Con Fine turno si conclude la trilogia di Stephen King iniziata con Mr. Mercedes e seguita da Chi perde paga protagonista il detective in pensione Bill Hodges alle prese con il temibile e inquietante Brady Hartsfield, assassino folle e disumano in questo romanzo soprannominato il "principe dei suicidi".
Nel primo romanzo Stephen King ci ha presentato Brady come un mago del computer, un giovane custode di torbidi segreti d'infanzia con la madre. Alla disperata ricerca di notorietà, dopo aver rubato una Mercedes-Benz, si lancerà in mezzo a una folla di persone in cerca lavoro, uccidendone otto e ferendone quindici. Sfuggito alla cattura, qualche anno dopo attirerà l'attenzione del detective in pensione Bill Hodges in una sfida fra gatto e topo.
La futura socia di Hodges, Holly Gibney, zitella di mezza età "che soffre di un certo grado di… ritardo emotivo" e tic nervosi, fermerà poi Brady in un ennesimo tentativo di strage a un concerto rock spaccandogli il cranio e lasciandolo un vegetale, come apparirà tale in Chi perde paga, ma il personale dove è ricoverato segnala strani avvenimenti intorno a lui e Hodges quando lo va a trovare è convinto che ci sia qualcosa di insolito nello sguardo vuoto di Brady.
Con Fine turno (Sperling & Kupfer) gli indizi di stranezze che Stephen King ha piazzato nel libro precedente, prendono forma: Brady pare abbia abilità soprannaturali. Così lo scrittore trasforma un apparente trilogia gialla in un thriller horror come è nel suo stile. A quanto pare un medico, di nascosto, ha somministrato dei farmaci sperimentali al ragazzo in coma, i quali hanno dato strani effetti collaterali, sviluppando in lui poteri telecinetici.
Brady, anche se sempre immobile nel suo letto della camera 217, riesce a influenzare le azioni di coloro che lo circondano. Attraverso l'uso di alcune console di gioco desuete chiamate Zappit, sorta di minicomputer ipnotizzanti con dei pesci colorati e un lampo azzurro, cercherà così di completare l'opera mancata in precedenza, e si vendicherà dei ragazzi sopravvissuti all'attacco nel concerto di nove anni prima, creando una sorta di rete e un sito internet che istiga al suicidio di massa. Brady ci riesce entrando nelle menti di un infermiera, un vecchio bibliotecario dell'ospedale e poi del medico Babineau, per guidarli come burattini nel suo folle piano.
Bill insieme a Holly, abile con i computer, adesso soci della società investigativa che hanno creato, la Finders Keepers, si accorgono che dietro alcuni suicidi c'è qualcosa di strano, un filo comune che li condurrà a Brady. Hodges però è tormentato da dolori al fianco sinistro ed è poco incline a sentire la diagnosi del suo medico che confermerà un brutto male al pancreas, egli passerà la maggior parte della storia lottando contro la sofferenza personale e la fragilità umana, (e King descrive con onestà il dolore che lo scrittore stesso ha realmente subito in un incidente stradale che lo ha quasi ucciso), ma nonostante ciò a settantacinque anni Bill non si arrenderà e continuerà la sua caccia verso il giovane che pare sfidarlo inscenando un suicidio dal letto d'ospedale.
La caccia ormai è aperta, con un finale che si alimenta a un ritmo frenetico ambientato in un luogo gelido e innevato. Stephen King rende una sorta di omaggio a Thomas Harris, a cui il libro è dedicato, creatore di uno dei killer più intelligenti e spietati, ma Brady ha al suo favore una mente diabolica che si insinua nelle sinapsi delle loro vittime registrando ricordi e azioni, volgendoli a suo favore.
Non solo thriller però. King mette sul piatto la piaga dei suicidi giovanili e collettivi attraverso le nuove forme di comunicazione come internet e i social network, citando anche Albert Camus: «Vi è solo un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio».
Vedi i precedenti articoli su Stephen King
Il libro
Titolo: FINE TURNO
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 477
Nel primo romanzo Stephen King ci ha presentato Brady come un mago del computer, un giovane custode di torbidi segreti d'infanzia con la madre. Alla disperata ricerca di notorietà, dopo aver rubato una Mercedes-Benz, si lancerà in mezzo a una folla di persone in cerca lavoro, uccidendone otto e ferendone quindici. Sfuggito alla cattura, qualche anno dopo attirerà l'attenzione del detective in pensione Bill Hodges in una sfida fra gatto e topo.
La futura socia di Hodges, Holly Gibney, zitella di mezza età "che soffre di un certo grado di… ritardo emotivo" e tic nervosi, fermerà poi Brady in un ennesimo tentativo di strage a un concerto rock spaccandogli il cranio e lasciandolo un vegetale, come apparirà tale in Chi perde paga, ma il personale dove è ricoverato segnala strani avvenimenti intorno a lui e Hodges quando lo va a trovare è convinto che ci sia qualcosa di insolito nello sguardo vuoto di Brady.
Con Fine turno (Sperling & Kupfer) gli indizi di stranezze che Stephen King ha piazzato nel libro precedente, prendono forma: Brady pare abbia abilità soprannaturali. Così lo scrittore trasforma un apparente trilogia gialla in un thriller horror come è nel suo stile. A quanto pare un medico, di nascosto, ha somministrato dei farmaci sperimentali al ragazzo in coma, i quali hanno dato strani effetti collaterali, sviluppando in lui poteri telecinetici.
Brady, anche se sempre immobile nel suo letto della camera 217, riesce a influenzare le azioni di coloro che lo circondano. Attraverso l'uso di alcune console di gioco desuete chiamate Zappit, sorta di minicomputer ipnotizzanti con dei pesci colorati e un lampo azzurro, cercherà così di completare l'opera mancata in precedenza, e si vendicherà dei ragazzi sopravvissuti all'attacco nel concerto di nove anni prima, creando una sorta di rete e un sito internet che istiga al suicidio di massa. Brady ci riesce entrando nelle menti di un infermiera, un vecchio bibliotecario dell'ospedale e poi del medico Babineau, per guidarli come burattini nel suo folle piano.
«Non è tanto assurdo.» Holly si è unita agli amici nel disordine della camera da letto di Freddi. «Cioè, che sotto questa storia si nasconda Brady. La proiezione della personalità è un fenomeno comprovato. In effetti, è la seconda causa più comune della cosiddetta ‘possessione demoniaca’. La prima è la schizofrenia»
Bill insieme a Holly, abile con i computer, adesso soci della società investigativa che hanno creato, la Finders Keepers, si accorgono che dietro alcuni suicidi c'è qualcosa di strano, un filo comune che li condurrà a Brady. Hodges però è tormentato da dolori al fianco sinistro ed è poco incline a sentire la diagnosi del suo medico che confermerà un brutto male al pancreas, egli passerà la maggior parte della storia lottando contro la sofferenza personale e la fragilità umana, (e King descrive con onestà il dolore che lo scrittore stesso ha realmente subito in un incidente stradale che lo ha quasi ucciso), ma nonostante ciò a settantacinque anni Bill non si arrenderà e continuerà la sua caccia verso il giovane che pare sfidarlo inscenando un suicidio dal letto d'ospedale.
La schermata ipnotica dello Zappit immaginata dal sito stephenking.com per il game nella promozione del libro |
Babineau prese lo Zappit e osservò i pesci che nuotavano. Il motivetto riecheggiò tintinnante. Di tanto in tanto brillò un lampo blu.
«Comincia a toccare quelli rosa, dottore. Si trasformeranno in numeri. Fa’ la somma a mente.»
...In fondo i lampi blu non erano fastidiosi. Lo aiutavano a concentrarsi.
La caccia ormai è aperta, con un finale che si alimenta a un ritmo frenetico ambientato in un luogo gelido e innevato. Stephen King rende una sorta di omaggio a Thomas Harris, a cui il libro è dedicato, creatore di uno dei killer più intelligenti e spietati, ma Brady ha al suo favore una mente diabolica che si insinua nelle sinapsi delle loro vittime registrando ricordi e azioni, volgendoli a suo favore.
Non solo thriller però. King mette sul piatto la piaga dei suicidi giovanili e collettivi attraverso le nuove forme di comunicazione come internet e i social network, citando anche Albert Camus: «Vi è solo un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio».
Vedi i precedenti articoli su Stephen King
Il libro
Titolo: FINE TURNO
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 477
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