John Boyne ambienta La casa dei fantasmi nella Londra vittoriana avvolta in una fitta nebbia in cui la ventunenne Eliza Caine fa degli strani sogni premonitori dove vi appaiono cimiteri bui e visioni inquietanti "I miei sogni furono sostituiti da incubi. Incontrai spiriti dove invece avrei dovuto intraprendere avventure". Farà conoscenza dei primi fantasmi attraverso Charles Dickens durante una sua lettura a teatro che il padre malato, fan dello scrittore, sotto un acquazzone scrosciante, non vuole perdersi e che contribuirà al suo decesso. Rimasta sola alla morte del padre Eliza trova per caso un annuncio sul giornale per una posizione di istitutrice a Gaudlin Hall, un oscuro maniero di epoca vittoriana vicino a Norfolk. Così pensa di cambiare vita lasciando il posto di insegnante a Londra per accettare l'offerta dell'annuncio.
L'incauta donna ancora prima di arrivare a destinazione al maniero nella nebbiosa stazione - appena scesa dal treno - sente due mani posarsi sulla schiena che la spingono bruscamente sui binari. Fortunatamente un uomo la salverà in tempo. Arriverà a Gaudlin Hall - in mezzo ad un acquazzone - bagnata fino alle ossa nel cuore della notte, accompagnata in una carrozza dal taciturno tuttofare Heckling. La giovane governante di Gaudlin non troverà una calda accoglienza di saluto o di un fuoco caldo e una nobile famiglia come lei pensa, ma due strani bambini ben educati Isabelle e Eustace, soli in una casa che sembra vuota. Forse non esattamente vuota. C'è qualcun altro. O qualcos'altro.
Nel romanzo John Boyne abilmente ci lascia in apprensione. Eliza è giustamente turbata dalla mancanza dei genitori e dallo strano comportamento della precedente istitutrice che si era defilata con sollievo. "Sono passate solo poche ore." gli dice la bambina "Da quando?". "Da quando se n’è andata l’ultima. Miss Bennet. Meno male. Voleva proprio andarsene. Ma non poteva, ovviamente. Non prima di trovare una sostituta".
Successivamente viene anche assalita da improvvise raffiche di vento in una giornata serena, perseguitata da quello che sembrano essere un paio di mani che la trascinano e la scaraventano per terra, oppure rimane perplessa di fronte a finestre che sembrano sigillate, ma che poi si aprono improvvise. Qualcosa in quella casa non la vuole.
La coraggiosa Eliza non si spaventa facilmente e vuole ritagliarsi una nuova vita in un nuovo posto alquanto scomodo e dai tanti interrogativi senza risposta: chi sono questi strani bambini ? E chi è Mrs Livermore la donna che intravede nel cortile e non riesce mai a fermare? E poi chi è il vecchio che profuma di cannella che vedono solo i ragazzi nel vialetto ? Gaudlin Hall ha un aspetto imponente ma non come lei aveva immaginato. Profondi e oscuri segreti si riveleranno nel corso del racconto attraverso le visite in paese all'avvocato Mr Raisin che amministra i beni della famiglia o di quello che ne rimane.
Anche se la storia può apparire scontata, qualcosa nel libro di Boyne ci tiene legati fino alla fine - con una sorpresa finale - per scoprire che cosa è successo a Gaudlin Hall. Se esiste da qualche parte un elenco di elementi che dovrebbero apparire in una storia di fantasmi John Boyne li ha certamente usati molto attentamente, attingendo al gotico vittoriano, elementi spettrali riconoscibili avviseranno il lettore a cosa va incontro: una villa isolata, bambini quasi sempre nel loro abbigliamento da notte su gradini di pietra che parlano di cose o con presenze che non possono essere realmente lì; individui deformi nascosti nelle soffitte; nebbia sempre presente, servitori scontrosi, testimoni omertosi, un prete che non crede ai fantasmi e soprattutto molte domande senza risposta.
Citando Jane Austen in L'abbazia di Northanger si potrebbe dire: "Ma tu non muori dalla voglia di saperlo? - Oh! Si, eccome; che cosa ci può essere? Non dirmelo, non voglio sapere niente. Qualcosa mi dice che deve esserci uno scheletro, sono sicura che è lo scheletro di Laurentina. Ma che bel libro! Passerei tutta la vita a leggerlo. Ti assicuro che, se non fosse stato per vedere te, non l'avrei abbandonato per tutto l'oro del mondo".
L'autore
John Boyle è uno scrittore irlandese autore di numerosi romanzi che si è imposto all'attenzione mondiale nel 2006 con il suo notevole e struggente romanzo Il bambino con il pigiama a righe venduto in tutto il mondo da cui è stata tratta la trasposizione cinematografica nel 2008.
Leggi anche la recensione a cura di Agnese Mignozzi su Terre di confine
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