Romanzi e racconti da leggere nelle fredde giornate invernali
Che cosa rende piacevole l‘idea di una buona lettura invernale ? Per me può avere
che fare con bevande calde, coperte felpate e un comodo divano, oppure
disteso su un letto o magari davanti al tepore di un caminetto. I
libri consolatori invernali sono diversi da quelli che in un certo senso si
potrebbero scegliere d'estate. Fra le pagine troviamo personaggi che incontrano difficoltà ma
mostrano un vero amore per la vita invece di disillusione, e non
dispiace avvolti nel tepore se ci vuole un po' più di tempo per leggere.
"Questa
è la storia di quel che la pazienza di una donna può sopportare, e
che la determinazione di un uomo può ottenere" inizia
così La donna in bianco di
Wilkie Collins considerato tra i primi romanzi gialli e anche uno dei
primi del genere " romanzi di sensazione” genere letterario di
narrativa popolare melodrammatica.
Wilkie Collins era molto amico di
Dickens tanto che quando nel 1859 fondò la rivista All
the Year Round l’anno dopo vi fece pubblicare questo romanzo a
puntate.
Fra
le strade nebbiose e buie di Londra una misteriosa figura femminile
vestita di bianco si aggira alla ricerca di qualcosa o qualcuno.
Walter Hartright, un giovane e squattrinato professore di arte,
incontrerà questa donna "vidi
stagliarsi solitaria la figura di una donna, vestita di bianco dalla
testa ai piedi, che mi scrutava con espressione grave, e con la mano
indicava la nuvola scura sopra Londra, guardandomi dritto negli
occhi,"
capirà poi che è una pazza fuggita da un manicomio. Ma il giorno
dopo andrà ad insegnare in un nuovo istituto e fra i suoi nuovi
allievi c’è Laura Fairlie stranamente molto somigliante alla
donna che aveva incontrato il giorno prima…
Il
racconto di Tolstoj Il padrone e il lavorante è
un classico invernale dove un proprietario terriero vuole raggiungere
la città in modo più rapido per un affare commerciale l'acquisto di
un terreno prima che altri contendenti possano arrivarci. Durante il
cammino insieme al suo lavorante si ritroveranno in mezzo a una
bufera di neve smarrendo la strada. Il lavorante verrà colpito da
ipotermia. Il padrone lo vuole lasciare e tornare indietro, ma la sua
coscienza lo porterà a ritornare e salvare l’uomo tenendolo al
caldo per tutta la notte. Tolstoj ripete ancora una volta uno
dei suoi temi famosi: che l'unica vera felicità nella vita si
trova vivendo per gli altri.
Negli
anni precedenti la Grande Guerra Hans Castorp andrà a trovare il
cugino malato in un sanatorio in Svizzera, ma colpito dal luogo ci
rimarrà poi per diversi anni . Questo in sintesi è La montagna magica o incantata di Thomas Mann
questo libro è tante cose: un classico modernista, un romanzo
di formazione tradizionale, una commedia di costume,
un'allegoria borghese del ‘900 in Europa, e - cosa forse più
importante - il libro ideale per tenervi compagnia nelle
lunghe notti d'inverno, quando a seconda di quale influenza o
malanno prenderà il sopravvento sarete costretti a fare
starnuti al capezzale (lo scrivente non intende assolutamente portarvi jella, ma si sa che con la stagione fredda è statisticamente probabile influenzarsi) .
Il romanzo di Mann ritrae in modo convincente la
malattia come uno stato della mente e del corpo. Hans si crogiola
positivamente nel suo status "orizzontale" "La
sua eccellente sedia a sdraio col cuscino tripartito e il rullo per
il collo era spinta contro il parapetto di legno sul quale si era
posato un cuscino di neve; a fianco, sul tavolinetto candido era
accesa la lampadina elettrica, accanto a una pila di libri e a un
bicchiere di latte grasso, il latte della sera, che alle nove era
portato in camera a tutti gli inquilini del Berghof; Castorp vi
versava un po' di cognac per renderlo piú piacevole al
gusto."
Contemplando
il fascino della notte invernale fra l’inerzia e il lavoro mentale.
L'intera opera è pervasa da un umorismo sornione e gentile, che lo
rende un piacere assoluto da leggere.
Nella
Francia del nord durante la guerra franco prussiana del 1870
l’esercito prussiano ha invaso Rouen. Un gruppo di cittadini
benestanti si prepara a lasciare la città per il porto di Le Havre,
insieme a loro si unirà una prostituta paffuta di nome Palla di sego (o Pallina) dapprima
indignati, si dovranno ricredere quando una tempesta di neve li
colpirà e l’unico cibo è nella cesta della donna. Giunti in un
hotel presieduto da un capitano prussiano li terrà in custodia a
meno che la donna non si conceda a lui. Lei è molto patriottica e
non vorrà mai giacere con il nemico, ma gli altri del gruppo che non
vogliono rimanere fermi la convinceranno a cedere. Anche un
paio di suore presteranno il loro sostegno alla causa spiegando che,
teologicamente parlando, atti immorali per un bene più grande
possono ancora essere considerati cristiani.
Jurij
Andrèevič Živàgo, un medico appassionato di scrittura, si ritroverà
durante la Grande Guerra a esercitare al fronte. Tornato poi in una Mosca che si prepara alla rivoluzione si rifugerà in un paesino
sperduto fra gli Urali con la famiglia. Qui incontrerà Lara e
tra i due nascerà un amore indissolubile e alternato da separazioni
e convivenze non senza tante difficoltà.
Il dottor Zivago credo sia il classico libro invernale scrive Pasternak: "C'era
odore di incipiente inverno cittadino, di foglie d'acero calpestate,
di neve fradicia, di fumo di locomotiva e di caldo pane di segale
appena sfornato nella cantina del buffet della stazione".
Neve sempre presente nella storia, bagnata, a fiocchi, a distese e dove
viene anche tracciata da rivoli di sangue rossastro, cosi come
le finestre delle case ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio. E poi il vento impietoso che fa sbattere porte e finestre correndo per
tutti gli angoli e inseguendo, come fa il gatto col topo, gli ultimi
resti di un fumo o di foglie secche.
Nel buio dell’inverno svedese, il Natale e le sue leggende, il Värmland, terra antica di laghi e di poeti, con le sue immense distese naturali e selvagge, la semplicità dei suoi abitanti, e gli antichi ricordi che ritornano. In queste atmosfere si svolgono i racconti di Selma Lagerlof La leggenda della rosa di Natale premio Nobel nel 1909, “la più grande scrittrice dell’Ottocento”, secondo Marguerite Yourcenar. Semplici storie senza tempo che ricordano la magia dei sogni e delle fiabe: un miracolo della notte di Natale nella foresta di Göinge, le avventure del suonatore di violino di Ullerund, la leggenda della miniera d’argento. Storie apparentemente ingenue, ma che rivelano un abilità di scrittura nel creare colpi di scena, insinuare arguzie, dosare candore e delicatezza.
Si dice che lo scrittore che riesce a toccare il lettore, è un bravo scrittore. Selma Lagerlof è una di queste.
Inedito in Italia è un classico della letteratura nordica
Il pastore d’Islanda di Gunnar Gunnarsson (scrittore islandese 1889-1975), del 1936, molti concordano che Hemingway si ispirò a questo libro per scrivere le tribolazioni de
Il vecchio e il mare.
Il pastore Benedikt, tutti gli anni per la prima domenica dell’Avvento, si mette in cammino per portare in salvo le pecore smarrite tra i monti. Solitario - perché nessuno osa sfidare il gelido e buio inverno islandese e quindi accompagnarlo - si fida solo del suo cane Leo e il montone Roccia, la “trinità” come li chiamano. Egli non sopporta l'idea che gli animali randagi indifesi, creature di Dio e senza meta, come lui, durante le tempeste di neve rimangano vittime della natura crudele. Nel suo viaggio attraverso l’immenso deserto bianco, fra la furia della tormenta che congela le membra e cancella ogni orientamento fra cielo e terra, egli si troverà sul punto di cedere, ma sa che ciò significherebbe la morte. Con la stessa pazienza e testardaggine del personaggio de
Il vecchio e il mare, quest’uomo arranca fra la neve invece dell’oceano al costo della fame, affrontando freddo e pericolo. Una parabola che viene narrata come un racconto popolare islandese con passione. Un piccolo libro che può rientrare fra i libri invernali.
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