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3 apr 2023

Vampiri. Una nuova storia. La figura del vampiro tra filosofia, scienza e politica

Vampiri: crediamo di sapere tutto di loro, ne distinguiamo le fattezze emaciate, angoli di un sogghigno macchiato di sangue. Artigli adunchi avvolti in nuvole di pizzo. Che cos’altro rimane da dire del vampiro? Moltissimo, sostiene Nick Groom, o forse ancora tutto, perché quanto pensiamo di sapere non è che la punta emersa di un vasto continente sotterraneo, misterioso e inesplorato, del quale solo la più rigorosa delle analisi storiografiche può restituire una mappa attendibile.


bela lugosi dracula 1931

Bela Lugosi nel Dracula del 1931



Con questo libro "Vampiri. Una nuova storia " ed. Il Saggiatore, il professore di letteratura inglese Nick Groom propone, con prove scientifiche, filosofiche e culturali, insieme a casi documentati, la figura e il concetto del vampiro nel corso dei secoli, passando dai cadaveri masticatori slavi dell'inizio del XVII secolo, ai movimenti letterari e filosofici del diciottesimo secolo, raffigurando infine il Dracula di Stoker come il culmine di una secolare storia intrisa di sangue. 


Pubblicato in occasione del bicentenario della pubblicazione del racconto  Il vampiro  di John Polidori , il nuovo resoconto dettagliato di Nick Groom illumina la complessa storia dell'iconica creatura. 

Il vampiro divenne pubblico per la prima volta all'inizio del diciottesimo secolo, quando la scienza dell'Illuminismo si scontrò con il folklore dell'Europa orientale e con casi apparentemente verificati di vampirismo, catturando l'attenzione di ricercatori medici, commentatori politici, teorici sociali, teologi e filosofi.

Groom, rileva il ruolo del vampiro dalla sua posizione di mostro che incarna le paure dell'umanità, a quello di un improbabile eroe per gli emarginati e gli esclusi nel ventunesimo secolo.

"Anche se i vampiri possono avere le loro origini negli oscuri racconti di diverse credenze folkloristiche, essi sarebbero diventati «vampiri», in quanto tali, solo una volta entrati nell’immaginario europeo proprio in qualità di vampiri e non come parte di un generico pantheon di non-morti. Molti di questi ultimi fantasmi, demoni, revenant hanno mostrato per secoli la loro passione per il sangue. Ma non si tratta di vampiri."

 

Il saggio racconta come si è arrivato ai vampiri che noi lettori moderni definiamo 'canonici': tra superstizioni e dicerie, con tanta politica nel mezzo, pettegolezzi mal riportati e metafore non colte. 

Una cavalcata che a certi punti non può che diventare divertente, confermando che il vampiro in realtà è lo specchio della sua epoca entrando in molti luoghi comuni Questi "non morti" , per esempio, sono citati anche nel Capitale di Marx, "Il capitale è lavoro morto che resuscita come un vampiro, solo succhiando lavoro vivo, e tanto più vive quanto più ne succhia.»

Negando il Dracula di Stoker come quel preciso periodo e regione di origine della tradizione vampirica e scegliendo invece di mostrare il romanzo come un momento di svolta nella storia letteraria del vampiro, Groom si propone di approfondire le radici dei dibattiti medici, filosofici e culturali che hanno preceduto il romanzo di Stoker e l'effetto finale della figura del Conte e su come gli studiosi vedono oggi i suoi discendenti.

Groom inizia con un'introduzione che evidenzia ulteriormente gli argomenti che tratterà, come il folklore, i casi medici, la peste e la politica. Il libro viene quindi diviso in due parti: "Circolazione" e "Coagulazione".

La "circolazione" inizia con i casi medici in costante aumento di «alimentazione tombale» o manducazione funebre (masticazione postuma) con racconti su cadaveri che emergono dalle loro tombe per cacciare i loro parenti in una regione slava. 

All'inizio del diciottesimo secolo, i tradizionali succhiasangue del folklore dell'Europa orientale si trovarono faccia a faccia con la scienza empirica e divennero vampiri. Apparivano tra mezzogiorno e mezzanotte per succhiare il sangue di uomini e animali; una volta sazi, il sangue scorreva dai loro orifizi e pori, e spesso si scopriva che le loro bare nuotavano nel sangue. Erano noti per banchettare con i loro abiti funerari; continuando questo fascino per la macabra nutrizione, dal loro sangue si poteva preparare un pane intinto che offriva protezione contro la contrazione del vampirismo.

Il teologo tedesco Philipp Rohr nella sua Dissertatio De Masticatione Mortuorum (1679) "riporta dettagli macabri di tombe aperte per dimostrare che i non-morti avevano consumato i propri sudari e veli funebri, e in alcuni casi avevano addirittura divorato le proprie membra e viscere."

Per quanto riguarda la "coagulazione" in Inghilterra durante il Romanticismo, spinti dall’immaginazione ossessivamente necrofila di quel periodo, come per esempio nei ripetuti corteggiamenti nefasti di John Keats, i vampiri furono animati da un sublime terrore e da una degradante paura tanto da diventare, nel complesso, degli esseri sovrannaturali o figure d’ispirazione e, di conseguenza, occuparono un loro posto nell’immaginario romantico. 

Dopo aver fornito diverse quantità di prove mediche, culturali e filosofiche che sostengono che "il vampiro è un problema relativamente moderno", Groom afferma che il vampirismo è diventato universale, infettando nel nostro secolo libri, televisione e film, sostenendo che questo fenomeno è almeno in parte dovuto al nostro fascino contemporaneo e all'ansia per i confini e il sangue. 

Per gli studiosi o per i curiosi spettatori di True Blood e altre serie tv vampiriche il libro è un viaggio che vale la pena intraprendere. L'autore usa la sua esperienza per rendere accessibili argomenti difficili,  coprendo molte critiche con cui i vampiri sono stati discussi, dal marxismo agli studi di genere, rendendo difficile trovare un'idea per la quale questo resoconto storico non abbia alcuna utilità.

L'autore costruisce una rigorosa genealogia del vampiro e, a tal fine, sceglie l'inizio del XVIII secolo come punto di partenza.

Prima di questo c'erano state una miriade di storie su creature succhiasangue che spuntavano in tutto l'est europeo. 

In Serbia si potevano individuare i non morti dalla loro carnagione rossastra come risultato di tutto quello spuntino con amici e familiari, mentre nel folklore slavo un vampiro maschio si prefiggeva di tornare per una visita coniugale, seguita, nove mesi dopo, dall'arrivo di un bambino senza scheletro.

A Mykonos in Grecia c'era una creatura chiamata Vrykolakas, che risuscitò dai morti e corse in giro in modo aggressivo finché non fu fermata da un coraggioso isolano che si infilò nel cadavere in decomposizione e gli strappò il cuore. 

Ciò che ha trasformato questo strano gruppo di mostri puzzolenti in eccitati vampiri, sostiene Groom, è il loro incontro con il pensiero dell'Illuminismo.

Dall'inizio del XVIII secolo i medici, scienziati e teologi dell'Europa occidentale iniziarono non solo a raccogliere e codificare questi racconti popolari di figure assetate di sangue, ma anche cercare e trovare spiegazioni razionali. 

Il risultato di questo incontro culturale fu che i vampiri – sia la possibilità che l'impossibilità dell'esistenza di essi – divennero ciò che Groom chiama "l'elemento del pensiero", implicato in ogni aspetto della vita medica, tecnologica e persino teologica. 

Groom, proprio come Victor Frankenstein, "costruisce" il vampiro moderno dai corpi dei suoi antenati - artigli, denti e occhi - spingendosi avanti nel tempo fino a quando il succhiasangue che i lettori e gli spettatori moderni conoscono è completamente formato. 

"Il vampiro non solo si manifesta in discorsi scientifici ed epistemologici, è anche politico ... Rievoca crisi, disperazione, migrazioni di massa e mortalità su una scala spaventosa. Il vampiro è un ricordo di questa pestilenza moderna, e questo ricordo continua a scorrere nel sangue della gente." 


Vampiri è una nuova storia, spaventosa ed eccitante, salutata da più parti come la più autorevole mai scritta, dalla cui lettura si esce con una consapevolezza profonda delle inestricabili sinergie fra leggenda e medicina, letteratura e religione che hanno portato alla nascita di un archetipo immortale.

Consigliato a chiunque sia attratto dal mostruoso e da ciò che si dice sulle creature oscure che infestano le profondità sotterranee del nostro panorama politico e sociale.


VEDI ANCHE 

Storie di vampiri. Due secoli di letteratura vampirica




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Titolo: VAMPIRI. Una nuova storia

Autore: Nick Groom

Editore: Il Saggiatore

Anno: 2019

Pagine: 387

Traduzione: Denis Pitter

 disponibile anche

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