2 nov 2020

 

Racconti da incubo. Helena Blavatsky tra orrore, esoterismo e mistero

Cinque racconti accattivanti e misteriosi, ricchi di particolari insegnamenti esoterici


Helena Petrovna Blavatsky, (1831-1891) di nobile famiglia russa, fu una figura straordinaria del suo secolo. Occultista, intrepida viaggiatrice del mondo, visionaria e cofondatrice della Società Teosofica che incorpora diverse dottrine esoteriche, spirituali e filosofiche, responsabile dell'introduzione dei concetti orientali del karma e della reincarnazione in Occidente. "La dottrina segreta" fu la sua opera più corposa e rilevante pubblicata nel 1888 che ebbe un ruolo fondamentale per la diffusione delle idee esoteriche influenzando diverse personalità come Thomas Edison e Gandhi. 



Oltre ai suoi scritti esoterici nel 1892 vennero pubblicati i Racconti da incubo (edizioni Studio tesi), una raccolta di cinque storie horror sempre con ingredienti esoterici, "storie leggere" rispetto ai suoi saggi - come le descrisse Annie Besant che succedette a lei dopo la sua morte alla presidenza della Società Teosofica - scritti durante gli ultimi mesi della sua vita dolorosa (alcune storie vennero pubblicate prima nella rivista della Società, altre in periodici americani). 

In realtà le storie non possono considerarsi totalmente "leggere": per esempio La caverna degli echi e Il violino umano sono narrazioni particolarmente raccapriccianti tra gelosie, omicidi con entità diaboliche vendicative. 

Helena Blavatsky trascorse una vita a viaggiare per mezzo mondo nella sua ricerca della "conoscenza integrale" impegnandosi a teorizzare e contattare il mondo degli spiriti, dedicando i suoi ultimi mesi di vita al soprannaturale letterario. 







Ne Una vita stregata un giovane cerca fortuna in Giappone per sostenere la sorella e la famiglia in Inghilterra. Egli è un uomo abbastanza scettico sulla fede religiosa e anche sul paranormale, quando però da un anno non ha più notizie della sorella, teme il peggio e si rivolge a uno yamabushi, monaco asceta giapponese dotato di poteri soprannaturali. Gli viene chiesto durante un rito di guardare attraverso uno specchio magico.  Vedrà la sorella impazzita dopo aver appreso la morte del fratello, internata in un manicomio, mentre i suoi figli sono stati portati in un orfanotrofio. 

Colpito dal dolore l'uomo rifiuta di purificarsi da questo rituale come gli suggerisce il monaco, poiché di mezzo c'è un entità maligna. Siccome non sono in molti a praticare questo genere di rito liberatorio, quando si deciderà ad acconsentire al rituale sarà troppo tardi perché il vecchio monaco risulterà partito per una terra lontana, quindi il giovane resterà condannato per tutta la vita da questa entità che al suo interno gli prevede la morte di coloro che incontra, rivivendo così i momenti tragici della sua famiglia.

Il sottotitolo del racconto "Come mi fu narrata da una penna d'oca" ci indica la struttura narrativa della storia che si apre nella camera da letto del narratore che giace "non in un letto di riposo, ma di dolore e di malattia" (la Blavatsky stessa ?), e che in una visione avvolta dalla nebbia vede in una biblioteca un vecchio scheletrico scrivere con una penna d'oca che graffia le pagine, quindi il narratore riesce a percepire ciò che il vecchio sta scrivendo. 








La caverna degli echi, una storia strana ma vera, viene presentata come riportata da un testimone oculare, un gentiluomo russo affidabile che attribuisce i fatti in gran parte alla divina intercessione, in parte a quella del Maligno. C'è un vecchio possidente che s'innamora follemente della nipote, un eredità ingiusta, un nipote trascurato e un bambino che sembra più vecchio di quello che sembra. 

Nella tenuta del vecchio c'è un antica caverna conosciuta come Caverna degli echi "L’immensità della caverna potrebbe contenere senza problemi dalle duemila alle tremila persone" e che viene usata per feste e balli. Un giorno il vecchio entrerà nella caverna con il suo domestico siberiano, ma poco dopo il domestico corre a prendere una scatola di tabacco da fiuto in casa. Al suo ritorno nella caverna il vecchio risulta scomparso e qualcuno incolpa il servitore.

Sarà un anonimo viaggiatore ungherese eccentrico, dieci anni dopo, che con il suo sciamano siberiano individuerà persone e oggetti mancanti, nonché la risoluzione di misteri altrimenti irrisolvibili e il ripristino dell'equilibrio, il tutto con mezzi sciamanici: 

"Fu testimone dei fatti un mio parente, e l’impressione che ne ricevette lo portò nella tomba. Il mio scopo è quello di illustrare una delle molte fasi della scienza psicologica esaminate dai teosofi, che deve essere studiata da chiunque voglia capire davvero le relazioni insistenti tra i viventi e il mondo silenzioso delle ombre – quel confine dal quale… alcuni viaggiatori ritornano… Può essere considerata un caso di medianità di un genere molto impressionante – in breve, una trasformazione... l’anima infestante di un vecchio penetra nel corpo di un bambino e, reincarnandosi temporaneamente, diviene l’agente di un destino inesorabile".







Derviscio


Ne Lo schermo luminoso una turista inglese giunge a Costantinopoli "visitando i bazaar, scalando la cima dei minareti, facendoci spazio tra le orde di cani affamati, da sempre i padroni delle strade di Istanbul". Ad un tratto perde di vista il suo amato spaniel che si infila in un vicolo sudicio. Passerà  il resto della giornata a cercare il suo cane, offrendo anche una ricompensa a chi lo avesse trovato. 

Quando un anziana signora greca, vicina di stanza nell'hotel, gli consiglia di consultare un derviscio lei risponderà con scetticismo “E cosa ne possono sapere i dervisci, del destino del mio cane?” .  

Alla signora i dervisci gli avevano fatto trovare un costoso mantello di raso che gli era stato rubato. Con perplessità sui poteri divinatori di questi uomini si recherà da loro, ma alla fine dovrà ricredersi sul potere che hanno questi mistici quando sono in trance. 



Dalle Terre Polari è invece un breve ma intenso racconto da brivido ambientato in Finlandia durante le feste di Natale, dove un gruppo di esploratori rimangono bloccati nell'Artico e vengono aiutati dal " vecchio Johan" che sa tutto, eccetto la sua venerabile età. 


Mentre Il violino umano appare una riscrittura occulta de Il violino a corde umane di Antonio Ghislanzoni dove si presume che le corde del violino di Niccolò Paganini fossero composte di budella umane.
"Si mormorava, infatti, e molti più di quanti fossero disposti a confessarlo lo credevano, che le corde del suo violino fossero fatte di budella umane, in accordo con tutte le regole e i dettami della magia nera." 

Anche qui c'è una sorta di gelosia artistica dove un giovane e il suo vecchio insegnante tenteranno di emulare e superare il famoso violinista, ma c'è un prezzo alto da pagare per avere un momento di successo.  




Foto di copertina: Ditlev Blunck, Nightmare (1846)








Il libro consigliato


Autore: Helena P. Blavatsky
Editore: Edizioni Studio Tesi
Anno: 2020
Pagine: 160
Traduzione: Angelo Airò Farulla





 





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