Michael Crichton fa rivivere il mito della ricerca paleontologica fra storia e fantasia
I cercatori di ossa è una storia recentemente scoperta negli archivi dell'autore
(Crichton è morto nel 2008), un romanzo leggero che ha tutti i tratti narrativi avventurosi del famoso Jurassic Park solo che questo ha un ambientazione storica svolgendosi verso la fine del 1800 nel vecchio West con personaggi reali e immaginari, famosi scienziati rivali alla ricerca di sconosciute ossa di dinosauro.
La copertina del libro: sullo sfondo una sezione delle Montana Badlands |
Ambientato nel 1876, il romanzo segue un ricco studente universitario di nome William Johnson, che si dirige verso l'ovest americano con il professor Marsh per cercare dinosauri. È una spedizione pericolosa: l'esercito americano sta conducendo una brutale guerra contro le tribù native dell'area, mentre cercatori d'oro e fuorilegge hanno il grilletto facile verso chi intralci la loro strada. Peggio ancora, il professor Marsh è impegnato nella sua controversa battaglia per portare alla luce i primi fossili di dinosauri contro un collega rivale il paleontologo Edward Cope.
Basato in parte su persone ed eventi reali, Edward Cope e Othniel Charles Marsh erano vere figure storiche, e la postfazione di questo romanzo spiega che gran parte della storia è stata ispirata da una corrispondenza del 1974 dell'autore, indirizzata al curatore della sezione di paleontologia dei vertebrati dell’American Museum of Natural History.
Gli eventi reali si basano sulla cosiddetta Bone Wars o Guerra delle ossa che vide una feroce rivalità tra Marsh e Cope scienziati dell'Accademia di scienze naturali di Filadelfia, due paleontologi divenuti famosi nella scoperta di reperti paleontologici. Questi uomini furono determinanti nella scoperta e nella denominazione di molti dei dinosauri che adesso occupano un posto nell'immaginazione personale di ogni bambino e adulto, inclusi lo stegosauro, l'allosauro e l'apatosauro. Per raggiungere la celebrità hanno sabotato, rubato e distrutto le scoperte l'un l'altro, portando la paleontologia all'attenzione dei media in modo anche spettacolare.
I due paleontologi rivali Marsh (a sinistra) e Cope |
Crichton inserisce il personaggio immaginario di Johnson in questo dramma come mezzo
per commentare la rivalità di Cope e Marsh. Seguiremo Johnson mentre
si unisce alla spedizione di Marsh, poi reclutato da Cope, si intreccia con tribù native, fuorilegge e minatori, il tutto mentre gli scienziati
fanno alcune incredibili scoperte sulle pendici rocciose delle Montana Badlands.
Lungo la strada, lo vediamo evolvere da bambino ricco e viziato a un esploratore esperto e duro, tutto per una scommessa fatta a Yale.
La storia con le sue disastrose collisioni tra scienza e economia, a volte si può leggere come
come un prequel di Jurassic Park, ma siamo nel western selvaggio, e qui le ossa per qualcuno valgono come l'oro. Non mancano gli stereotipi classici, come assalti alla diligenza, indiani, saloon e tavoli da gioco insieme a prostitute che possono essere angeli o donne fatali, insieme a qualche cameo storico:
«Sai chi sono quei due?» sussurrò Perkins a Johnson al momento del caffè. «No.» «Wyatt Earp e suo fratello Morgan. Wyatt è il più alto».
Sotto certi aspetti ne I cercatori di ossa ci sono echi di Westworld, la serie tv ambientata in un parco a tema western, basata su una sceneggiatura dello stesso scrittore. E Crichton venne definito un artigiano costruttore di regni fantastici con elementi intrusivi nelle sue storie.
I personaggi qui si sentono deliziati incontrando persone smarrite in una città mineraria, e ogni posto che vedono appare colmo di fascino, tanto che rimangono delusi quando uno del gruppo estrae l'orologio dal taschino:
«Quasi le dieci e ancora non abbiamo visto una sparatoria». Dopo pochi minuti furono accontentati.
La paleontologia del diciannovesimo secolo praticata da Marsh e Cope era una ricerca verso la fama, la fortuna e il potere. Marsh, era un "spaccone" che si raffigurava come un eroe di frontiera. Cope, invece credeva che il suo lavoro scientifico alla fine avrebbe rivendicato le sue credenze religiose nella perfezione e il progresso. Il Cope di Crichton offre un messaggio post-umanistico di base:
«Lei e io siamo i primi uomini della storia documentata a posare lo sguardo su questi denti. Cambieranno tutto ciò che pensiamo di sapere sui dinosauri e, benché esiti a dichiararlo, l’uomo si sentirà più piccolo quando capiremo quali bestie formidabili hanno vissuto prima di noi.»
Ma il punto di vista della gente comune è molto diverso. Come quando Johnson si trova bloccato nella ruvida città mineraria di Deadwood, nel Montana, senza soldi e senza provviste, tranne
delle casse piene di ossa che non hanno alcun valore per gli altri, tanto che la gente di Deadwood lo guarda con sospetto.
«Che cosa c’è nelle casse?» «Ossa», rispose Johnson, rinvigorito dal pasto caldo. «Vuoi dire ossa di animali?» «Proprio così.» «Per fare il brodo?».
Questo libro è un gradevole classico dell'avventura, ci sono preziosa ossa di dinosauri, rivalità, azioni ad alto rischio e riflessione filosofiche su come il progresso scientifico stia cambiando la percezione dell'umanità sul mondo che ci circonda, tanto che l’autore ci avverte:
"Tutti i fatti del 1876 sono accaduti come riferito qui, con l’eccezione che quell’anno Marsh non condusse nell’Ovest un gruppo di studenti (ci era andato per sei anni di fila, ma nel 1876 rimase a New Haven per incontrare il biologo inglese T.H. Huxley); che tutte le ossa di Cope viaggiarono al sicuro sul vapore del Missouri e nessuna proseguì il viaggio fino a Deadwood; e che Robert Louis Stevenson non si recò nell’Ovest prima del 1879. Le descrizioni delle guerre indiane sono accurate, purtroppo, e dal punto di vista privilegiato di un buon centinaio di anni dopo possiamo affermare senza tema di smentita che l’Ovest americano quale appare in queste pagine, al pari del mondo dei dinosauri esistito molto tempo prima, era destinato a una rapida e definitiva scomparsa."
Il libro
Michael Crichton
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