, venuta alla luce solo nel 2014. Margot Wölk, era una delle assaggiatrici di Hitler, donne incaricate di testare i cibi destinati al Führer. Frau Wölk aveva sempre mantenuto il silenzio sulla sua esperienza, ma a 96 anni decise di renderla pubblica.

Le assaggiatrici - Rosella Postorino



Rosella Postorino trasforma questo personaggio reale in Rosa Sauer, un'ex segretaria di Berlino selezionata tra molte altre per essere trasferita alla Wolfsschanze, la Tana del Lupo, uno dei quartier generali di Hitler nascosto tra i boschi della Prussia orientale (attuale Polonia), tra il 1943 e la fine del 1944. 

Ogni pasto poteva essere l'ultimo. Dopo aver consumato i piatti vegetariani insipidi, poiché il Führer era vegetariano, lei e le sue colleghe scoppiavano in lacrime, grate di essere ancora vive.

Nella caserma di Krausendorf rischiavamo di morire ogni giorno – ma non più di chiunque sia vivo. Su questo aveva ragione mia madre, pensavo, mentre il radicchio mi croccava fra i denti, e il cavolfiore impregnava le pareti del suo odore domestico, rassicurante.

Rosa condivide in prima persona le sue esperienze, a volte poco lusinghiere, con le sue colleghe e le imposizioni delle SS. Questo offre un punto di vista originale su un periodo storico spesso trattato in letteratura e documentari. La caduta di Hitler è analizzata in modo silenzioso, eccetto per l'attentato del 1944 avvenuto nella Tana del Lupo.

In questo microcosmo al femminile, dieci donne si ritrovano attorno a una tavola imbandita mentre fuori il mondo è in bilico sull’abisso. Qui serpeggiano meschinità, infatuazioni, invidie reciproche, pettegolezzi e tradimenti.

Il Führer, che nel racconto non appare mai, impegnato lontano, si insinua nelle menti fragili delle protagoniste talvolta con aneddoti e sentito dire, come quello del piccolo Hitler che gioca con uno specchietto, oppure quando la protagonista condivide idealmente una certa connessione fisica sulla peristalsi e l’urina che puzza di asparagi quando la sera torna a casa nel piccolo villaggio.

La sera, nel bagno di casa Sauer, l’aroma di asparagi che esalava dalla mia urina mi fece pensare a Elfriede. Probabilmente anche lei, seduta sul water, sentiva lo stesso odore. E anche Hitler, nel suo bunker alla Wolfsschanze. Quella sera, l’urina di Hitler puzzava come la mia.

La narrazione è costruita con abilità, fino alla sorpresa finale nel racconto di una Rosa ormai anziana, lasciando a posteriori la sensazione di un percorso irreparabile.

Rosa diventa assaggiatrice per caso, era sposata con Gregor, l’ingegnere che era stato il suo capo. La farà trasferire nel villaggio dei propri genitori, poco lontano dalla Tana del Lupo, dove un pulmino la mattina la porta in cima alla montagna e la sera la riporta tra i suoceri.

Lei è "la berlinese", apostrofata dagli altri per via degli abiti raffinati da cittadina. Il suo amato Gregor è al fronte, e il giorno di Natale dovrebbe tornare, ma per molto tempo non saprà più nulla di lui.

La vita di Rosa, come quella delle altre, è a disposizione del Capo. Non può rifiutarsi, viene anche pagata, e nella miseria uno sforzo si può fare, pensando ai tanti che non hanno da mangiare mentre lei si trova tutti i giorni dei pasti sopraffini, anche se si rischia la vita. 

Come quando mangeranno un dolce al miele e alcune si troveranno intossicate pensando di morire, tra l'agitazione delle guardie senza una vera compassione.

Il giorno dopo, Heike mangiò come le altre, poi chiese di essere accompagnata in bagno. Lo fece per un po’, confidando nell’alternarsi delle guardie. Vomitava in fretta, cercando di non fare rumore. Il cibo doveva rimanere nel nostro stomaco il tempo necessario a verificare che non fosse infetto. Liberarsene di proposito non era consentito.


Rosa non è nazista e non è mai stata una buona tedesca, si mette idealmente nella lista di donne senza uomini, dove i loro uomini lontani combattono per la patria, ma tutte hanno bisogno di essere desiderate, "perché il desiderio degli uomini ti fa esistere di più" ed ecco che con il suo “aguzzino” il tenente Albert Ziegler, a capo della struttura, nasce una storia. 

Una storia proibita da consumare di notte nel fienile della casa dei suoceri con il terrore di essere scoperti, dove ogni piccolo rumore, anche i graffi del gatto alla porta, ti mettono in tensione.

Lei non si oppone. Si fa scivolare attraverso la vita. Riconosce crudeltà, futilità e coraggio. Ma è un soggetto fragile. Una giovane donna sola, in balia degli eventi con i suoi monologhi interiori atti al silenzio: non dire nulla per non essere giudicata dalle altre.

La giovane Leni, la matura Heike, l'ambigua Elfriede ruotano intorno a Rosa costretta per certi versi al suo silenzio, finché non arriverà la Caduta, e le assaggiatrici non servono più.

I russi sono vicini e temibili, il tenente Ziegler l'aiuterà a fuggire, solo lei, in un treno merci, il treno di Goebbels, ma Goebbels non c’era, e Albert Ziegler non sarebbe venuto.

Ranicchiata dietro una catasta di bauli è stremata dal freddo e dalla fame. Altri profughi salgono nel vagone: una donna, un uomo, un bambino che cercano un futuro a Berlino, accoccolati al buio gli uni agli altri cercano di scaldarsi, insieme alla dignità con cui ciascuno trattiene i loro bisogni corporali fino a destinazione.

Questo romanzo liberamente ispirato alla storia vera, dove la Storia con la esse maiuscola sta sullo sfondo, racconta intimamente la vita e i segreti di alcuni personaggi ordinari dal punto di vista di una di loro. 

Sarà solo nell’ultima parte del romanzo che vediamo una Rosa, ormai anziana e sola, ricevere una lettera e prendere di nuovo un treno per ritrovare qualcuno perso in passato. Questa parte racchiude forse il vero cuore nascosto del romanzo un cuore pieno di poesia e rimpianto.


Dal romanzo ne verrà tratto un film per la regia di Cristina Comencini, Prodotto da Lumière and Co. e distribuito da Vision Distribution, avrà un cast internazionale, oltre che diverse coproduzioni europee. 


Per saperne  di più su  Margot Wölk  


L'autrice
Rosella Postorino ha pubblicato i romanzi La stanza di sopra (Neri Pozza, 2007), L’estate che perdemmo Dio (Einaudi Stile Libero, 2009) e Il corpo docile (Einaudi Stile Libero, 2013), la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro (in Working for Paradise, Bompiani, 2009), Il mare in salita (Laterza, 2011) e Le assaggiatrici (Feltrinelli, 2018). Le assaggiatrici ha vinto il Premio Campiello 2018 .






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