Preziosa antologia di cento storie di fantasmi e spettri, una delle figure dell’orrore più frequentate dagli scrittori di ogni tempo e paese. I cento racconti qui raccolti, infatti, coprono un arco temporale che va dal Fantasma che stava in tutte le stanze di Daniel Defoe (1712) ai giorni nostri.
A cura di Gianni Pilo la raccolta Storie di fantasmi vuole essere una testimonianza letteraria di un genere che oggi pare sottovalutato, dato che il pubblico, come scrive nell'introduzione Pilo, oggi vuole storie sanguinolente oltre che terrificanti :
"Ricercare semplicemente il gusto del Macabro è facile come sorridere: ma ci vuole qualcosa di più per conferire a una storia uno spessore di un certo rilievo. Il valore di un racconto diminuisce in misura direttamente proporzionale alla quantità di sangue, lacerazioni e ferite di ogni genere che viene utilizzata dall'autore".
Il pubblico dei lettori è cambiato ma anche la società, passando da vivide ombre proiettate da candele, alla luce elettrica, che toglie quell'alone di mistero sulle storie raccontate nella penombra delle case.
Lo storico Henry Bourne (1694-1733) scrisse nel 1725 che "Niente è più comune nelle località di campagna per un'intera famiglia in una sera d’inverno, sedersi attorno al fuoco e raccontare storie di apparizioni e fantasmi. Non c'è dubbio su questo, ma ciò si aggiunge alla naturale paura degli uomini, e fa loro molte volte immaginare di vedere cose, che in realtà non sono altro che create dalla propria fantasia" .
"Una storia di fantasmi, per essere valida, deve abbinare quanto più è possibile le cose reali della vita con una presenza soprannaturale. E per essere perfetta, ossia per aggiungere almeno all'utilità dell'eccitazione dovuta alla paura una finalità morale, deve implicare qualche nobile sentimento, qualcosa che provenga dall'Altro Mondo, per ricordarci dei nostri doveri in questo" continua Pilo nell'introduzione.
Le storie di fantasmi, comunque, sono vecchie di secoli ne parla anche la Bibbia:
"..ed era come il soffio d'un esile sussurro. Nell'ora in cui la notte nutre visioni che recano inquietudine, quando gli uomini sono non era a me noto, un simulacro di fronte agli occhi miei; e ne udii la voce, come il suono di un'aura leggera... (dal «Libro di Giobbe» (IV, 12), composto fra il VI e il IV secolo a.C. ) .
Questi racconti soprannaturali continueranno per molto tempo a spaventare i lettori o gli spettatori in opere teatrali tra il XV e il XVI secolo, (gli elementi soprannaturali hanno un significato centrale in molte delle opere di Shakespeare, per esempio, contribuendo al loro potere drammatico e al loro intrigo) ma a metà del Seicento scompaiono per riapparire all' avvento del genere gotico nel '700.
Nel 1706 Daniel Defoe pubblicò il celebre racconto Resoconto dell'apparizione della signora Veal, da giornalista condusse un 'indagine personale interrogando la principale testimone, una certa signora Bargrave che riceve la visita della signora Veal, una vecchia amica ed ex vicina di casa prima di partire per un viaggio. La signora Bargrave cercherà poi la signora Veal, ma uno dei parenti della sua amica le dice che è morta il giorno prima della visita.
Nell'antologia l'autore di Robinson Crusoe, è presente con Il Fantasma che stava in tutte le stanze, e Il fantasma di Dorothy Dingley.
Per i francesi il tema si sviluppò nella seconda metà dell'Ottocento con autori come Gautier "La caffettiera", Prosper Mérimée, La visione di Carlo XI" presenti nella raccolta. Anche se sarà la narrativa gotica in lingua inglese a prevalere, e usata da altri autori come ispirazione.
Impossibile citare tutti i racconti e gli autori presenti: dagli americani Poe con Metzengerstein, 1832 e Ligeia, 1833, Nathaniel Hawthorne, Il Campione Grigio, Edith Wharton, Ognissanti, 1935.
E poi l'immancabile Dickens Il fantasma nella camera del signorino B., e tanti altri inglesi. Non da meno gli italiani forse poco noti come Iginio Tarchetti, La leggenda del Castello Nero, 1861 e Giovanni Verga, Le storie del Castello di Trezza, 1875, Amilcare Lauria, Notizie dell'altro mondo, 1893, Edoardo Calandra, Due spaventi, 1910.
"Mezzo secolo di Narrativa Gotica e del Terrore aveva ormai abituato il pubblico all'idea dell'esistenza e della manifestazione di forze soprannaturali. In questo modo, la paura era stata accettata come materia letteraria."
Molte delle storie erano state ideate per il racconto orale durante la vigilia di Natale e l'era vittoriana fu caratterizzata da un'intensa tensione tra l'attrazione del pubblico per la scienza e per lo spiritualismo, una tensione che non fece altro che aumentare la popolarità delle storie di fantasmi stampate e influenzarne il contenuto.
In linea con questa era scientifica, molte storie di fantasmi natalizi vittoriani cercarono di spiegare il fenomeno apparentemente soprannaturale con mezzi banali alla fine della storia.
A seguire, dopo la prima guerra mondiale, la maggioranza dei racconti di fantasmi del periodo, ignoravano i mutamenti avvenuti nella società, l'automobile, la radio, l'aereo, la luce elettrica, non erano compatibili con una certa atmosfera "spiritica" quindi gli autori tendevano ad ambientare storie al secolo precedente.
Gli orrori della seconda guerra mondiale cambiarono molto l'atteggiamento sociale verso la paura e la morte, ma non diminuirà il successo popolare della ghost story che si evolverà nel tempo.
Il libro su ebay
STORIE DI FANTASMI. Le cento più belle storie di spettri
a cura di Gianni Pilo
Editore: Newton Compton, 2005, 1024 pagine
VEDI ANCHE
👉 GLI INQUILINI DEL PIANO DI SOPRA. Storie di fantasmi classici vittoriani
👉 FANTASMI di Lisa Morton.
Una guida tra spettri antichi e moderni
👉 LA CASA INFESTATA DI PLACE DU LION D'OR
Storia di una storia di fantasmi
👉 altri articoli nella sezione FANTASMI
Nessun commento :
Posta un commento