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L'Elisir dei Sogni di Silvia Cinelli: Una Saga Familiare tra Storia e Romanzo

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Una storia imprenditoriale che diventa romanzo storico familiare Recensione "L'elisir dei sogni": la storia dei Campari tra eredità paterna e ricerca di libertà, un romanzo storico avvincente ambientato nella Milano di fine '800.  " L'elisir dei sogni " di Silvia Cinelli è molto più di un semplice romanzo storico: è un'opera che riesce a trasformare la genesi dell'iconico marchio Campari in una saga familiare ricca di passioni, conflitti e ambizioni. Dalla fondazione del Caffè Campari a Milano nel 1862 fino alla creazione della prima fabbrica meccanizzata a Sesto San Giovanni, il lettore viene trascinato in un viaggio attraverso cinquant'anni di storia italiana.

Il fascino di Zorba il greco

Zorba un greco ottimista dai mille mestieri farà riscoprire la vita a un riservato e malinconico narratore


Il romanzo Zorba il greco di Nikos Kazantzakis racconta l'incontro e l'amicizia del narratore con un vivace uomo di mezza età, combattente nato, avventuriero, musicista, chef, minatore, narratore di antiche storie, ballerino, amatore e altro. A Creta il narratore affiderà a Zorba la gestione di una miniera di lignite che egli sta finanziando, un progetto per tenersi in stretto contatto con gli uomini della classe operaia il cui stile di vita semplice, cui l'onesto scrittore ammira, non può emulare.  


Creta

Isola di Creta

Il racconto oscillerà fra seduzione e fascino - Zorba verrà attratto da Madame Hortense, una vecchia cocotte dal grosso deretano pesantemente truccata una che ne ha combinate di cotte e di crude, e ora ch’è invecchiata si è fermata qui e ha aperto una locanda, offrendo ospitalità ai due uomini - insieme a una latente malinconia per la vita e la morte, fra i pensieri del narratore che cercherà di scrivere un resoconto sulla figura del Buddha nei momenti vuoti della giornata. 

Zorba con il suo buon umore cercherà fra balli e suonate di  salterio  (uno strumento musicale a corde a cui tiene molto) di allontanare la malinconia e indulgere il buon umore nel narratore, nonostante durante la narrazione accadano alcuni disastri, fra cui la morte cruenta di una giovane vedova creduta portatrice del male fra i paesani.


Creta palace 1906

Un immagine di Creta nel 1906 

Nella Creta dello scrivente aleggiano i venti, i suoni della natura e del mare, in specie gli odori: la salvia selvaggia, la menta, il timo, il profumo di fiori d'arancio indossato da Madame Hortense, gli alberi di agrumi e mandorli,  il vino bevuto in abbondanza.
"È un bel villaggio, padrone; ha ogni ben di Dio: carrube, senape, olio, vino. E laggiú sulla spiaggia ci sono i cetrioli più precoci di Creta. È il vento che soffia dall’Arabia che li fa crescere; se di notte dormi nei campi li senti crepitare, crr, crr, crr!, mentre s’ingrossano” .
Eppure, anche se mare, sabbia e passionalità abbondano nelle pagine, una nuvola grigia passa davanti al caldo sole cretese nel finale del romanzo. Si apre con il narratore angosciato per la partenza del suo amico, Stavridaki, che è andato via per combattere in Caucaso e si conclude con il narratore in lutto ancora per l'amico combattente, e per altre perdite. 

In questo romanzo la morte ha molte sfaccettature allegoriche, dalla farfalla costretta a lasciare il suo bozzolo troppo presto per morire sul palmo del narratore, alla brutalità inattesa dell'esecuzione di amanti e vedove nella follia degli abitanti.

Kazantzakis sembra anche dirci che si può uscire e godersi la vita, disapprovando la passività del narratore, spesso seduto a fumare riflettendo fra una manciata di granelli di sabbia che gli scorrono tra le dita, in contrasto con l'ardore e la passione della vita semplicistica di Zorba, una incarnazione vivente della convinzione che i libri non possono dare umanità.

Proprio mentre si legge, si può percepire l'esultanza di Zorba che grida:
« E non dar retta a quello che ti raccontano i libri; da’ retta a me! (...) Tu dai ascolto ai libri, ma prova a pensare a quelli che li scrivono! Pff! Maestrini! E cosa capiscono i maestrini di donne e donnaioli? Accidenti a loro!»

Aggiungerei che leggendo questo libro non si può fare a meno di stare dalla parte del narratore quando rievoca gli antenati e gli dei, la bellezza dell'Egeo, Cnosso e la civiltà minoica, fra il profumo di agrumi, seduto sulla spiaggia ad ascoltare le onde del mare, osservare le rondini libere nel cielo e le cutrettole che svolazzano nei campi.

Scrivono Ella Berthoud, Susan Elderkin autrici di  Curarsi con i libri 

"Zorba è un uomo dalle mille risorse e che ne ha passate parecchie, con due occhi brillanti e lo sguardo penetrante, il volto segnato dalle intemperie e il dono di esprimere se stesso attraverso la danza. Zorba usa la danza per raccontare le sue storie, per definire la propria identità, per spiegare il mondo e per tirarsi su di morale quando è abbacchiato"





immagine dal film Zorba il greco 1964

           Anthony Quinn e Alan Bates in Zorba (1964)

  • La riduzione cinematografica 


Vita e imprese di Alexis Zorbas venne pubblicato ad Atene nel 1946 nel totale disinteresse della critica. In Francia venne tradotto l'anno dopo e nel 1954 venne premiato come migliore libro straniero. In Italia uscì nel 1955 da una traduzione dall'inglese.

Ma doveva essere un  film  a rilanciarlo nel 1964 diretto da Michael Cacoyannis e magistralmente interpretato da Anthony Quinn, Alan Bates e Irene Papas. Vinse tre Oscar e fu nominato per altri numerosi premi. Il film venne girato a Creta, con una famosa scena di ballo Sirtaki, così come la colonna sonora che venne musicata dal compositore Mikīs Theodōrakīs rimasta in classifica per mesi in tutta Europa.



L' edizione del romanzo di Kazantzakis pubblicata da Crocetti Editore è la prima traduzione italiana condotta direttamente dal greco, basata sull’edizione pubblicata ad Atene nel 2007 dalle Ekdosis Kazantzakis di Patroklos Stavrou.

 
Il libro

zorba il greco

Autore:  Nikos Kazantzakis

Titolo: Zorba il greco

Editore: Crocetti 

Pagine: 382













































Commenti

Unknown ha detto…
Non avevo mai visto il film. L'ho guardato stanotte. È MERAVIGLIOSO.
Anthony Quinn: il mito.
Gioacchino Di Maio ha detto…
Anthony Quinn è esuberante, molto vicino al personaggio del libro, insieme alle malinconie dello scrittore/narratore.

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