17 ott 2014

 

Jude l’oscuro di Thomas Hardy

Thomas Hardy è molto famoso per ambientare i suoi romanzi nella contea immaginaria del Wessex, e Jude l'oscuro è un altro lavoro di questo genere. 

Forse più dei suoi precedenti scritti il romanzo descrive nelle sue pagine una visione negativa della vita di campagna, visione che i critici dei libri anteriori avevano suggerito ad Hardy di aver troppo idealizzato. 

Lungi dall'essere un luogo di innocenza e di dolce incanto, la campagna del Wessex nel 1895 è invece vista come un mondo in cui gli innocenti, fra cui Jude sono coinvolti fra macchinazioni delle donne locali. Le sue pretese intellettuali vengono soffocate in un opprimente clima di ignoranza. 

Jude viene guardato dall'alto in basso per la sua professione e la mancanza di apprendimento. Egli è un disadattato ovunque vada per raggiungere il suo sogno.  

Wessex 1906 foto 1, I.A.B.image

Wessex 1906 foto 1, I.A.B.image


Il romanzo racconta la storia di Jude Fawley un giovane povero che si adatta a fare lavori umili pur di guadagnare qualcosa. 

Nonostante il suo desiderio di frequentare l'università, Jude è indotto a sposare una ragazza del luogo Arabella. 

Si lasceranno poco dopo il matrimonio, poi lui si trasferirà a Christminster (una città universitaria vicina) per studiare. 

Nel suo soggiorno in città incontrerà Sue, la cugina. Lei è una donna intellettuale e dallo spirito libero. Attratta da Jude abbandonerà il marito, andrà a vivere con Jude, e avranno dei  figli. 

Da Arabella però Jude verrà a sapere inaspettatamente di avere un figlio e in una lettera gli scrive:
…Jude, anche se non te l'ho mai detto prima, dal nostro matrimonio era nato un bambino, otto mesi dopo che ci siamo lasciati, quando mi trovavo a Sidney, con mia madre e mio padre. Tutto ciò è facilmente dimostrabile. Dal momento che ci eravamo lasciati, non avrei pensato che una cosa del genere potesse mai accadere, e poiché io ero laggiù e ci eravamo salutati in malo modo, non ritenni opportuno metterti al corrente della sua esistenza (…) devo chiederti di prenderlo con te quando arriva, perché io non saprei dove metterlo per tenerlo nella locanda dove lavoro è troppo piccolo. Legalmente è tuo, lo giuro su Dio. Se qualcuno dice il contrario è uno sporco bugiardo!  


Wessex 1906 (2) , I.A.B.image

Così il piccolo solo e con il suo bagaglio scenderà alla stazione di Aldbrickham e si incamminerà con una certa indifferenza verso la casa del padre.
«Sembra la maschera tragica di Melpomene», disse Sue. «Come ti chiami, caro? Ce l'hai detto?». «Mi hanno sempre chiamato Piccolo Padre Tempo. È un soprannome, perché dicono che sembro tanto vecchio». «E parli anche così», disse Sue con tenerezza. «È strano, Jude, che questi bambini precocemente vecchi provengano sempre da paesi giovani. Ma con quale nome ti hanno battezzato?». «Non sono battezzato». «E come mai?». «Perché se muoio dannato, si risparmiano le spese di un funerale cristiano». 

Il bimbo verrà chiamato Jude come il padre. All’inizio i neo genitori saranno felici, ma col passare degli anni il loro rapporto si trasformerà in tragedia, specie quando il Jude junior, con crisi depressive, si renderà conto delle difficoltà economiche cui i suoi genitori si troveranno ad affrontare con tante bocche da sfamare.

E per alleviare l'onere, il piccolo deciderà di uccidere i suoi fratelli e sorelle, impiccandosi poi e lasciando scritto “ l’ho fatto perché siamo in troppi." Questa tragedia porterà ad un susseguirsi di altre che come un effetto domino porteranno il protagonista ad un destino che sembrava segnato fin dall’inizio. 

Sia Jude che Sue hanno sete di conoscenza. Vivono la loro vita, e si sentono in prima linea in un mondo che sta cambiando. 

Vivono in un tempo che si sta lasciando alle spalle il buio dei vecchi secoli. Ma secondo Hardy la loro punizione divina  viene  completata con la morte dei loro figli, essi sembrano essersi spinti oltre.



Wessex 1906 (3) , I.A.B.image


I critici all’epoca contestarono questo romanzo che lo considerarono osceno (l’unione fra cugini) e troppo pessimista. 

Nella prefazione sedici anni dopo l’autore scriverà :
“Ai miei occhi, il lato deprimente di tali attacchi era che gran parte del romanzo - quella che trattava degli ideali infranti dei due personaggi principali, e che per me aveva un interesse particolare, se non esclusivo - fu praticamente ignorata dalla stampa dei due paesi (America e Inghilterra); mentre le venti o trenta pagine di tristi dettagli necessarie a completare la narrazione, e a mostrare le antitesi della vita di Jude, furono quasi le uniche ad essere lette e giudicate.  
Dopo questi verdetti della stampa, la disavventura successiva che gli capitò fu quella di essere bruciato da un vescovo - probabilmente per la disperazione di non poter bruciare me in persona - che si premurò di pubblicizzare la sua azione meritoria.  
Poi qualcuno scoprì che Jude era un'opera morale austera nel modo in cui affrontava un argomento difficile, quasi l'autore non avesse ripetuto tutto il tempo che queste erano le sue intenzioni. In molti smisero allora di disprezzarmi e la faccenda finì lì.”



Altri in Germania fecero notare che la figura di Sue era un modello femminista che si stava sviluppando all’epoca, un esile, pallida ragazza nubile, intellettuale, capace di essere indipendente che la società produrrà più avanti anche in America con Sister Carrie di Theodore Dreiser e che continuerà decenni dopo.


Su Thomas Hardy l'articolo: 
VIA DALLA PAZZA FOLLA 








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8 Eventi che hanno ispirato alcuni romanzi classici




  • Versione cinematografica 



Nel 1996 dal romanzo ne fu tratto un film  Jude  diretto da Michael Winterbottom. Una pellicola melodrammatica intensa senza fronzoli nel racconto, decorata dalla natura inglese e con le perfette interpretazioni incrociate di Kate Winslet  e Christopher Eccleston. 



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JUDE L'OSCURO
Ed. Newton Compton 






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