Analisi del male e del senso di colpa nel romanzo di William Styron
A Brooklyn nel 1947 il ventiduenne Stingo, laureato in lettere e congedato dai Marines, ha lasciato la casa natia nel profondo Sud e un impiego poco allettante nell'editoria, alla ricerca di stimoli nella metropoli per comporre il suo primo romanzo. Nel vivace quartiere dove si sistema, stringerà amicizia con una insolita coppia del piano di sopra, attratto dalle incessanti e rumorose attività erotiche di questi due trentenni, belli, estroversi e innamoratissimi l'uno dell'altra; ma, lentamente, verrà fuori che ciascuno ha un segreto, quasi inconfessabile, e alla lunga rovinoso.
La scelta di Sophie uscì nel 1979 scritto da William Styron (1925-2006) narratore del profondo sud americano in linea con la tradizione del realismo dettata da William Faulkner.
I suoi romanzi più noti sono Un letto di tenebre (1951) un dramma familiare che finisce tragicamente e Le confessioni di Nat Turner (1967) romanzo storico su una rivolta razziale dell’800, che hanno un collegamento con questa Scelta di Sophie, in quanto il narratore Stingo ha in programma di scrivere la ricostruzione del suicidio di una coetanea, e la rielaborazione in chiave simbolica, di un avvincente episodio di storia dell'oppressione razziale.
I suoi romanzi più noti sono Un letto di tenebre (1951) un dramma familiare che finisce tragicamente e Le confessioni di Nat Turner (1967) romanzo storico su una rivolta razziale dell’800, che hanno un collegamento con questa Scelta di Sophie, in quanto il narratore Stingo ha in programma di scrivere la ricostruzione del suicidio di una coetanea, e la rielaborazione in chiave simbolica, di un avvincente episodio di storia dell'oppressione razziale.
Veniamo a scoprire che Sophie è una polacca reduce da Auschwitz, dove fu internata, anche se non era ebrea. Il polso tatuato e la denutrizione sono le uniche tracce apparenti del suo tragico passato; Sophie, è una cattolica diventata atea. una donna che, per amore dei suo figli, ha fatto tentativi colposi
collaborando con le SS tedesche.
Nathan parrebbe essere un biologo di successo, ricco, estroso, geniale, agli occhi di Stingo ma scoprirà che è un tossicomane con un temperamento privo di controllo. Incontrò Sophie per caso in una biblioteca durante un suo svenimento, curando il suo reinserimento, come maestro di cultura e lingua anglosassone, condividendo la passione per la musica. Ma ogni tanto Nathan è preda a furiosi attacchi di collera; basta poco a provocare delle liti incontrollabili, nel corso delle quali picchiandola e insultandola ci rimette la povera Sophie .
Il tollerante neo scrittore Stingo viene attratto da questo tempestoso menage, che pare un buon soggetto per il suo nuovo romanzo che scriverà trent'anni dopo. Nathan, Sophie e Stingo sono un trio esaltante tra picnic, gelosie e attacchi irrazionali violenti di Nathan.
Anche Stingo è in cerca di un identità da narratore, è giovane, smilzo e sessualmente attivo nei repressi anni a cavallo tra il 40/50. Diventerà un confidente di Sophie cercando di proteggerla ma anche innamorandosi di lei.
Anche Stingo è in cerca di un identità da narratore, è giovane, smilzo e sessualmente attivo nei repressi anni a cavallo tra il 40/50. Diventerà un confidente di Sophie cercando di proteggerla ma anche innamorandosi di lei.
«Come sapevi che ero vergine?» dissi con un sospiro doloroso.
«Oh, l'ho capito, Stingo. Sapevo che non avevi avuto successo con quella Leslie, e che ci raccontavi delle storie quando dicevi di esserci andato a letto. Povero Stingo... Oh, Stingo, se devo essere proprio sincera, non è che proprio lo sapessi, lo immaginavo. Ma avevo ragione, no?»
«Sì» gemetti. «Puro come la neve appena caduta.»
La donna gli confesserà il suo passato che la ossessiona nel rievocare gli anni dell'internamento, strato dopo strato: vittima e complice ad Auschwitz, interpretando il ruolo di antisemita per ingraziarsi i funzionari, disposta a usare il suo corpo per ottenere vantaggi, costretta infine a scegliere quale dei suoi due bambini piccoli sarebbe morto, il suo atroce segreto che la perseguita da anni.
Una scena molto forte è quella quando Stingo la sorprende senza la dentiera. La vede per un momento trasformata in una vecchia orrenda lasciando una bocca che pare uno "sfregio grinzoso e un'espressione di tremolante senescenza". Lei scappa in bagno con una mano alla bocca e poi con un tono canzonatorio griderà «Stingo, quando imparerai a bussare alla porta di una signora? ».
E allora, solo allora, capii che cosa avevo visto. Le ero grato di non aver reagito con autentica collera e rimasi subito commosso dalla sua generosità d'animo, chiedendomi quale sarebbe stata la mia reazione se mi avessero sorpreso senza i miei denti. In quello stesso istante Sophie uscì dal bagno, con le guance ancora leggermente arrossate, ma serena, persino radiosa, ora che tutte le belle componenti del suo viso erano riunite in un'allegra apoteosi dell'odontoiatria americana.Era stato il fratello di Nathan a procurargli una splendida dentiera, individuandone con precisione la natura della sua malattia.
Nel 1982 è stato tratto un film con Meryl Streep e noi abbiamo in mente, almeno chi lo ha visto o ricorda, il volto pallido e affilato dell’attrice, vincitrice di un Oscar come miglior attrice.
Il titolo riprende una decisione dolorosa che Sophie dovette compiere per salvarsi dai nazisti e dall 'internamento, una separazione forzata, raccontata come altri momenti drammatici del romanzo, che tornano continuamente con sorprendente vivezza, mettendoci quasi a disagio.
Il critico John Gardner scrisse sul New York Times che La scelta di Sophie è un "romanzo del male", argomento ricorrente in tutti i romanzi di Styron, qui assume una rilevanza particolare dove "il senso di colpa è ovunque": nella storia del narratore che non si curò, uscendo, di attizzare il fuoco nella camera della madre e al ritorno la ritrovò mezza congelata affrettandone la morte, nelle memorie della protagonista Sophie votata al suicidio, nella tossicomania e pazzia di Nathan.
Il critico John Gardner scrisse sul New York Times che La scelta di Sophie è un "romanzo del male", argomento ricorrente in tutti i romanzi di Styron, qui assume una rilevanza particolare dove "il senso di colpa è ovunque": nella storia del narratore che non si curò, uscendo, di attizzare il fuoco nella camera della madre e al ritorno la ritrovò mezza congelata affrettandone la morte, nelle memorie della protagonista Sophie votata al suicidio, nella tossicomania e pazzia di Nathan.
La scelta di Sophie è un melodramma psicologico dove la natura del male è il turbine crescente che trascina gli altri dentro il suo vortice, (costellato da diversi termini per adulti), arricchito dal personaggio di Sophie, un concentrato dei sopravvissuti all'Olocausto, che dà a Styron l'opportunità di esporre una sua visione sui mali della storia e sull'antisemitismo.
"Un giorno scriverò sulla vita e sulla morte di Sophie, e contribuirò così a dimostrare che il male assoluto non si estingue mai nel mondo". Scriverà Stingo alter ego di Styron.
Imparando di prima mano e per la prima volta nella sua vita di adulto che cosa fossero la morte e il dolore e la perdita, e l'enigma spaventoso dell'esistenza umana.
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