La morte di Auguste: una misteriosa eredità e il declino di un'epoca e di una famiglia. Un Simenon inedito

Un romanzo corale che racconta con delicatezza il dramma dello spopolamento rurale giapponese
Se ti interessano storie che riflettono i cambiamenti sociali del Giappone moderno, "Prima Neve a Tomazawa" di Hideo Okuda, pubblicato da Rizzoli, è un libro che merita assolutamente la tua attenzione. Non è il solito romanzo dei caffè o dei ristoranti speciali: niente metropoli scintillanti, ma il ritratto di una piccola comunità dell'isola di Hokkaido che lotta per sopravvivere.
Tomazawa è una di quelle cittadine che il progresso ha dimenticato. Un tempo fiorente centro minerario con 80.000 abitanti, oggi è ridotta a una manciata di case immerse nella neve, dove "le mucche sono più degli abitanti". È qui che lo scrittore Hideo Okuda ambienta la sua storia corale, seguendo le vicende di personaggi che rappresentano perfettamente il conflitto generazionale del Giappone contemporaneo.
Al centro della narrazione troviamo Yasuhiko Mukoda, un barbiere cinquantatreenne che ha visto il declino di Tomazawa avanzare con i propri occhi.
Quando suo figlio Kazumasa decide di tornare da Tokyo per "fare qualcosa per la sua terra", Yasuhiko non è molto contento. Per lui Tomazawa è "una nave che sta affondando" e vorrebbe che suo figlio "si metta in salvo".
Quello che rende "Prima Neve a Tomazawa" un romanzo coinvolgente è la costruzione dei personaggi. Lo scrittore ci presenta persone normali con le loro paure e speranze:
Yasuhiko uomo di mezza età, rappresenta la generazione che ha vissuto il boom economico e la successiva crisi. Il suo scetticismo non nasce dal cinismo, ma dall'esperienza: ha visto troppi progetti fallire per credere che questa volta sarà diverso.
Kazumasa il figlio, e i giovani dell'Associazione Giovanile incarnano invece l'energia del cambiamento. Le loro idee (una caffetteria nella bottega del barbiere, una radio locale) potrebbero sembrare ingenue, ma sono animate da una genuina voglia di non arrendersi.
Sasaki, il funzionario di Tokyo, è il catalizzatore perfetto: porta entusiasmo e risorse, ma anche la fragilità di chi viene da fuori e potrebbe ripartire quando le cose si fanno difficili.
Kyoko (Moglie di Yasuhiko) co-gestisce la bottega del barbiere, un'attività che porta avanti da un quarto di secolo. Accoglie con gioia e senza riserve la notizia del ritorno di Kazumasa e il suo desiderio di rilevare l'attività di famiglia, mostrandosi più ottimista e meno scettica rispetto al marito riguardo al futuro del figlio a Tomazawa. Ha anche un ruolo come consulente socio-assistenziale, un ruolo che la pone a stretto contatto con le problematiche legate all'invecchiamento della popolazione.
Mina (Figlia di Yasuhiko). Emblema dell'esodo giovanile: Rappresenta la generazione di giovani che hanno lasciato il paese in cerca di opportunità altrove. A 25 anni si è trasferita a Tokyo per frequentare una scuola di moda e ha trovato lavoro presso un'azienda d'abbigliamento, senza intenzione di tornare a vivere nel paese. Tuttavia, torna a trovare i genitori in occasione del matsuri, una festa tradizionale.
La "mama" proprietaria dello Snack Daikoku:
Ex cuoca di miniera, la "mama" è una donna d'affari tenace e determinata: gestisce con successo l’unico snack bar del paese, un luogo d’incontro abituale per Yasuhiko e i suoi amici. La sua attività rappresenta un vero e proprio punto di riferimento sociale e, talvolta, diventa anche una preziosa fonte di informazioni, condividendo voci e pettegolezzi che circolano nel paese.
Sanae Mitsuhashi (avvenente proprietaria del nuovo snack bar):
Questa donna porta nuova linfa e attrazione: a 42 anni, ritorna a Tomazawa dopo aver vissuto e lavorato a Tokyo e Sapporo come hostess e con un passato misterioso. Apre nel paese un nuovo snack bar, un evento raro e significativo, che diventa subito un punto di ritrovo popolare, soprattutto per gli uomini di mezza età. Sebbene il suo ritorno sia legato alla cura della madre malata, viene suggerito che possano esserci «altre ragioni» per la sua decisione.
In sintesi
- Personaggi credibili e ben caratterizzati
- Tematiche attuali e universali
- Narrazione equilibrata tra realismo e speranza
- Ritratto autentico del Giappone rurale contemporaneo
- Alcuni passaggi potrebbero risultare lenti per chi cerca ritmi più sostenuti
- La struttura corale e i nomi a volte disperdono l'attenzione dal filo narrativo principale
- Utile il glossario alla fine del libro per i termini giapponesi
Conclusione: Un libro che fa riflettere
"Prima Neve a Tomazawa" è uno di quei libri che ti accompagnano anche dopo aver chiuso l'ultima pagina. Non è un romanzo che ti sconvolge, bensì uno che ti fa riflettere dolcemente su temi importanti e universali: cosa significa comunità; come si gestiscono i cambiamenti, quale valore hanno le tradizioni in un mondo che corre veloce.
Se stai cercando un libro che ti offra uno sguardo autentico sul Giappone contemporaneo, lontano dai soliti stereotipi, questo romanzo è una scelta eccellente. Ti lascerà con la sensazione che, forse, anche nelle situazioni più difficili, c'è sempre spazio per una piccola speranza.
-vedi anche sul Giappone contemporaneo
La ragazza del Convenience Store
dai un occhiata al libro su Amazon
di Hideo Okuda
ed. Rizzoli
2025
Commenti