26 dic 2022

 

Alcuni dati sulla lettura dei libri in Italia 2021. La lettura è donna

È stato appena pubblicato dall'Istat il rapporto sulla lettura e produzione di libri in Italia nel 2021, non è una novità che le donne leggano più libri rispetto agli uomini. 


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Anche nel 2021 le lettrici donne prevalgono sui lettori uomini, è una tendenza che continua regolarmente dalla fine degli anni '80, prima di quella data erano i maschi a prevalere. 

Già nel 1988 leggeva un libro l'anno il 39 % delle donne contro il 33 degli uomini. Probabilmente la modifica dei programmi scolastici, le battaglie sociali, e altro sono state alla base di questo processo. 

Le trasformazioni della società spesso si ripercuotono anche nel modo di leggere. Ma anche nella produzione editoriale di collane ad hoc come la famosa Harmony che contribuì al piacere della lettura, oppure come scriveva l'infelice Jane Carlyle, moglie dello storico Thomas, seconda lei la lettura creava una relazione intima tra l'autore del romanzo e se stessa, definendola così una sorta di relazione illecita. 


Vediamo alcuni dati (con miei commenti)


Leggono i libri solo il 41% della popolazione sopra i sei anni

Mentre cresce la produzione libraria, resta stabile il numero di lettori che sono oltre 23 milioni (meno 1,6 rispetto al 2020), su una popolazione dai 6 ai 100 anni di oltre 56 milioni (al 1 gennaio 2022).  

Nel 2021, il 40,8% delle persone di 6 anni e più, ha letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali, un valore quasi simile al 2020 (41,4%). 

I giovani continuano a essere i lettori più assidui, anche se in netto calo negli ultimi dieci anni: tra gli 11 e i 14 anni il 54,7% ha letto almeno un libro nell’ultimo anno. 

Rilevante è il divario di genere nella lettura di libri: nel 2021 la percentuale delle lettrici è giunta al 45,7% e quella dei lettori maschi del 35,8%.  

Se si va ad analizzare meglio, in assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-24 anni, tra le quali oltre il 60% ha letto almeno un libro nell’anno, con un picco tra i 18 e 19 anni (62,6%). 

La quota di lettrici scende sotto la media nazionale dopo i 65 anni, mentre per gli uomini è sempre inferiore al 45% tranne che per i ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (49,4%).

Il genere più letto è la varia, narrativa e saggistica  (81,0%), mentre i libri per bambini e ragazzi costituiscono il 9,9% dei titoli pubblicati, e le opere scolastiche il 9,1% . 

Quanto ai contenuti editoriali prevalgono i testi letterari moderni (21,4%), un’ampia categoria che include romanzi, racconti, libri gialli e di avventura, libri di poesia e testi teatrali. 

In particolare, gli oltre 14 mila romanzi e racconti pubblicati costituiscono circa il 15,9% dei titoli e il 18,7% delle copie stampate nel 2021. 

In termini di tiratura, dopo i romanzi e l’editoria scolastica o pedagogica si rileva anche una buona diffusione di libri a fumetti, i quali incidono per una quota non marginale (4,2%).

La quota di titoli pubblicati a stampa per i quali è disponibile anche una versione e-book è pari al 42,5% della produzione editoriale nel 2021, in lieve diminuzione (-2,9%) rispetto ai valori raggiunti nel 2020, quando la fruizione digitale ha avuto un’ampia diffusione e le possibilità di accedere alle versioni cartacee erano ostacolate dalle limitazioni e restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19. 


Nel corso dei secoli le donne hanno incontrato ogni sorta di ostacolo. Ci sono stati periodi in cui alle donne è stato impedito di ottenere qualsiasi tipo di istruzione, e quindi impedito di ottenere l'alfabetizzazione. C'è poi il problema dell'accesso al materiale di lettura, con diverse forme di censura in luoghi e tempi diversi rispetto a ciò che le donne potevano leggere. 

Christine de Pizan nel 1300 è stata una delle prime autrici donne a sfidare la misoginia del momento ritenendo che qualsiasi inferiorità che si potesse legittimamente attribuire alle donne fosse in realtà una funzione della loro mancanza di istruzione. 

Jane Collier, con il satirico An Essay on the Art of Ingeniously Tormenting del 1753 dava un'idea molto chiara di come alcune donne leggevano i cosiddetti “libri di condotta”. Questi libri sono emersi tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo e raccontavano alle donne come comportarsi sotto ogni aspetto, dall'essere mogli perfette a madri amorevoli. 

Nel 1817 Elizabeth Fry creò l'Associazione per il miglioramento delle prigioniere fornendo materiale di lettura appropriato per le donne detenute trasportate in Australia. Libri come la storia dei viaggi e la religione erano accettabili, ma non "romanzi, commedie o altri libri impropri" (scrive Belinda Jack nel saggio The Woman Reader).

Jane Carlyle, moglie dello storico Thomas, intrappolata in un difficile matrimonio del XIX secolo, la quale adorava vagare per biblioteche, descrisse la lettura di un romanzo come "come avere una relazione illecita con l'autore". 

Solo che in certi casi gli veniva negato di leggere, come per esempio alla scrittrice Edith Wharton, il padre, i libri seri, li teneva chiusi a chiave, e anche gli editori in fondo con le loro collane facevano delle distinzioni con letture amene tipo la Biblioteca delle Giovinette degli anni 30/40. 






In aumento il digitale ma il cartaceo prevale. La crescita dell'audiolibro


Negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia il consumo di prodotti editoriali digitali. Nel 2021 sono 6 milioni 645 mila le persone che hanno dichiarato di aver letto e-book e/o libri online, l’11,7% della popolazione di 6 anni e più (pari al 28,6% dei lettori); tale quota è in aumento significativo rispetto al 10,1% rilevato nel 2020.

Sono invece 20 milioni 191 mila i lettori di libri cartacei, il 35,5% della popolazione di 6 anni e più (pariall’87% dei lettori) e un milione 117mila gli utilizzatori di audiolibri, il 2% della popolazione di 6 anni e più (il 4,8% dei lettori). 

L’utilizzo degli audiolibri, seppur ancora residuale, è più che raddoppiato negli ultimi 4 anni (riguardava lo 0,8% della popolazione nel 2018).

Analizzando l’utilizzo esclusivo o combinato dei diversi dispositivi per la lettura, si osserva che circa sette lettori su dieci (69,2%) hanno letto solo libri cartacei, il 12,1% solo e-book/libri on line, lo 0,5% ha ascoltato solo audiolibri mentre la quota di chi ha utilizzato diverse tipologie di supporto si attesta al 18,2%, dal 16,6% del 2020. 

I dati confermano dunque che il cartaceo prevale sull'elettronico, ma c'è anche la diffusione, seppur lenta, dell’utilizzo combinato di diversi dispositivi per la lettura. 

La lettura di libri in formato digitale (in modo esclusivo o complementare a quella di libri cartacei) è più diffusa tra i giovani lettori di 15-34 anni e diminuisce nelle fasce di età successive, in modo particolare tra le persone di 75 anni e più, anche se la quota di utilizzatori di dispositivi digitali è in aumento in questa fascia di età. 

A leggere solo libri cartacei sono soprattutto i bambini fino a 10 anni, questa modalità di lettura diminuisce a partire dalla fascia di età successiva per poi crescere nuovamente tra gli over 44.

La lettura esclusiva di libri cartacei è più elevata tra le donne (il 71,7% contro il 65,9% degli uomini), mentre quelli elettronici attirano più l'attenzione tra gli uomini (il 15,7% contro il 9,4% delle lettrici). Tali differenze di genere sono più marcate nelle fasce di età centrali, meno nelle altre. 

Prendendo in considerazione l’accesso ai libri in formato digitale, si conferma una disparità territoriale (digital divide) 13,3% del Nord e 12,3% del Centro contro 9,1% del Mezzogiorno, è proprio nelle aree meridionali e insulari del Paese che si si osserva, tra i lettori di libri, un maggiore utilizzo esclusivo dell’on line (14,7%) rispetto al Centro-nord (11,2%). 


Il digitale doveva sorpassare il libro cartaceo, si diceva un tempo, ma pare essersi stabilizzato in Italia, intanto però da oltreoceano, negli USA, ha subito una battuta d'arresto mentre è in forte aumento l'audiolibro, qualcuno stima che nel 2023 questo supererà le vendite di ebook. 

In Italia secondo una ricerca condotta ad aprile 2021 da NielsenIQ per Audible, società Amazon, l'audiolibro ha registrato rispettivamente un +4% ovvero 14,5 milioni di ascoltatori. 

Tra gli autori più ascoltati su Audible nel 2021 c'è la regina del giallo Agatha Christie, ma anche  L'inverno dei Leoni - La saga dei Florio di Stefania Auci, letto da Ninni Bruschetta, seguito da L'ultimo traghetto di Domingo Villar, letto da Federico Zanandrea e al terzo posto La casa sull'argine di Daniela Raimondi, letto da Ada Maria Serra Zanetti. 



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Alcuni titoli di punta in audiolibro su Audible/Amazon



L’accesso on line alle biblioteche


Nel 2021 il 7,4% della popolazione di 3 anni e più ha dichiarato di essersi recata almeno una volta in biblioteca nel corso dell’anno. Sempre più alta la quota di donne (8,2% contro 6,5% degli uomini), con differenze di genere più marcate tra i giovani di 11-24 anni. 

Dal punto di vista territoriale sono i lettori residenti nel Nord a frequentare di più le biblioteche (10,6%), seguite da quelle del Centro (6,2%) e del Mezzogiorno (3,8%). 

L’accesso online nelle biblioteche è più diffuso tra i giovani di 15-34 anni, in modo particolare nella fascia 20-24 anni dove ha raggiunto il 15,1%. 

Non emergono significative differenze di genere, la quota di utenti on line è pari al 6,1% tra gli uomini e al 7,5% tra le donne.


"Una biblioteca circolante in una città, signora mia, è come un albero sempreverde di conoscenza diabolica! Fiorisce tutto l’anno! Potete star tranquilla, signora Malaprop, che coloro le quali si trastullano con le foglie finiranno col desiderarne i frutti", Jane Austen, L'abbazia di Northanger



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I lettori forti 


Anche nel 2021 la maggior parte dei lettori (il 44%) sono lettori “deboli”, dichiarano cioè di aver letto al massimo tre libri nei 12 mesi precedenti l’intervista. Tra questi figurano poco meno della metà dei lettori uomini (47,3%) e delle persone tra 11 e 14 anni (49,9%).

Il 15,3% dei lettori può invece essere considerato un “lettore forte”, avendo letto almeno 12 libri nell’ultimo anno. Il valore è stabile nell’ultimo biennio mentre si attenua la differenza di genere: a leggere in media un libro al mese sono il 15,9% delle donne e il 14,4% degli uomini. 


( Io non ho mai avuto una tristezza che un'ora di lettura non abbia attenuato. Montesquieu 



La lettura trasmessa dalla famiglia


I dati confermano che la lettura è fortemente influenzata dall’ambiente familiare, i bambini e i ragazzi sono certamente favoriti se i genitori hanno l’abitudine di leggere i libri. 

Tra i ragazzi sotto i 18 anni la quota di lettori è pari al 73,5%, se leggono sia la madre che il padre ma scende al 34,4% se entrambi i genitori non sono lettori. 

In particolare i bambini più piccoli (6-10 anni) sono maggiormente influenzati dalla presenza della sola madre lettrice (il 59,0% legge) mentre dopo i 15 anni si dedica alla lettura il 39,0% dei ragazzi anche se i genitori non hanno questa abitudine.  


(Se Mozart non avesse avuto un padre compositore e insegnante di musica forse non sarebbe diventato quello che è stato ?)

 

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Da leggere

Piccolo galateo per il corretto utilizzo dei libri

Il saggiatore



Istruzione e territorio incidono sulla lettura


Il livello di istruzione è un elemento determinante per le abitudini di lettura: legge libri il 71,5% dei laureati (75,0% nel 2015), il 46,8% dei diplomati e solo il 26,3% di chi possiede al massimo la licenza elementare.

L’abitudine alla lettura continua a essere più diffusa nelle regioni del Centro-nord: ha letto almeno un libro il 48,0% delle persone residenti nel Nord-ovest, il 46,3% di quelle del Nord-est e il 44,4% di chi vive al Centro. 

Al Sud la quota di lettori è pari al 29,5% mentre nelle Isole la realtà è molto differenziata tra Sicilia (27,4%) e Sardegna (42,6%), fortemente a favore di quest’ultima. Da segnalare l’aumento significativo rispetto all’anno precedente (+4 punti percentuali) della quota di lettori in Calabria e Basilicata. 


Certamente l'istruzione è importante ma non è l'unica cosa, esiste sempre l'analfabetismo funzionale, che come scrive Wikipedia: " indica l'incapacità di usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana; si traduce quindi in pratica nell’incapacità di comprendere, valutare e usare le informazioni incontrabili nell'attuale società. L'analfabetismo funzionale riguarda anche il letteratismo da testi in prosa come, per esempio, gli articoli di giornale." 

Oppure come scriveva sempre la Wharton ne Il vizio della lettura,  ci sono lettori meccanici e lettori nati, in quanto i primi sono incapaci di capire se un libro vale la pena di essere letto oppure no, e se lo leggono poi non ne hanno più memoria.  


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Lo stato dell'editoria secondo l'Associazione Italiana Editori 


Quella del libro nel 2021 si conferma la prima industria culturale italiana con 3.429 miliardi di euro di valore delle vendite, quarta per dimensione in Europa: la Germania spicca al primo posto con 9.630 miliardi, a seguire il Regno Unito con 6.426, la Francia 6.158, in coda la Spagna con 2.580.

Sul lato della produzione, il boom dell’e-commerce, (aiutato per certi versi dalla pandemia e dalle chiusure), ha spinto gli editori a valorizzare ancora di più la propria offerta puntando soprattutto sul catalogo, passando da 440 milioni di vendite nel 2019 a 739 nel 2021, con un calo delle librerie fisiche che da 951,7 del 2019 sono passate a 876 nel 2021.  

Anche AIE conferma una crescita di vendite dei libri di varia da 1.567 nel 2019 a 1.811 nel 2021, ma la crescita più significativa si ha nell' audiolibro con un aumento del 37,3% rispetto al 2019.  


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