19 nov 2018

 

Novità libri novembre 2018: Paranoia, Sera in paradiso, La storia di Henry Esmond

Libri novità di novembre: Paranoia di Shirley Jackson, Sera in paradiso di Lucia Berlin, e il classico La storia di Henry Esmond di William M. Thackeray

Un inedito volume di racconti e scritti vari di Shirley Jackson esce per Adelphi, l'autrice di storie inquietanti come L'incubo di Hill House, racconta anche se stessa come scrittrice casalinga. Un altra raccolta postuma, stavolta di una scrittrice che in vita non ebbe fortuna letteraria Lucia Berlin reduce da relazioni fallimentari e minata dall'alcolismo. Infine un classico della narrativa vittoriana di William M. Thackeray autore del famoso Vanity Fair( La fiera delle vanità), in un romanzo storico vecchio stile.  

Girl in an Interior - Carl Holsoe (1900)










Shirley Jackson
PARANOIA
Adelphi

Da romanzi come Abbiamo sempre vissuto nel castello, Hill House all'iconico racconto La lotteria, i mondi della Jackson ritagliano una misteriosa instabilità, e ogni lettore può cadere senza preavviso in qualcosa di consumato che non possiamo capire - o, peggio, che capiamo fin troppo bene. Il volume inedito Paranoia raccoglie racconti e scritti personali di un autrice che ammette" Non credo che mi piaccia molto la realtà".
Storie inedite, trovate in una scatola negli anni '90 dai figli, battute a macchina su fogli di carta gialla dalla madre, morta ormai da trent'anni. Sebbene il fondamento del perturbante sia diventato il suo biglietto da visita, questa raccolta presenta pochissime storie con una inclinazione apertamente soprannaturale. Quando appaiono, ovviamente, sono sconvolgenti come ci si aspetta. Una casalinga scrupolosa invasa da una sciatta famiglia, un uomo che si perde nel bosco e inciampa in una casa in stile Hill House con la sensazione che il mondo sappia più di quanto una persona possa sapere. Ma, in linea di massima, Paranoia è più interessato ai fantasmi all'interno della casa che alla spaventosa realtà sottostante. Storie con lo stile della Jackson, che ammonisce più che dire, avvolgendole con un latente senso di minaccia, non sempre evidente, ma che rimane alto, facendo sì che il lettore resti sospeso in uno stato d’attesa. Ma non solo racconti; ci sono frammenti di ricordi autobiografici o aneddoti sulla sua vita quotidiana: una scrittrice casalinga che deve pensare anche ai quattro figli, a una casa con diciotto camere da pulire, due cani e quattro gatti, dove al massimo si ritaglia solo un paio d'ore per scrivere.









Lucia Berlin
SERA IN PARADISO
Bollati Boringhieri

Nel 2015, la pubblicazione postuma della raccolta "La donna che scriveva racconti" ha reso la sua autrice Lucia Berlin un nome familiare tra i lettori di tutto il mondo. Ora esce una nuova raccolta semi autobiografica con un gruppo di personaggi intercambiabili che fanno da controfigura alla Berlin e al suo entourage di amici, familiari e amanti. Nata in Alaska, figlia di un ingegnere minerario, Berlin visse una vita in movimento, crescendo nelle città minerarie del West e trascorrendo la sua adolescenza a Santiago, in Cile, poi in California e Colorado.
Reduce da tre matrimoni falliti, ha lottato contro l'alcolismo, facendo piccoli lavori umili per riuscire a crescere i suoi quattro figli, soprattutto da sola. Queste circostanze si riflettono in molte delle sue storie, in cui le protagoniste femminili nominate in vario modo si elevano al di sopra delle loro precarie circostanze a causa della loro grinta, umorismo, intelligenza e sentimenti teneri, non solo per i loro amanti e bambini, ma per il mondo stesso.
Comprendendo ventidue racconti, la ricca collezione è molto ampia nella gamma di esistenze e ambientazioni rappresentate, ma il concetto di "paradiso" è certamente evidente in tutto. Spesso contrapposte a descrizioni gloriose di paesaggi naturali, le storie spaziano tra amore, malinconia, piccoli e grandi drammi, gioie inaspettate, cambiamenti improvvisi.






  




William M. Thackeray
LA STORIA DI HENRY ESMOND
Fazi

La storia di Henry Esmond è un romanzo storico di William M. Thackeray, autore de La fiera delle vanità, pubblicato originariamente nel 1852. Il libro racconta la vita di Henry Esmond, un colonnello al servizio della regina Anna d'Inghilterra. Un tipico esempio di romanzi storici vittoriani, sullo sfondo dell'Inghilterra del tardo XVII secolo e degli inizi del XVIII secolo - in particolare, i grandi eventi che circondano la Restaurazione inglese, inserendo personaggi reali (ma drammatizzati) e immaginari. Henry Esmond narra la sua storia come un autobiografia dell'eroe, forse un trovatello, cresciuto sotto la tutela di Thomas Esmond, visconte di Castlewood. Henry è consapevole che ci sia un qualche mistero riguardante la sua nascita, e ricorda vagamente da bambino persone che parlavano una lingua diversa dall'inglese.
Quando il visconte incontrerà la morte in battaglia, il giovane Henry verrà assistito dai suoi nuovi tutori e lontani cugini, Francis e Rachel Esmond, e dai loro figli, Beatrice e Frank. Inizierà così la principale integrazione tematica del romanzo: l'amore di Henry per due donne, Rachel Castlewood, la donna più adorabile che lui abbia mai visto, e Beatrix, sua figlia.
Lady Castlewood, il cui affetto per Esmond negli anni si è quasi a sua insaputa, trasformato in amore per l'uomo, fa tutto il possibile per combinare il matrimonio tra i due giovani; ma l'orgogliosa Beatrice non accetterà mai di legarsi a un uomo oscuro come Esmond. Si fidanza invece col duca di Hamilton che però muore prima delle nozze. Esmond, disgustato dal comportamento di Beatrice, sposerà Lady Castlewood e si ritirerà con lei nei suoi possedimenti della Virginia.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo saggio  Letteratura inglese  definì Henry Desmond un capolavoro, narrato in prima persona dal protagonista, al quale "ha fatto compiere il prodigio di far apparire giustificato e inevitabile un trasferimento di amore da una figlia alla madre di lei, caso abbastanza raro. E chiunque l’abbia letto una volta non dimenticherà più la scena famosa nella quale si presenta per la prima volta Beatrice nell’atto di scender la scala con il candelabro in mano. Una scena, fra tante, nella quale la prosa, pur mantenendosi familiare, uguaglia la più alta poesia e gareggia con la pittura più ricca di toni. Non dimenticate di leggere Esmond: è un boccone da re."





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