23 ott 2014

 

Libri proibiti e censurati nel tempo

Nel corso dei secoli varie popolazioni e società hanno cercato per ragioni ideologiche, politiche, religiose, morali di mettere al bando o censurare i libri che venivano prodotti, una pratica che continua fino ad oggi in alcune biblioteche del mondo, e talvolta sorprende che fra questi paesi ci siano nazioni apparentemente non legate ad alcun regime politico oppressivo.

Escludendo opere note messe all’indice come l’Ulisse di Joyce, Tropico del cancro di Henry Miller o addirittura la Bibbia, ci sono altre opere classiche di cui ci si meraviglia oggi, che un tempo siano state bannate come si direbbe in gergo informatico, interdette al pubblico. Essendo la lista troppo lunga da inserire in questo articolo mi limito a segnalarne alcune curiose.

Félix Henri Giacomotti, letteratura proibita (1886)



Nel 1930 negli Stati Uniti dalla dogana un pacco per Harvard contenente copie del Candide di Voltaire viene sequestrato perché ritenuto ricco di contenuti osceni. Due professori dell'università si battono in difesa della diffusione dell’opera e successivamente viene ammesso in una diversa edizione. Solo nel 1944, l' U.S. Mail  degli Stati Uniti chiese l'omissione del libro dalla lista dei libri non tollerati.



Fanny Hill di John Cleland noto anche come Memorie di una donna di piacere, romanzo inglese del 1749 è stato spesso represso sin dalla sua prima pubblicazione. Questa storia di una prostituta è nota sia per le sue descrizioni sessuali esplicite che per le sue parodie nella letteratura contemporanea, come Moll Flanders di Daniel Defoe. La Corte Suprema degli Stati Uniti finalmente riuscirà a toglierla dagli oneri di oscenità nel 1966.

Così come Lisistrata di Aristofane, I racconti di Canterbury di Chaucer, il Decamerone di Boccaccio, e alcune edizioni delle Mille e una notte sono state proibite per decenni dalle poste statunitensi ai sensi della legge Comstock del 1873. Ufficialmente conosciuta come la legge federale anti oscenità, questa legge vietava l'invio di  opere ritenute oscene, indecenti, sporche o lascivie.

Molte delle giustificazioni di Comstock ruotavano intorno agli effetti che questo tipo di letteratura oscena avrebbe potuto avere sull’educazione dei  bambini. Egli sosteneva che la corruzione nelle scuole e nell’ambiente familiare potevano essere causate da questa letteratura se il giovane poteva averne facile accesso. Anche molte delle opere di Rousseau vennero proibite negli USA nel 1929 e in URSS nel 1935 perché ritenute dannose per la morale pubblica.

Neanche Jack London sfuggì a queste censure, essendo uno scrittore di idee socialiste non piaceva alle dittature in Europa che imperversavano fra gli anni ‘20 e ‘30 e molti dei suoi libri finirono anche sui roghi nazisti. Nel 1955 Frankenstein in Sud Africa venne considerato osceno, discutibile, e indecente. Rilevante poi è stato il blocco della pubblicazione in Inghilterra e negli altri paesi di lingua inglese fino al 1960 de  L’amante di Lady Chatterley  pubblicato in Italia nel 1928.

Godward JW Athenais 1908

Anche il famoso Shakespeare venne edulcorato per certi suoi scritti.  Thomas Bowdler fu un medico inglese che fece pubblicare nel 1807 insieme con la sorella Henrietta un'edizione purgata delle opere del bardo, il 'suo' Shakespeare lo considerava più appropriato per le donne e i bambini rispetto all'originale. Questo libro lo intitolò The Family Shakespeare. Nella sua giovinezza Bowdler aveva ascoltato  con la sua famiglia diverse letture del grande autore fatte dal padre e si accorse che alcuni passi venivano intenzionalmente saltati perché forse ritenuti inadatti alle orecchie della moglie e dei figli piccoli, così ritenne opportuno molti anni dopo di farlo lui uno Shakespeare per la famiglia. In ogni commedia comunque verrà messa una introduzione dove riassume e giustifica le sue modifiche al testo.

Furore di John Steinbeck venne pubblicato da Valentino Bompiani nel 1940 con un certo coraggio e venne perseguito dalla censura fascista che volle imporre alcuni tagli, nel libro si parlava di ribellione, mobilitazione di masse, miseria e questo non piaceva. Adesso dopo 70 anni viene pubblicata una traduzione basata sul testo originale.   




Le Fiabe dei Grimm non vennero scritte per i bambini, le loro storie crude e violente venivano fuori da racconti popolari talvolta orali che arrivavano mescolate da tradizioni diverse. Sostanzialmente fedeli all’origine, verranno modificate  nelle varie traduzioni  per riferimenti a situazioni sessuali o violente che potevano traumatizzare i bambini dell’ epoca, pertanto vennero eliminate scene come quella di Cappuccetto rosso in cui viene toccata o ingoiata.

Una censura vittoriana convenzionale era turbata addirittura dal fatto che un giorno Cappuccetto rosso potesse ribellarsi, trasformarsi in una anima errante che poteva andare a vivere nel bosco con il lupo. Prestandosi ad interpretazioni diverse nel 1989 in California la fiaba venne bandita da alcuni distretti scolastici perché la scena in cui prende cibo e vino dalla nonna venne vista come incitamento all’uso di alcool.
Ancora oggi come si vede in molti paesi nonostante una certa libertà di pensiero alcuni titoli spaventano biblioteche, librerie, scuole e gruppi conservatori. 


Riferimenti 

http://onlinebooks.library.upenn.edu/
 

I libri 

Candide di Voltaire
Fanny Hill. Memorie di una donna di piacere di John Cleland
Lisistrata di Aristofane
I racconti di Canterbury di Chaucer
Il Decamerone di Giovanni Boccaccio
Le mille e una notte
L'amante di Lady Chatterly di D.H. Lawrence
Furore di John Steinbeck
Principessa Pel di topo e altre 41 fiabe da scoprire a cura di Jack Zipes, Donzelli editore 2012







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