1 set 2014

 

Anonimo veneziano di Giuseppe Berto

Ambientato in una Venezia invernale "piena di attutiti rumori, di odori stagnanti nel culmine d'una marea pigra" questo  Anonimo veneziano  di Giuseppe Berto narra la storia di un musicista afflitto da una malattia incurabile che decide di rivedere la donna che ha amato in passato e che ancora pensa di amare. I due protagonisti si perdono e si ritrovano come dei maturi Romeo e Giulietta attratti l’uno dall’altro in gioventù, senza poi riuscire a trasformare questo amore passionale in un amore più adulto. 




Il protagonista, non riuscendo ad assumersi le normali conseguenze di un impegno per vivere insieme, fra cui la paternità di un figlio di undici anni dice "E poi, come padre, sono sempre stato balordo. Non trovi che sono sempre stato balordo?", interrompe la storia tenendo nascosto la parte migliore del suo ego e cercando di nascondere i propri difetti "Mi scopro completamente diverso da quel che credevo. Sono vissuto nella certezza d'essere un cialtrone senza dignità, e non è detto che non lo fossi."

Ma ora egli ora sa di dover morire e rivuole accanto a se' la donna della sua vita. Sapendo che è crudele gli serve qualcuno con cui poter soffrire, qualcuno a cui poter raccontare il proprio dolore, e quando verrà il momento vorrà ricordarla nei suoi ultimi istanti: gli occhi, i capelli, la bocca, le piccole rughe. 

Un giorno da vivere con l’intensità di una vita. Entrambi con un animo ardente e imprevedibile catturati in un amore che alla fine va al di là di una morte a Venezia; nulla li può separare, non importa quale ostacolo. Vagando come anime perdute in una triste e malinconica città lagunare ricordano i bei tempi passati, ora lei ha una figlia e un altro uomo e gli rimprovera di aver bloccato il matrimonio con quest’ultimo, al momento della separazione il protagonista dice che voleva perderla, cancellarla dalla memoria. Ma contemporaneamente non aveva la forza di rassegnarsi a perderla del tutto.

Quando gli racconta della sua malattia lei non gli crede, pensa sia una delle sue solite bugie anche se intuisce che dice la verità, ma dentro di se vorrebbe che non fosse  vero e si lascia andare con lui per un ultima volta, sapendo che nulla ormai può cambiare il corso delle loro vite segnato dal destino.

Questo piccolo e delizioso romanzo breve nasce come sceneggiatura di un film richiesto dal regista e attore Enrico Maria Salerno nel 1967, da questo ne uscì l’omonima pellicola nel 1971. Sull’onda del successo del film Anonimo veneziano viene riscritto dall’autore dopo che una traduzione in inglese da dramma lo aveva trasformato in un racconto. Il libro uscirà definitivamente nel 1976 . 



dal film Anonimo Veneziano

Il film interpretato da Tony Musante e Florinda Bolkan ebbe due riconoscimenti: un David di Donatello come miglior attrice e uno speciale per il regista, mentre due Nastri d’argento vennero assegnati come migliore fotografia a Marcello Gatti e miglior colonna sonora di Stelvio Cipriani. 




  • L'autore

Giuseppe Berto (1914-1978) ha pubblicato numerosi romanzi fra cui Il cielo è rosso (1946) Il male oscuro (1964) e Oh Serafina ! (1973) da cui vi è stato tratto l'omonimo film nel 1976 di Alberto Lattuada con Renato Pozzetto e Dalila Di Lazzaro. 


   

  • Il libro

















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2 commenti :

Sabrina ha detto...

il film mi era piaciuto molto. Il libro confesso di non averlo letto..

Gioacchino Di Maio ha detto...

E' uno di quei casi in cui dalla sceneggiatura fatta di dialoghi e scene, viene adattato un racconto, di solito succede il contrario. Ma non per questo meno attraente. Non si può fare a meno leggendolo di immaginarsi gli attori del film, per chi lo ha visto.