Per i 130 anni dalla nascita dello scrittore del fantastico esaminiamo un
suo racconto gotico sconcertante
Nel racconto La casa delle streghe di H.P. Lovecraft, Walter Gilman è
uno studente della (immaginaria) città di Arkham, studia matematica e fisica
quantistica ma è anche appassionato di magia e folklore. Prenderà residenza
nella camera abbastanza impopolare di un vecchio edificio dai tetti a grappoli
con gli attici, dove le streghe un tempo si nascondevano nell’oscurità agli
uomini, una stanza che persino il padrone di casa ha sempre diffidato di
affittarla, poiché in precedenza nessuno era rimasto a lungo, e le storie
della vecchia strega che una volta risiedeva lì, vivono ancora.
Il giovane Gilman dimostra una certa ostinazione nella sua ricerca di una
"conoscenza proibita", un tema caro a Lovecraft, ed è questa persistenza, che
si mescola allo stress e alla fatica quasi allucinante dello studente
contagiando il lettore per tutto il tempo. Questa sete di sapere lo attira e
lo tiene saldo, diventando sempre più grande e ossessiva.
In quella casa e in quella specifica stanza, aveva preso dimora la vecchia
Keziah Mason, la cui fuga dal carcere di Salem nessuno era mai riuscito a
spiegare. Era accaduto nel 1692. La strega aveva al suo seguito un essere
peloso chiamato Brown Jenkin, sorta di topo con zanne dal volto umano e
zampette simili a piccole mani, allattato, si diceva con il sangue della
megera.
Il giovane è cosciente di abitare in un luogo stregato, invogliato anche dalle
dicerie dei paesani sulla presenza di impronte irregolari di denti lasciati su
alcune persone durante il sonno, oppure dal tanfo nauseante che proviene
dall'attico della vecchia casa, specie nelle ricorrenze di Ognissanti.
Ma anche la strana architettura obliqua della camera è un elemento
fondamentale che lo attrae, secondo lui nella stanza, con degli angoli
particolari, la vecchia aveva viaggiato al di là dei limiti del mondo e dello
spazio conosciuto, così cercherà tra le pareti dei segni e simboli segreti
dove la strega aveva praticato gli incantesimi. D'altra parte invece il
proprietario non riusciva mai a finire di tappare i buchi che i topi
continuavano a creare nelle pareti dell'edificio, dopo che questi sgusciavano
durante la notte in cerca di cibo.
Tuttavia per qualche giorno non accadrà nulla, almeno finché Gilman si sentirà
febbricitante. Il giovane studente era dotato di un udito straordinario quindi
sentiva all'interno dei vecchi tramezzi il fastidioso passaggio dei pelosi
animali. Gilman inizierà a sperimentare sogni bizzarri in cui gli sembra di
fluttuare senza forma fisica attraverso uno spazio ultraterreno tra colori e
suoni indescrivibili, con la presenza di un Uomo Nero, della strega e del suo
Brown Jenkin, dal corpo di ratto e dal volto umano. Egli crede che non siano
affatto dei sogni, specie quando viene costretto a trovarsi complice del
rapimento di un bambino e svegliandosi si trova il pigiama sporco di
fango.
Nella notte di
Valpurga si
troverà nella stanza faccia a faccia con la terribile strega che sta per
sacrificare il bambino, un crocifisso lo salverà in apparenza, ma il suo udito
sensibile verrà compromesso da un suono soprannaturale che lo lascerà sordo
insieme alla vendetta di Brown Jenkin.
L'architettura del male
Su La casa delle streghe si può parlare di racconto gotico che
produce un effetto sconcertante e inquietante al lettore, mettendo alla prova
i limiti di ciò che è tollerabile in quello spazio ostile che è la casa
stessa, rappresentazione di uno luogo malevole, basata sullo sconvolgimento
della proporzione architettonica come mezzo per la figurazione letteraria del
male.
Nella letteratura horror gli spazi fisici malvagi o infestati tendono spesso
nello scombinare proporzioni e dimensioni, contribuendo all'inquietante rovina
fisica e mentale del protagonista, (vedi anche
L'incubo di Hill House), dove questa "architettura del male" contrasta con un luogo apparentemente
sicuro, creando confusione ed elementi d'irregolarità, dove pure il
protagonista non riesce a trovare la sua strada, con l’impressione che
qualcosa di inquietante riguardo agli oggetti e agli eventi intorno ad esso
possano provocare disagio, spaventare e infine turbare anche i lettori.
Istinti ed emozioni caratterizzati possono derivare dalla risposta
all’ambiente in cui le persone si trovano, (come scrive lo stesso Lovecraft ne
L'orrore soprannaturale nella letteratura) l'architettura fatiscente tipica del gotico: castelli e vecchi monasteri in
disfacimento, umide prigioni claustrofobiche e soffocanti, sotterranei,
passaggi segreti e catacombe, tendono a far emergere anche il passato storico
del luogo pieno di storie orribili di morti e torture, diventate argomento di
leggenda e folklore.
Così la natura malvagia della casa si riflette nel suo aspetto e costruzione
sia esterno che interno, nonché nel suo effetto sulle stesse persone che
vivono all’interno.
Il racconto è conosciuto anche come
I sogni nella casa stregata, pubblicato nel 1933 sulla rivista
Weird Tales.
Questa iniziativa-anniversario viene condivisa anche con i seguenti blog con articoli legati alle altre opere dello scrittore di Providence in rigoroso ordine alfabetico:
- 30 anni di Aliens; un'analisi di quanto Lovecraft ci sia in Alien
- Archivi di Uruk; le schede delle più recenti pubblicazioni di HPL in italiano
- Bara Volante; recensione film: Omicidi e incantesimi
- Citascacchi; copertina scaccosa del fumetto "Cthulhu Tales"
- Director's Cult; recensione film: Re-animator
- Fumetti Etruschi; viaggio tra i mostruosi fumetti lovecraftiani di "Dampyr"
- In Central Perk; recensione film: Il seme della follia
- IPMP; locandine d'annata possibili di film ispirati ad HPL distribuiti in Italia.
- Letture pericolose; La casa stregata
- Non c'è paragone; recensione film: Re-animator
- Non Quel Marlowe; storia del Necronomicon, il più famoso dei libri che non esistono
- Obsidian Mirror; Lovecraft e il Giappone: Insumasu o ouu Kage
- Pietro Saba World; recensione film: Color Out of Space
- Sicilianamente; The Call of Cthulhu
- Solaris; recensione film: L'isola degli uomini pesce
- Storie da birreria; I videogiochi lovecraftiani
- Zinefilo; recensione film: Necronomicon
5 commenti :
Una delle tematiche più usate da Lovecraft è proprio "l'orrore nella casa", declinato in diverse forme. In molti racconti il suo protagonista si trova per diversi motivi in una casa dove "qualcuno" ha combinato "qualcosa" di strano, che di solito implica l'invocazione di forze oscure.
@ilMoro. La casa vista come quasi un essere vivente estraniante, in effetti, è un elemento che molti hanno usato per le loro opere.
@Cassidy, sempre un benvenuto a te e al tuo blog Bara volante :)
Non ho un ricordo lucido di questo racconto, forse perché facente parte della sua produzione più tarda. Certo che ciò che viene descritto è un'atmosfera tipicamente lovecraftiana, difficile da immaginare per un lettore impreparato. Una casa dalle geometrie ingannevoli è tuttavia affascinante (chissà perché mi viene in mente la casa della vedova Winchester): nell'immaginario colletivo qualsiasi cosa in grado di tramutare in orrore qualcosa di normalmente confortevole è davvero disorientante e questo HPL l'aveva capito prima di tutti.
La casa dovrebbe essere un elemento che infonde sicurezza, quando questa funzione non è più possibile, ecco che allora appare sconcertante e pericoloso abitarci.
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