15 ott 2020

 

La casa infestata di Place du Lion d'Or. Storia di una storia di fantasmi

Quello di Place du Lion d'Or a Lilla era stato per più di un secolo uno dei casi di apparizioni più discussi e citati d'Europa

Nell'autunno del 1786, poco prima della Rivoluzione francese, una ricca famiglia inglese trasferitasi nelle Fiandre francesi si trovò a fare i conti con fenomeni inquietanti in una vecchia casa del centro di Lilla. La storia venne data alle stampe solo nel 1822 continuando ad essere raccontata per oltre un secolo, diventando almeno fino agli trenta del secolo passato una vera e propria leggenda contemporanea prima di sparire nell'oblio. 




Il curatore del bellissimo volumetto La casa infestata di Place du Lion d'Or (Abeditore) Fabio Camilletti nella sua accurata introduzione, parte da una notizia trovata in rete su un forum francese nel 2015, dove un utente chiede se nella piazzetta della città vecchia di Lilla esista una casa infestata. Alcuni di loro che abitano a pochi passi dalla piazzetta, risponderanno sorpresi di non aver mai sentito parlare di palazzi infestati nella zona.


"Quello di Place du Lion d'or era stato per più di un secolo uno dei casi più discussi d'Europa". 


Il fantasma di Place du Lion d'Or che aveva tormentato la famiglia inglese dei Pennyman poco prima della Rivoluzione francese, era diventato un classico menzionato spesso nei salotti e nelle storie di fantasmi pubblicate dopo il 1800 rimanendo tale fino agli anni trenta del secolo scorso, quando ormai i fatti reali non poterono più essere confutati. 


Camilletti ci spiega anche perché questa storia è diversa dalle altre affascinando molte persone: era considerata "moderna" rispetto ai vecchi racconti dei greci e dei latini, oltre che medievali che circolavano, riguardanti case maledette e infestate da spettri morti di morte violenta, vedi per esempio la casa di Atene citata da Plinio il giovane


Le apparizioni di Place du Lion d'Or erano avvenute a ridosso della Rivoluzione cosa che contribuì a separare Francia e Inghilterra così come alcuni protagonisti della storia che all'epoca erano ancora vivi, tornati in patria prima del tempo, ovvero, la storia poteva essere confermata da chi l'aveva vissuta realmente.


Non era la classica storiella sentita da Tizio che l'aveva sentita da Caio, anche se nelle raccolte di storie di fantasmi dell'800 c'era sempre un curatore che nell'introduzione sottolineava fossero narrate da persone rispettabili a modo di garanzia che queste venissero credute vere al lettore.   


Lo spettro che si aggirava nella casa del Lion d'Or aveva la particolarità di essere stato visto da più persone e in momenti diversi sia dalla famiglia Pennyman che dai loro domestici, inoltre si aggiunse anche un amica, Charlotte Atkyns, che era passata a fare visita, una donna senza scrupoli, nota per aver fatto fuggire i membri dell'ex famiglia reale di Francia dalla prigione durante la rivoluzione francese, incuriosita, passò una notte nella camera infestata di sua volontà e al mattino dopo però dovette ricredersi. 

Se confermata la storia poteva dare una prova concreta dell'esistenza dei fantasmi, cosa che però non avvenne. 


Il giallo delle versioni

La prima versione venne pubblicata nel 1822 sulla rivista The Album, inserita in una raccolta di ghost stories, il curatore dichiarava di aver ricevuto le storie dai protagonisti o da persone fidate. "l'unica in cui esprimeva perplessità era quella relativa a una casa infestata di Lilla". Seguirono poi altre versioni più o meno manipolate pubblicate in varie raccolte, presenti in questo volume. 

Nel 1824 Elizabeth Pennyman venne informata da un amica che una storia riguardante la sua famiglia era stata pubblicata senza autorizzazione. Non sapeva spiegare come questo avvenimento personale fosse stato divulgato, probabilmente da parte di qualche domestico per ricavarci qualcosa. 

Lady Pennyman scrisse allora un resoconto di suo pugno in forma manoscritta, che dopo la sua morte venne sicuramente manipolato e pubblicato nel libro The Night-Side of Nature (1848) un saggio sul soprannaturale di Catherine Crowe, scrittrice di gialli e storie di fantasmi, criticato in seguito da Charles Dickens. 

Purtroppo Camilletti ci dice che il manoscritto originale non è stato possibile rintracciarlo, quindi riproduce una versione dattiloscritta del 1908 inviata dal reverendo Sabine Baring-Gould a Lord Halifax che a sua volta curò un volume di  Storie di fantasmi inglesi, in cui incluse la storia in questione come L'uomo nella gabbia di ferro

Come in un romanzo giallo Camilletti ci mette in rassegna indizi e schede dei protagonisti che vennero coinvolti nella storia: Elizabeth Pennyman (1765-1848) è la principale testimone oculare della storia, poi il figlio William Henry che vide il fantasma durante il periodo di licenza dalla nave dove serviva e anche i servitori di cui si conoscono solo i nomi: Cresswell, Alice e Louis sono loro ad avere avuto veramente paura dello spettro, ma le loro figure nel racconto appaiono indistinte, alla fine i veri "fantasmi" sono loro.  


Place du Lion d'Or nel 1908 (foto: lilledantan)



La storia in breve

Nel 1786 i Pennyman si trovarono a Lilla in cerca di un alloggio. Ne trovarono uno proprio nella piazzetta di Place du Lion d'Or, ed era stranamente a buon mercato. Quando Lady Pennyman andò in banca per cambiare i soldi indicò l'indirizzo a cui portarli (erano monete d'argento). Il fattorino non ebbe problema a trovarli dato che sapeva della "casa infestata". 

Il banchiere però parve sorpreso, poiché in quella zona non c'erano case adatte a loro, a parte una che era sfitta da molto tempo a causa dello spettro che appariva dentro. Lady Pennyman anche se aveva sentito non ci dette molta importanza. 

Qualche giorno dopo due domestiche francesi volevano andare via per le dicerie e dalle presenze che la casa si portava dietro. L'antico proprietario, un giovane ricco, era stato rinchiuso in una stanza dallo zio, e poi infilato dentro una gabbia di ferro, messo in condizioni pietose tra privazioni e crudeltà. Lo zio tentò di portare il giovane nella tomba e prendersi la sua eredità, ottenendo così un raccapricciante desiderio. 

La casa rimase vuota per molto tempo, nessuno aveva osato abitare in quel luogo che si era dimostrato fatale al giovane proprietario, dove ora il suo spirito inquieto vagava la notte per la casa...

Difficilmente oggi si potrà identificare l'edificio, ci aveva provato il reverendo Sabine Baring-Gould (citato nel libro) nel 1907 ma neanche lui riuscì a trovare nulla, scriveva che anche se Place du Lion d'Or è piccola, alcune abitazioni sono decadute a negozi o divise in appartamenti. 

Una casa imponente un tempo era una locanda, probabilmente la casa dei Pennymann è stata convertita in polleria: "il pollivendolo dichiara di non aver mai sentito parlare di fantasmi, e dove sia andata a finire la gabbia di ferro non si sa" .




Il frontespizio del libro 


Il libro con una grafica anche molto curata stile retrò, mette insieme tutte le testimonianze su questa sorta di "Amityville Horror" del 1786, con resoconti di prima mano, pubblicazioni anonime e rielaborazioni narrative, fra cui una personale reinterpretazione che ne fece Charles Dickens in uno dei suoi racconti natalizi. 

Del resto, come si sa, anche se i fantasmi non esistono, esistono tuttavia le storie che ne parlano: le quali - specialmente nell'epoca delle fake news - hanno ancora molto da insegnarci sull'affidabilità di fonti e testimonianze, sul piacere che si prova a essere ingannati e sull'importanza dei dettagli nella ricerca della verità. 

Da questo punto di vista, quello del fantasma di Place du Lion d'Or è un perfetto esempio di caso ancora aperto: la cui soluzione definitiva ci sarà, forse, inevitabilmente preclusa, ma che invita in ogni caso al piacere dell'indagine. 


Fabio Camilletti è professore di Letteratura italiana all'università di Warwick, nel Regno Unito. Ha di recente pubblicato una Guida alla letteratura gotica e curato la prima edizione italiana di Fantasmagoriana, oltre a tradurre ed editare il manoscritto originale del Frankenstein e le opere di John Polidori.


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l libro


Titolo: LA CASA INFESTATA DI PLACE DU LION D’OR

a cura di Fabio Camilletti

Editore: Abeditore

Anno: 2020

Pagine: 194

















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