30 set 2019

 

I poteri delle tenebre - Stoker; Ásmundsson. Il Dracula islandese ritrovato

Nel 1900 lo scrittore islandese Valdimar Ásmundsson tradusse il celebre romanzo di Bram Stoker, Dracula, e lo pubblicò in Islanda sul giornale da lui fondato e diretto, «Fjallkonan», con una prefazione dello stesso Stoker. Ma quello letto dagli islandesi non era il Dracula che noi conosciamo. Rimasto inedito al grande pubblico per anni, nessuno si era mai accorto di alcune differenze. Fino a quando, più di un secolo dopo, il ricercatore olandese Hans de Roos ha fatto una scoperta sensazionale: Ásmundsson non si era limitato a tradurre Dracula, ma ne aveva scritta una versione del tutto diversa, rielaborando la trama e aggiungendo nuovi personaggi.

castello di Bran
Castello di Bran in Romania probabile luogo d'ispirazione del romanzo (wikipedia)



I poteri delle tenebre (Makt Myrkranna), venne pubblicato a puntate nel 1900 e poi in volume l'anno dopo, ma venne tradotto da un edizione svedese "Mörkrets Makter", traduzione quasi identica, uscita nel 1899, il fatto interessante è che nessuna delle due risulta simile al Dracula inglese (1897), ma sembrano piuttosto degli adattamenti o riscritture abbastanza libere più adeguate ai lettori nordici dell’epoca. Ci sono infatti riferimenti alla cultura e mitologia norrena, e un certo erotismo che la società inglese non si sarebbe sognato di descrivere, insieme a diversi accenni politici sovversivi. 

Spariscono i vari capitoli dedicati a diari, giornali o lettere, c'è solo una parte diaristica, quella iniziale dove Thomas Harker (e non Jonathan) si reca al Castello e passa i suoi discutibili giorni con il Conte. Una seconda parte a Londra con gli altri personaggi da Lucy a Van Helsing, invece è lasciata a un narratore onnisciente.

Ci sono a livello filologico tanti misteri che circondano il manoscritto secondo l’apparato critico con note a corredo dell’opera, che fornisce indizi interessanti su un enigma che metterà alla prova gli appassionati di questo classico della letteratura di tutti i tempi. 

Nella prefazione Dacre Stoker, scrittore e pronipote di Bram Stoker, dice che non sapremo mai se ci sono stati degli accordi (e se mai ce ne furono) tra Bram Stoker e Valdimar Ásmundsson, che tradusse la storia in islandese dallo svedese e la pubblicò a puntate sul suo giornale, e poi, circa sei mesi dopo, in un volume per le librerie (tanto per farsi un idea nel 1900 l'Islanda aveva una popolazione di circa 80.000 abitanti). 

Il contratto di Stoker stipulato nel 1897 con Archibald Constable, l’editore di Dracula, “non prevede alcun luogo o Paese diverso dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda e le Dipendenze della Corona (essendo il Canada escluso da tali Dipendenze) e suddetto Autore sarà libero di concedere a terzi, diversi dal suddetto Editore, i diritti di pubblicare il suddetto lavoro…” quindi lo lasciava chiaramente libero di vendere Dracula o far tradurre all’estero qualsiasi sua versione.





...in quel sarcofago giaceva il Conte Dracula, avvolto dal lungo mantello rosso che Harker gli aveva visto indosso durante la cerimonia sacrificale nei sotterranei del castello. 
(da I poteri delle tenebre)




Nessuno all'epoca si accorse che c'erano alcuni elementi della trama e dei personaggi del tutto nuovi nel testo. Ci è voluto un ricercatore scrupoloso come Hans Corneel De Roos, (artista e ricercatore appassionato che dal 2010 si è dedicato alla figura di Dracula), a tradurre con una squadra di volontari il difficile testo dall'islandese all'inglese e svelare al grande pubblico questo "enigma rimasto sepolto, per oltre un secolo, tra gli scaffali delle librerie, proprio sotto i nostri occhi". 

D'altra parte per più di un secolo, una barriera linguistica ha diviso l’Islanda dal resto del mondo e a causa della sua rarità, questo testo è sfuggito all’attenzione persino degli studiosi più esperti.

Dacre Stoker si domanda se le varianti islandesi e svedesi furono il frutto di una certa libertà creativa oppure un altra versione della storia su cui Bram aveva lavorato e poi scartato per quella definitiva, nei sette anni in cui vi lavorò per la stesura è probabile ci siano state diverse versioni della storia. 

L'esempio più noto è il racconto L'ospite di Dracula pubblicato dopo la morte dell'autore, secondo la moglie dello scrittore questa sezione venne tagliata in fase di editing perché il romanzo era considerato troppo lungo.

Non sorprende che l'opera di Bram Stoker sia stata tradotta nell'estremo nord. C'era una certa passione nei circoli dublinesi dove era cresciuto lo scrittore per le saghe nordiche, e Stoker lesse Book of Werewolves di Baring-Gould (1865) un famoso saggio sulla licantropia, una delle fonti per il suo Dracula, dove il Conte attribuisce alla propria stirpe lo spirito battagliero dei berserk islandesi, uomini capaci di “assumere le sembianze di altri corpi e la natura stessa degli esseri a cui quei corpi appartenevano”. 

Sempre secondo Dacre Stoker i due testi svedese e islandese potrebbero essere un’altra versione o bozza di Dracula, scritta da Bram tra il 1890 e il 1897, consapevole delle differenze tra il testo definitivo e le edizioni svedese e islandese, ma che fu lui stesso a orchestrarle dato che vi scrisse le prefazioni. 

Nel complesso I poteri delle tenebre appare una forma plastica del testo originale con una parte più concentrata sul viaggio e il soggiorno di Harker al Castello e ai suoi disperati tentativi per trovare una via d'uscita.   

De Roos ci racconta che nel 1897 in un granaio della Pennsylvania venne trovato un dattiloscritto di Dracula a cui mancavano le prime 100 pagine, si è ipotizzato che fossero quelle contenenti un incipit più elaborato, che in seguito avrebbe preso forma nel racconto L’ospite di Dracula, pubblicato dalla vedova di Bram, nel 1914. Quindi potrebbero essere esistite altre versioni antecedenti del romanzo.

Un altra differenza tra Dracula e I poteri delle tenebre è che nella seconda parte di questa versione islandese, il modello epistolare - uno dei tratti più caratteristici della prima opera - viene escluso. 

Se nell’originale di Stoker, il racconto si svolge tra articoli di giornale, lettere e diari, nella seconda parte di "Makt Myrkranna" veniamo guidati attraverso la storia da un narratore onnisciente, un rilevante allontanamento dall’idea iniziale di Stoker, e anche dalla prefazione islandese, in cui si legge: “Quanto al resto, ho lasciato il manoscritto invariato”. 



Castello di Bram (wikimedia)

"...ben prima che raggiungessi la cima della scalinata, mi ha salutato con grande gentilezza, in un inglese fluente dal lieve accento, dicendo:

“Benvenuto nella mia casa! Entrate liberamente e con gioia!”.
 (da I poteri delle tenebre)



Alcuni confronti tra le due versioni 


In Dracula, l’unica compagnia di Harker durante il soggiorno al Castello è il Conte stesso, a parte le tre provocanti vampire. 

Nella versione islandese il nostro avvocato viene accolto da una strana e anziana donna sordomuta, è lei a preparare i pasti e non il Conte come nella versione inglese (che fa pensare oggi quasi all'Igor di Frankenstein Junior) e poco dopo appare e scompare una bionda seducente con ampie scollature che il Conte spiega essere una parente folle, e che tenta di addentare Harker, i due avranno degli incontri segreti abbastanza intimi ma sempre quando il Conte non è presente. 

Se in Dracula il nostro Conte vive in condizioni ambigue con tre donne, qui invece si dice che sia stato sposato e rimasto vedovo per tre volte.

La fidanzata di Harker si chiama Wilma e non Mina (le note ci dicono deriva da Wilhelmina e che una "Minna" era governante in casa del fratello di Stoker).

Si fa cenno a specchi con cornici nere, mentre nell'originale sono assenti, si menzionano anche i pipistrelli quasi ad anticipare il film della Universal del 1931

Lo stesso Conte qui appare una sorta di cospiratore con dei seguaci simili a scimmie che si ritrovano negli umidi sotterranei a praticare riti magici con rune nordiche, la sua missione in Inghilterra sembra essere quella di rovesciare le istituzioni democratiche occidentali, nascondendosi sotto vari pseudonimi e intrattenendo nella sua lussuosa Carfax ospiti di alto rango. 

Altro dettaglio intrigante è rappresentato dal fatto che il finale della versione islandese è quasi simile alle fantasie di certi sceneggiatori per adattamenti in teatro e cinema, dove si descrive un immagine, elegante, sfoggiata in pubblico dal Conte, con mantello rosso da vampiro. 

Da un certo punto di vista il Signore delle Tenebre qui non pare una grossa minaccia diretta per Harker. A mordicchiare e uccidere sono i suoi tirapiedi scimmieschi violenti e poco raffinati. 

In fondo il loro obiettivo non è qualche brutale omicidio, ma il rovesciamento dei governi democratici d’Europa, corrompendoli con le sue casse piene d'oro e di gioielli scintillanti.



Frontespizio dell'edizione islandese del 1901
(collezione privata Hans C. de Roos)


Riguardo all'accoglienza in Islanda il testo venne subito stroncato quando venne pubblicato in libro nel 1901. De Roos dice che Valdimar sperava di far conoscere ai lettori della rivista - che fra l'altro non andava tanto bene - le ultime tendenze letterarie del Regno Unito tentando di aumentare il numero degli abbonati rientrando in una precisa strategia. 

Nonostante le critiche I poteri delle tenebre entrerà a far parte della coscienza culturale islandese, e quando nel 1932 a Reykjavík, verrà proiettato il Dracula di Tod Browning alcuni giornali presenteranno il film descrivendolo come “basato sul racconto Makt Myrkranna, pubblicato in una traduzione islandese che sicuramente molti conoscono”, come a suggerire che la storia del sanguinario conte transilvano sia stata originariamente concepita sull’isola di ghiaccio.

Lo stesso autore islandese Halldór Laxness, Premio Nobel per la letteratura nel 1975, affascinato dal mito di Dracula scriverà: 

"E non ci dimentichiamo di Makt Myrkranna (Bram Stoker) con il suo famoso non-morto, il Conte Dracula dei Carpazi, già a suo tempo un grande successo, e del fatto che l’incarico di tradurre il romanzo era stato affidato a una delle migliori penne del Paese: Valdimar Ásmundsson (ed. 1901)".


I poteri delle tenebre è un opera che accresce il mito letterario di Dracula, visto sotto un aspetto diverso con pagine suggestive, facendo dimenticare per un momento l'opera originale e leggendola come un libro a se stante, risultando molto moderna ai gusti odierni.   


Come nei classici gialli il curatore dell'opera inserisce delle piante topografiche dell'ipotetico Castello di Dracula dove si aggira Harker impaziente di fuggire. 

Dopo aver analizzato la descrizione di Harker dei suoi tour esplorativi e le opinioni che si fa delle varie stanze, de Roos conclude che i capitoli sulla permanenza del giovane avvocato nel castello del Conte mostrano in effetti un piano logico delle ali, dei piani e delle stanze dell'edificio. 

Mentre Harker dorme e cena al quarto piano, dove si trovano anche la biblioteca e le stanze private del Conte, il seminterrato del castello ospita molte orribili sorprese, tra cui teschi avvizziti, bare di marmo, ingegnosi meccanismi nascosti.

La cosa più orribile di tutte sembra una specie di tempio primitivo, in cui Harker testimonia come il Conte comandi un'orda di personaggi nudi scimmieschi in una cerimonia terrificante, durante la quale vengono sacrificate ragazze indifese e incatenate.

Per chi vuole saperne di c'è il sito ufficiale in inglese  Powers of Darkness






Il libro

I POTERI DELLE TENEBRE 
Dracula, il manoscritto ritrovato


Autore: Valdimar Asmundsson, Bram Stoker

Editore: Carbonio editore

Anno: 2019

Pagine: 288

Traduzione: Matteo Curtoni, Maura Parolini





Vedi anche gli interessanti articoli:  


Dracula in Istanbul    sul sito The Obsidian Mirror



Drakula Istanbul     sul sito Nocturnia





Anteprima ebook su Amazon























Scopri altri libri da leggere


4 commenti :

Obsidian M ha detto...

Se avevo ancora qualcuno dubbio (ma non ne avevo), a questo punto non posso far altro che comprarla questa versione islandese. Si direbbe che ci fu un tempo in cui tutti di divertissero a fare a pezzi e rimescolare il Dracula originale. In realtà forse l'ipotesi che si tratti di una prima versione scartata da Bram Stoker non è del tutto fuori luogo. Mina è effettivamente una contrazione di Wilhelmina, per esempio, e lo stesso Stoker, come anc he tui fai notare, fece dire al conte-vampiro di discendere (in parte) da popolazioni islandesi...
Sarebbe anche interessante capire se Myrkranna, nelle lingua locale, ha una radice comune con Mircalla... chissà, magari scopriamo un collegamento anche con Le Fanu.
Non ho letto "L'ospite di Dracula" ma credo che per poter dare un giudizio serio dovrei prima farlo.
Grazie per il link in chiusura, by the way. ^_^

Gioacchino Di Maio ha detto...

@obsidian Sembra quasi che ogni paese lontano dalla cultura inglese abbia rimaneggiato il testo per farlo aderire alla propria cultura, come citi anche tu nel tuo post sul Dracula turco e anche nella versione cinematografica, forse per altri popoli il Dracula inglese sarebbe stato troppo sofisticato. :)

Nick Parisi. ha detto...

Splendido articolo! Se non hai nulla in contrario nel pomeriggio aggiungo il link nell'articolo sul Dracula turco sul mio blog.
Complimenti ancora!

Gioacchino Di Maio ha detto...

@Nick Parisi, grazie Nick, aggiungo anche il link del tuo articolo per chi fosse interessato a questa curiosità :)