4 mag 2015

 

5 Grandi donne e le loro biografie

Se vi piace scoprire qualcosa di più di alcune donne che hanno lasciato un impronta indelebile nella storia culturale e letteraria allora è il momento di immergersi fra le pagine dei libri di queste biografie di donne eccezionali, famose e affascinanti.


Man Ray, Portrait of Alice B. Toklas and Gertrude Stein, 1922
Man Ray, Portrait of Alice B. Toklas and Gertrude Stein, 1922


Autobiografia di Alice B. Toklas  di Gertrude Stein

Autobiografia di Alice B. Toklas  è una delle più strane "biografie" di tutti i tempi dove la Stein da voce alla sua partner Alice Toklas  raccontando circa 30 anni della loro vita insieme nei primi anni del 1900 fino al 1932 descrivendo con particolarità anche la vita artistica di quel tempo a Parigi, in modo diretto, con simpatia e con un certo umorismo. Nel loro salotto ospitarono gli artisti più importanti fra cui Picasso, Matisse, Braque  e scrittori come Hemingway, Fitzgerald e tanti altri. 
"La prima cosa che avvenne, una volta di ritorno a Parigi, fu l'arrivo di Hemingway con una lettera di presentazione di Sherwood Anderson.  Ricordo benissimo l'impressione che riportai di Hemingway quel primo pomeriggio. Era un giovane straordinariamente ben fatto, e aveva 23 anni. Non passò  molto tempo che tutti ne ebbero ventisei. Fu l'epoca di aver ventisei anni. Tutti i giovani, per quei loro due o tre anni che seguirono, avevano ventisei anni. Era l'età  giusta, pare, del momento e del luogo". 












La vita di Charlotte Brontë di  Elizabeth Gaskell

Un libro che secondo alcuni ha segnato la nascita delle sorelle Brontë come icone culturali è  La vita di Charlotte Brontë  dell'amica scrittrice Elizabeth Gaskell. Considerato uno dei migliori libri scritto da una amica per una amica. Gran parte della sua vita è raccontata dalla sue stesse parole attraverso le lettere agli amici. Charlotte ha scritto più di 500 lettere e non era impresa facile ricostruirne i particolari, la Gaskell aveva l'imbarazzo della scelta su cosa includere. Anche se sembra che la Gaskell abbia tralasciato  alcuni fatti imbarazzanti sull'amica, come la cotta di Charlotte per il suo professore sposato, M. Heger.  La parte più difficile da leggere è quella durante e dopo la morte di Emily e Anne. Sono lettere strazianti. Nel giro di un anno Charlotte perse tutti i suoi rimanenti familiari. 







Helen Keller 1902
Helen Keller 1902

Il silenzio delle conchiglie 
Storia della mia vita
di Helen Keller

La storia della mia vita  è un libro autobiografico classico (1903), della straordinaria Helen Keller divenuta sorda e cieca dall'età di 19 mesi, affrontando il perseguire di una vita attiva nell'inferno della sua condizione. Con la tenacia e il successivo conseguimento di una laurea a 24 anni, diventando la prima persona cieca e sorda con una laurea magna. "Capivo buona parte di ciò che succedeva intorno a me. A cinque anni ho imparato a ripiegare e sistemare la biancheria pulita che tornava dalla lavanderia distinguendo la mia da quella degli altri. Sapevo, a seconda di come erano vestite mia madre e mia zia, se stavano per uscire e ogni volta le pregavo di portarmi con loro."






Possiedo la mia anima di Nadia Fusini

Nella biografia di Nadia Fusini  Possiedo la mia anima  dedicata a Virginia Woolf la scrittrice ci appare viva davanti a noi. Frugando tra i libri, i documenti, le lettere, e i diari, dietro ogni minimo indizio, indagando sui segreti della Woolf si deduce che ella non era pazza, come talvolta diceva nei suoi diari scherzando. Ma era sofferente di melanconia ovvero - come si direbbe oggi - psicosi maniaco depressiva. "Da quella esperienza patita erano nati i suoi libri più belli". Ma non era tutto: soffriva di mancanza. Le mancava la vita che gli altri occupavano: l'ossessione per la madre trent'anni dopo la morte, la gelosia della sorella Vanessa, l’adorazione per la consumata Vita Sackville-West, rimanendone affascinata dal suo modo di fare spavaldo e grandioso. Lei non si sentiva amata dalla madre e non amava se stessa. Non si sentiva possedere: né il proprio corpo, né la bellezza. Una donna fragile sempre vicino al limite di una catastrofe che alla fine prenderà il sopravvento.










Agatha Christie

La mia vita di Agatha Christie

Le memorie della famosa scrittrice  La mia vita  vennero pubblicate postume nel 1977 un anno dopo la sua morte. Nei primi anni '60 venne incitata spesso a scrivere una biografia - cosa che lei aveva sempre rifiutato - ma nel 1965 riconobbe che sarebbe stato inevitabile perciò si mise al lavoro anche se aveva dichiarato che non doveva essere mai pubblicata in vita. La terminò a settantacinque anni perché, come scrisse: "Tutto quello che avevo da dire l’ho detto. E adesso che ho raggiunto l’età di settantacinque anni, mi sembra il momento giusto per fermarmi. Perché nella vita non ho più niente da dire".
Descrivendo la felice infanzia vittoriana - nonostante la morte del padre affabile - la maturità, il matrimonio e poi i viaggi insieme al marito, la carriera,  e la prima pubblicazione (Poirot a Styles Court) "Doveva essere un ispettore con  una buona conoscenza del crimine. Doveva essere anche meticoloso e molto ordinato, decisi, mentre mi affaccendavo a raccattare una serie di oggetti che avevo seminato nella mia stanza. Un omino preciso, con la mania dell’ordine, della simmetria, e una netta propensione per le forme quadrate piuttosto che per quelle tonde. E poi molto intelligente, con il cervello pieno di piccole cellule di materia grigia… ah, che bella frase, non dovevo dimenticarmela. ". Senza però accennare alla sua misteriosa sparizione del 1926, ma questa è un altra storia.



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I libri

Autobiografia di Alice B. Toklas di Gertrude Stein, Einaudi
La vita di Charlotte Brontë di E. Gaskell 
Il silenzio delle conchiglie di Helen Keller , Edizioni E/O
Possiedo la mia anima di Nadia Fusini, Mondadori
La mia vita di Agatha Christie, Mondadori





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