Tre racconti gotici di Mary Shelley: la favola nera, il patto faustiano, la maledizione dell'immortalità
Dopo la morte del marito Percy, annegato nel 1822 durante una traversata nel golfo di La Spezia, Mary Shelley ritornò in Inghilterra dalla quale era fuggita con disdegno anni prima. Rimasta con il figlio Percy Florence, Mary si trova davanti a gravi difficoltà economiche (Frankenstein è del 1818), per guadagnarsi da vivere scrive racconti, articoli e poesie, cura antologie del defunto marito. E’ in questo periodo intorno al 1830 che pubblica questi racconti gotici che variano dalla favola nera al tema esotico, il patto faustiano con il Diavolo e la benedizione o maledizione dell’immortalità quasi duecento anni prima dell’Highlander cinematografico.
Dopo la morte del marito Percy, annegato nel 1822 durante una traversata nel golfo di La Spezia, Mary Shelley ritornò in Inghilterra dalla quale era fuggita con disdegno anni prima. Rimasta con il figlio Percy Florence, Mary si trova davanti a gravi difficoltà economiche (Frankenstein è del 1818), per guadagnarsi da vivere scrive racconti, articoli e poesie, cura antologie del defunto marito. E’ in questo periodo intorno al 1830 che pubblica questi racconti gotici che variano dalla favola nera al tema esotico, il patto faustiano con il Diavolo e la benedizione o maledizione dell’immortalità quasi duecento anni prima dell’Highlander cinematografico.
Mary Shelley |
Metamorfosi (Transformation 1831) inizia con la tipica struttura narrativa della Shelley, in cui il narratore afferma che si sente obbligato a raccontare la sua storia fantastica, nonostante giuri di non farlo mai.
Guido dopo aver salvato la sorella adottiva, Giulietta, rapita dal suo cugino più grande all'età di 11 anni, sente di appartenere alla donna. Guido, il narratore, è deliziato dalla città di Genova, "Mia patria. Fiera città" ma dovrà lasciarla dopo la morte del padre, viaggiando per il mondo e cadendo in compagnie illecite in uno stile di vita decadente e dissoluto: sarà costretto a vendere i suoi terreni per coprire i debiti accumulati.
Guido dopo aver salvato la sorella adottiva, Giulietta, rapita dal suo cugino più grande all'età di 11 anni, sente di appartenere alla donna. Guido, il narratore, è deliziato dalla città di Genova, "Mia patria. Fiera città" ma dovrà lasciarla dopo la morte del padre, viaggiando per il mondo e cadendo in compagnie illecite in uno stile di vita decadente e dissoluto: sarà costretto a vendere i suoi terreni per coprire i debiti accumulati.
Guido tornerà da Giulietta con intenzioni di matrimonio, ma dovrà affrontare il padre, il marchese Torella, egli non è molto contento di maritare i due, visto le ristrettezze economiche in cui si trova il giovane. Perciò Guido tenterà di rapire la sua amata, e per questo verrà esiliato dal paese.
Un giorno vagando su una scogliera scorge in lontananza, durante un improvvisa tempesta, una nave che affonda. L'unico sopravvissuto di questo naufragio sarà un nano deforme che approda sulla riva a cavalcioni sopra un baule, il nano con abilità soprannaturali comanda gli elementi.
Il nano convince Guido a firmare un accordo che garantisce a lui un ampio scrigno di ricchezze, con lo scopo di aiutarlo nel riprendere possesso della sua amata, dovrà però permettere al nano di scambiare il suo aspetto con Guido per solo tre giorni.
Dopo tre giorni Guido vede in sogno il nano al suo posto che corteggia Giulietta e vuole sposarla con il consenso del padre, ma questo sogno si accorgerà essere reale. Infuriato dovrà vedersela col diabolico nano...
Juliet da Transformation (The Keepsake 1831) |
Il racconto è una variazione del contratto faustiano, un patto demoniaco sigillato con il sangue che concede a Guido la prospettiva di ottenere la sua vendetta in cambio della sua metamorfosi. L'orgoglio è il peccato principale che Guido commette non accettando le condizioni del marchese, conducendolo alla sua caduta in disgrazia, egli ammette questo fin dall'inizio del suo racconto "in un eccesso di orgoglio diabolico, mi sono abbandonato".
Il mortale immortale (The Mortal Immortal) venne pubblicato nell'annuario letterario The Keepsake nel 1834. La storia inizia il 16 luglio 1833, all'apparente trecentoventinovesimo compleanno del narratore chiamato Winzy, un sedicente "mortale immortale".
Winzy racconta la serie di eventi che lo portarono a bere un elisir di lunga vita all'età di vent'anni, durante il suo impiego sotto l'alchimista Cornelius Agrippa. Egli descrive in dettaglio il suo passato, l'incontro con la sua amica d'infanzia - una ragazza orfana di nome Bertha - accolta da una ricca vecchia che vive in un castello stravagante nelle vicinanze. L'età e la disparità economica separano i due. Bertha rivolge la sua attenzione a pretendenti più ricchi mentre Winzy si consola continuando a lavorare per l'alchimista.
L'alchimista lavora da una vita all'elisir compiendo ulteriori progressi mentre la gelosia consuma Winzy. Un giorno lo stanco maestro, privo di sonno da giorni, chiede a Winzy di seguire l'evoluzione della pozione nell'alambicco quando cambia colore e di svegliarlo immediatamente, in nessun caso dovrà bere il liquido, che dovrebbe curare i mali d'amore. Ma questo è proprio quello che desidera il giovane, quindi, quando la pozione cambia, Winzy lo beve - ma solo a metà - prima di farlo cadere per sbaglio, mandando in frantumi l'ampolla.
Invece di modificare il suo amore per Bertha, Winzy pare trovare le sue emozioni eccitate e moltiplicate. Continua a perseguirla, e presto i due si sposeranno. Cinque anni dopo il vecchio alchimista sul letto di morte confida al giovane che quello che ha bevuto non è una cura per l'amore, ma piuttosto un elisir di immortalità.
L'alchimista lavora da una vita all'elisir compiendo ulteriori progressi mentre la gelosia consuma Winzy. Un giorno lo stanco maestro, privo di sonno da giorni, chiede a Winzy di seguire l'evoluzione della pozione nell'alambicco quando cambia colore e di svegliarlo immediatamente, in nessun caso dovrà bere il liquido, che dovrebbe curare i mali d'amore. Ma questo è proprio quello che desidera il giovane, quindi, quando la pozione cambia, Winzy lo beve - ma solo a metà - prima di farlo cadere per sbaglio, mandando in frantumi l'ampolla.
Invece di modificare il suo amore per Bertha, Winzy pare trovare le sue emozioni eccitate e moltiplicate. Continua a perseguirla, e presto i due si sposeranno. Cinque anni dopo il vecchio alchimista sul letto di morte confida al giovane che quello che ha bevuto non è una cura per l'amore, ma piuttosto un elisir di immortalità.
Questa rivelazione scuote Winzy, che comincia a dolersi lentamente ad ogni sfaccettatura della sua vita. La sua relazione con Bertha appare controversa vista dai loro vicini, che vedono invecchiare la moglie mentre lui ha sempre vent'anni, e Bertha si troverà insicura del proprio aspetto e della fedeltà di Winzy.
immagine da The Mortal Immortal (The Keepsake) |
"...la vecchia strega aristocratica, che si autodefiniva sua protettrice, ed era la sua tiranna, venne zoppicando e ansimando sul terrazzo; un paggio, brutto come lei, le teneva lo strascico e le faceva vento mentre lei si affrettava e arrestava la mia bella fanciulla con un «E allora, mia sfacciata signorina ?Dove si corre? Torna nella gabbia, ci sono i falchi in giro ! »
Una scena del racconto, per certi aspetti, ricorda quella struggente del film Highlander accompagnato dalla canzone dei Queen Who Wants to Live Forever, "chi vuole vivere per sempre".
Winzy dopo la morte della moglie si interroga sulla sua immortalità o come si può definire la metà di un'eternità (poiché ha bevuto solo metà dell'elisir), difficile a sopportare la sofferenza "eterna" di vedere le persone invecchiare e poi morire desiderando la morte, nonostante le sue paure travolgenti e qualche capello grigio che intanto affiora.
E' probabile che Mary Shelley sia stata influenzata dal romanzo St. Leon. L'alchimista (1799) di William Godwin, (padre della scrittrice), storia di un aristocratico francese che perde la sua ricchezza giocando d'azzardo, sperimentando sensi di colpa che lo spingono quasi alla pazzia. Accetterà, da un estraneo morente, il dono del segreto dell'elisir della vita e del potere di moltiplicare la ricchezza, ma le conseguenze lo vedranno costretto a vagare in solitudine dal genere umano.
Lo stesso vale per Winzy. Dopo la morte di sua moglie, Winzy sostiene che molte sono state le sue preoccupazioni e dolori, ma pochi e vuoti sono stati i piaceri. Paradossalmente la sua lunga vita lo opprime di noia e insoddisfazione, incapace di pensare a obiettivi diversi da quelli che riguardano l'avvicinarsi della sua morte, trovandosi sempre più come un emarginato dai suoi simili, chi gli sta vicino invecchia e muore mentre egli è escluso da questo.
Una delle principali motivazioni per Winzy di raccontare la sua storia è di ammonire le generazioni future, di mettere in guardia gli altri sulla loro ricerca o il desiderio di immortalità, non solo per i modi in cui ha rovinato la sua vita ma anche quella che ha consumato il suo padrone. Secondo me il migliore racconto della raccolta.
Lord Byron in abiti albanesi 1835 |
Il malocchio (The Evil Eye) fu pubblicato nel 1830 da Mary Shelley sempre per il periodico The Keepsake. La storia è ambientata in Albania e assume un aspetto molto diverso dagli altri racconti che Shelley ha pubblicato, con una trama abbastanza articolata.
La storia è incentrata su Dmitri detto dal Malocchio, un illustre cittadino albanese, felicemente sposato e con una bambina. Tornando a casa da un viaggio scopre che la sua casa è stata saccheggiata, la moglie uccisa e sua figlia Elena rapita. Una scoperta così traumatizzante lo spingerà verso una vita criminale, diventando un famoso ladro e bandito molto temuto in tutta l'Albania.
Durante una delle sue avventure per trovare la figlia, Dmitri viene gravemente ferito tra le sopracciglia e la guancia, il suo sguardo semina terrore (dalla ferita il nome malocchio), ma viene ritrovato e salvato da un uomo di nome Katushius Ziani. In cambio della sua vita, Dmitri prometterà lealtà a Ziani, egli è l'unico figlio di un uomo ricco che ha perso l'eredità del padre, tolta da un uomo chiamato Cyril un impostore che aveva preso il suo posto durante la sua assenza.
Cercando l'aiuto di Dmitri, i due attueranno un piano per rapire Costans, figlio di Cyril. Cyril e sua moglie Zella vanno dal padre di Zella, Camaraz in cerca di aiuto. Tuttavia, Dmitri sviluppa un amore per Costans e si ritrova incapace di ferire il ragazzo tradendo così la fedeltà di Ziani che si occuperà lui stesso del bambino, il quale, infine, tornerà dal padre non prima che Dmitri ritrovi la figlia perduta ormai divenuta adulta.
Gran parte della storia parla del personaggio di Dmitri che da buono diventa malvagio dopo essere tornato nella sua casa in Albania per trovare la moglie uccisa e sua figlia scomparsa. Questo lo trasforma in una sorta di eroe Byroniano, (gli Shelley erano molto amici del poeta che aveva combattuto in Grecia e Albania) che Shelley spesso incorpora nella sua scrittura.
È scanzonato, isolato, robusto, e diventa un abile criminale che lavora sulle montagne dell'Albania. L'isolamento forzato di Dmitri dalla tragica perdita della sua famiglia lo renderà insensibile a tutte le emozioni che un tempo aveva provato come marito e come padre. Tuttavia, attraverso il rapimento del bambino, Dmitri svilupperà un affetto per il ragazzo, rammentando chi era una volta, facendo rinviare la sua promessa a Ziani.
Questo porta la Shelley ad affrontare le domande filosofiche insormontabili su chi siamo, e come possiamo ottenere ciò che desideriamo pur mantenendo la nostra identità. Dmitri era un cittadino onesto prima di essere spinto alla disperazione mascherandosi e nascondendo il suo dolore, rivolgendosi verso a una vita di criminalità, diventando il temuto "The Evil Eye".
Il libro
Autore: Mary Shelley
Titolo: METAMORFOSI
Editore: La Vita Felice, 2016
Pag.: 187
a cura di Franco Venturi
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