Due libri hanno suscitato la mia attenzione sull'idea di libertà nell'uomo e nel suo essere civile. Apparentemente simili Tra noi e la libertà di Slavomir Rawicz e Unbroken di Laura Hillenbrand il filo comune che li lega è proprio la libertà, il fuggire da un ambiente ostile - nel caso di Rawicz i campi di prigionia russi e la fuga, mentre nel libro della Hillenbrand i campi giapponesi. Nel 1939 un ufficiale di cavalleria polacco Slavomir Rawicz viene condannato a 25 anni di lavori forzati in Siberia a seguito di una confessione indotta dalla tortura da parte della NKVD, la polizia segreta di Mosca. "Le loro accuse si basavano esclusivamente sulla convinzione che tutti i polacchi di ceto medio o superiore abitanti nei pressi della frontiera russa fossero inevitabilmente spie, uomini che avevano operato di soppiatto e con efficacia contro il giorno della Liberazione Russa." Compirà incatenato con altri prigionieri un viaggio di 3.000 miglia in un tr...