Nessuno ha mai scritto con tanta intensità sulla Parigi degli anni Venti come Hemingway con Festa mobile. Molti hanno dato le loro versioni di primavere luminose perpetue ma egli con questo libro, scritto quasi alla fine della sua vita, ci narra con una certa malinconia degli schizzi di vita e della cosiddetta generazione perduta.
Redatto fra il 1957 e il 1960 uscì tre anni dopo la sua morte nel 1964. Hemingway descrive Parigi come una città dal fascino inalterato e con piaceri semplici: gli appunti di scrittura sui taccuini seduto nei caffè, le visite alle bancarelle di libri sulle rive della Senna oppure le corse dei cavalli alla periferia della città. Una vita precaria da freelance, molto spesso con lo stomaco vuoto, cosa che gli faceva pensare che non c'era posto migliore per uno scrittore nel soddisfare il suo appetito: "La birra era gelata e berla era una delizia. Le pommes à l'huile erano sode, con l'aceto e l'olio d'oliva eccellente [...] Ti veniva una gran fame, a Parigi, quando non mangiavi abbastanza, perché in tutte le vetrine delle panetterie si vedevano cose squisite e la gente mangiava fuori, seduta ai tavoli all'aperto, e tu vedevi e sentivi l'odore dei cibi ".
A quei tempi Hemingway era poco più che un ventenne ma già mostrava un talento maturo per il disprezzo che scostò negli anni successivi come l'immagine del suo personaggio, gonfiato dalla fama. Critico verso l'ambiente letterario, lo scrittore Madox Ford è visto come un pallone gonfiato che gli guastava le giornate con frasi tipo "Perché bevi del brandy?- mi domandò Ford. - Non sai che è disastroso per un giovane scrittore prender l'abitudine di bere brandy? - Non lo bevo molto risposi" . Mentre Ezra Pound fu un ottimo amico, una dolce figura comica, che si dava da fare su una raccolta di fondi per liberare "il signor Eliot" (Thomas Stearns Eliot) che lavorava in una banca di Londra imponendogli pessimi orari e lasciandogli poco tempo da dedicare alla poesia.
Scott Fitzgerald, nonostante le critiche viene raffigurato a lungo come un lamentoso, debole uomo sessualmente inadeguato, ma aveva un talento naturale "come il disegno tracciato dalla polvere sulle ali dì una farfalla...Più tardi si rese conto delle sue ali danneggiate e comprese com'erano fatte, imparò a riflettere e non riusci più a volare perché era scomparso l'amore per il volo e poté solo ricordarsi di quando volare non gli era costato il minimo sforzo ." Anche se Hemingway incolpò Zelda per i disturbi del marito, che fece secondo lui abbastanza danni da fargli perdere la popolarità al marito per anni.
In continua ricerca di avventure, Hemingway prese parte a ruoli che si rispecchiavano nei personaggi dei suoi romanzi: il soldato, l'amante, il boxer, il cacciatore e il vincitore del premio Nobel. Hemingway non amava chi non condivideva il suo gusto per la caccia.
Non mancano gli incontri con la "signorina Stein" che gli consigliava delle letture "spesso dopo il lavoro leggevo le opere degli scrittori di allora, come Aldous Huxley, D. H. Lawrence o chiunque avesse pubblicato dei libri reperibili nella biblioteca circolante di Sylvia Beach o lungo i quais. - Huxley è un cadavere - diceva la signorina Stein. - Perché vuoi leggere un cadavere? Non vedi che è un morto? -. Non vedevo, allora, che fosse un morto, e dissi che i suoi libri mi divertivano e m'impedivano di pensare." allora gli suggerì Marie Belloc Lowndes che aveva scritto Il pensionante un appassionante storia gialla horror.
Sarà in uno di questi incontri che nascerà l'appellativo generazione perduta " Ecco che cosa siete. Ecco che cosa siete, voialtri - disse la signorina Stein. - Tutti voi giovani che avete fatto la guerra. Siete una generazione perduta. - ...Non avete rispetto per niente e per nessuno. Vi rovinate la salute a furia di bere...» riporta lo scrittore nel libro.
Attualmente in Francia dopo i recenti casi di terrorismo Festa mobile è giunto ai primi posti delle classifiche raddoppiando le vendite con 500 copie al giorno anziché le solite dieci. Un modo per rendere omaggio alle persone uccise, scuotendo i sentimenti dei parigini con la libertà, l’individualismo, il piacere e la gioia per la vita di cui parla il libro
"Tutta Parigi mi appartiene e io appartengo a questo taccuino e a questa matita".
Sulla Parigi degli anni '20 consiglio anche Montmartre & Montparnasse. La favolosa Parigi d'inizio secolo di Dan Franck, un racconto con una galleria di ritratti e vite intrecciate di artisti e scrittori nei più noti quartieri parigini, in un momento di ferventi movimenti culturali.
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