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"Il bambino perduto" di Marghanita Laski. Alla Ricerca Del Figlio Nella Francia Del Dopoguerra

Scopri "Il bambino perduto" di Marghanita Laski, romanzo del 1949 ora pubblicato da Garzanti, ambientato nella Francia del dopoguerra. Una storia commovente di perdita, amore e redenzione che non puoi perdere.

treno




«Ho visto un treno». 

Hilary chiese: «Non ne avevi mai visto uno prima d’ora?».

Il bimbo si spaventò per il suo tono. Disse: «No, monsieur». E spalancò gli occhi per l’apprensione.


Ti è mai capitato di imbatterti in un libro che non conoscevi e di rimanerne completamente folgorato? Ecco, "Il bambino perduto" (Little Boy Lost) di Marghanita Laski è proprio uno di quei gioielli nascosti che meritano di essere riscoperti. 

Pubblicato nel 1949, questo romanzo ti catapulta in una Francia ancora ferita dalla Seconda Guerra Mondiale, raccontandoti una storia che è insieme intima e universale.

Ma attenzione: preparati a qualche momento di commozione, perché questa non è una di quelle letture che ti lascia indifferente. 


La Storia che ti Terrà Incollato alle Pagine


Un Padre alla Ricerca del Figlio Perduto

Il protagonista è Hilary Wainwright, un poeta inglese la cui vita è stata completamente sconvolta dalla guerra. Sua moglie Lisa, membro di un'organizzazione che aiutava i prigionieri britannici a fuggire, è stata catturata e uccisa dalla Gestapo in Francia. Il loro bambino è sparito nel caos della guerra.

Anni dopo, quando ormai Hilary ha quasi perso ogni speranza, il suo amico Pierre gli porta una notizia che gli cambierà la vita: c'è un bambino in un orfanotrofio francese che potrebbe essere suo figlio.


L'Incontro con Madame Quillebœuf

La narrazione si concentra sull'incontro di Hilary con un'anziana donna, Madame Quillebœuf, che aveva temporaneamente accudito il piccolo Jean (soprannominato Boubou) prima di affidarlo all'orfanotrofio. È attraverso i suoi racconti che iniziamo a ricostruire la storia di questo bambino perduto.



Una Francia che Non Ti Aspetti


Il Miasma della Corruzione


Laski non ci regala la classica immagine della Francia liberata e festante. Al contrario, ci immerge in un paese avvolto in quello che il protagonista definisce "un miasma di corruzione", dove il mercato nero è la norma e la diffidenza regna sovrana.

È una Francia dove le cicatrici psicologiche dell'occupazione sono più profonde di quelle fisiche, e dove quasi nessuno riesce a rimanere completamente puro in un sistema marcio.


Un Viaggio nell'Animo Umano


La Paura di Amare Ancora


Ma "Il bambino perduto" non è solo un romanzo storico. È soprattutto un'esplorazione profonda dell'animo umano. Hilary non è semplicemente alla ricerca di un bambino: sta lottando contro la sua paura più grande, quella di amare di nuovo e rendersi vulnerabile.

Come confessa disperatamente al suo amico Pierre: «Non potrei sopportare di essere di nuovo ferito; preferisco non provare nulla».

Ecco il vero conflitto: non è tanto se Jean sia davvero suo figlio, quanto se Hilary avrà il coraggio di aprire di nuovo il suo cuore.


Una Scelta Esistenziale


Il momento più potente del romanzo arriva con la decisione finale di Hilary. E qui c'è il colpo di genio dell'autrice: il narratore-padre non avrà mai una prova scientifica che Jean sia suo figlio biologico. Le somiglianze appaiono vaghe, i ricordi del bambino inesistenti.

La sua scelta, quindi, non si basa su certezze fattuali, ma su un atto di pura volontà esistenziale. 


La Frase che Resterà nel Cuore del lettore


La trasformazione di Hilary si completa in una frase che definisce una nuova, rivoluzionaria idea di paternità:

«Posso dare amore; e nel mio cuore, questo bambino è mio figlio».


Perché Leggerlo Assolutamente


Uno Stile che Colpisce Dritto al Cuore

Marghanita Laski ha uno stile sobrio ma incredibilmente potente. Non cade mai nel sentimentalismo, eppure riesce a evocare emozioni profondissime. È quella scrittura che ti entra dentro senza forzature, quasi senza che te ne accorga.


Un Classico Dimenticato

Anche se oggi Laski è praticamente sconosciuta, "Il bambino perduto" è considerato un classico minore della letteratura inglese del XX secolo. È uno di quei libri che la critica ha sempre apprezzato per la sua profondità psicologica e la sua rappresentazione toccante del dopoguerra.


Una Storia Universale

Quello che rende questo romanzo così speciale è la sua capacità di trasformare una storia specifica in qualcosa di universale. È un'esplorazione senza tempo del lutto, del trauma e del coraggio necessario per tornare a vivere.


La Domanda che Ti Porterai Dietro

"Il bambino perduto" ti lascerà con una domanda potente, che risuonerà nella tua mente ben oltre l'ultima pagina: in un mondo pieno di incertezze, dove le prove mancano e il cuore è terrorizzato dal dolore, avresti il coraggio di fare la stessa scelta di Hilary?


Conclusione: Un Libro che Cambia la Prospettiva

Non è solo un romanzo sulla guerra o sulla perdita. È una profonda meditazione sulla natura stessa dell'amore, che ci insegna una lezione fondamentale: l'amore non è un sentimento che si trova per caso, ma un significato che si costruisce con coraggio e determinazione.

Se stai cercando una lettura che ti faccia riflettere sulla vita, sull'amore e sulla capacità umana di rinascere dalle ceneri, "Il bambino perduto" è il libro che fa per te. Preparati a piangere, a sorridere e soprattutto a guardare il mondo con occhi diversi.


L'autrice

Marghanita Laski (24 ottobre 1915 – 6 febbraio 1988) è stata una giornalista , conduttrice radiofonica e scrittrice inglese.

Tra le sue opere più celebri si annoverano oltre a "Little Boy Lost" (1949), "The Village" (1952), un'acuta analisi delle barriere di classe nella società inglese, e "The Victorian Chaise Longue" (1953), un inquietante racconto psicologico. 

In italiano è disponibile anche il romanzo breve "Sulla chaise-longue" (1953) pubblicato da 8tto Edizioni. (vedi su Amazon)

Oltre alla narrativa, Laski fu una prolifica giornalista e critica per testate come The Observer e The Times Literary Supplement. Agnostica e umanista per tutta la vita, fu anche una voce importante nel dibattito pubblico su questioni morali e sociali.



vedi anche

QUADERNO PROIBITO di Alba de Cespedes





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Marghanita Laski

IL BAMBINO PERDUTO

Garzanti

192 pagine

2025


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