9 gen 2023

 

Ragazze di città. Amori, indipendenza e delusioni nella Svezia del 1900

Nel romanzo inedito di Elin Wägner del 1908, un gruppo di quattro donne, molto diverse tra loro, vivono insieme in un collettivo svedese per avere l'opportunità di lavorare ed essere indipendenti. 


ragazze 1900






Queste ragazze sognano ancora in parte d'incontrare l'amore e di poter vivere in un rapporto paritario dove gli uomini le apprezzino e le rispettino. Seguiamo Elisabeth, Baby, Eva ed Emmy attraverso il loro lavoro di impiegate, insieme alle amicizie, le cotte e i problemi con gli uomini.

All'inizio del 1900, c'era stato un esodo di massa di giovani donne dalle campagne svedesi verso città più grandi, che portò a un fenomeno sociale di ragazze che cercavano - più o meno - di mantenersi da sole, quindi non erano così disperate nel cercare di sposarsi prima, come avrebbero fatto le generazioni precedenti. 

Ragazze di città (Norrtullsligan) pubblicato da HarperCollins, ci fornisce una rapida rassegna della vita quotidiana di queste quattro donne, la Banda di Norrtull, come vengono scherzosamente chiamate queste ragazze solidali tra loro che dividono un appartamento piccolo e confortevole con tutti i problemi economici che possono esserci. Così racconta all'inizio la narratrice Elizabeth che arriva dalla provincia. 

"Abitiamo al quarto piano, però non c’è l’ascensore; è una casa da ceto medio. Si dice che fare le scale sia salutare, ma immagino che eviteremo di tornare a casa se non è proprio necessario.

Dopo essere finalmente riuscita a trasportare me e il mio bagaglio su per quattro rampe, sono crollata senza fiato sul primo gradino. Nessuno mi ha udita bussare alla porta della cucina, così l’ho martellata in un impeto di rabbia che ha svegliato tutta la casa." 




Come in una sorta di diario scandito da alcune date, Elizabeth ci racconta della sua vita quotidiana nella grande città. Ha trovato quella sistemazione poiché la precedente ragazza si era sposata e quindi si era liberato un posto. 

Il gruppo affronterà questioni sociali di suffragio e diritti dei lavoratori, schivando anche mal di testa quotidiani oppure parenti insopportabili e delle molestie da parte dei capi per cui lavorano. 

Elisabeth (o Pegg) è una narratrice arguta e ironica ma con molta compassione. Lo constateremo quando la sua amica Emmy, che si imbottisce di aspirina, accusa dei dolori alla schiena che però peggioreranno col tempo. 

C'è molto cameratismo e ironia nel racconto, specie quando il cibo scarseggia insieme ai soldi per comprarlo. Condividono la cucina con la padrona di casa ma non è facile "vivere di solo pane da mandare giù con tè o caffè senza panna", quindi alcune mangiano fuori o in qualche mensa scolastica. 

La solidarietà femminile è anche al centro della storia. Quando Baby, la più giovane e ingenua, viene licenziata per aver scioperato, Pegg si espone chiedendo un aiuto economico al suo capo, al fine di aiutare l’amica a sanare un grave debito. La debolezza e vulnerabilità le renderanno presto oggetto di facili avances e corteggiamenti.

Mentre il capo approccia la protagonista con il pretesto di supervisionare il lavoro svolto, approfittandone per un avvicinamento tale da sfiorarle la guancia e accarezzarle la spalla, a sua volta la ragazza solo in un secondo momento trasformerà il rapporto in una relazione di natura – forzatamente – romantica, anche se metterà sempre dei freni. 

Ci sarà anche una incomprensione, in quanto Elizabeth bada a un fratello piccolo e il capo crede invece sia una sfortunata ragazza madre. 

Le protagoniste negoziano quotidianamente per ricavarsi un proprio spazio privato, proclamato da un cartello sopra un'ottomana, comprata grazie a diversi mesi di rinunce, che ammonisce: "Gli uomini non devono, per nessun motivo, prendere posto sul divano delle signore!" . 

Si ritrovano comunque al riparo da sguardi indiscreti, costrette a muoversi tra un appartamento decisamente piccolo, seppur confortevole, a un ufficio troppo affollato, dove vengono, nei limiti della decenza, tollerate. 

"C’è un nuovo tipo di flirt, che non ho mai sperimentato prima: il flirt d’ufficio. Ha la sua terminologia particolare, le sue situazioni e le sue peculiari repulsioni.

Di solito, se non riesco a stringere la mano a un uomo senza che mi venga il batticuore, se c’è un qualche imbarazzo tra noi, faccio semplicemente in modo di non incontrarlo più di quanto vorrei, di non aver bisogno di vederlo, né di parlargli. 

Ma se sono in ufficio e c’è anche lui, ovviamente non posso sottrarmi. "


È un libro breve che si legge velocemente, ma riesce comunque ad affrontare una vasta gamma di problemi più ampi, dove le ragazze di Stoccolma invece di pensare al matrimonio, (all'epoca un porto sicuro specie se trovavi un uomo benestante), entrano nel mondo del lavoro per necessità come impiegate all'assalto della città.

Ma i soldi non bastano mai. Lo stipendio è sempre troppo basso rapportato a quello maschile e devono sempre respingere degli approcci da uomini appiccicosi. 

Poi ci sono anche le tasse da pagare: deliziosa la scena dove la nostra protagonista prima di andare a pagare si consulta con l'amica e poi si ritrova in coda tra gli altri contribuenti, desiderando per un attimo di essere nei panni di una donna sposata convinta che la maggior parte delle mogli non sia a conoscenza di cosa sia una cartella esattoriale. 

 

Anche se queste ragazze sono arrivate in città felici di fare una nuova vita indipendente, ben presto scopriranno che non sarà così facile, andando a sbattere contro gli scogli di una vita che risulta poco romantica e molto stressante. What a misery, to be a woman (Che infelicità, essere una donna) dice Elizabeth citando Hall Caine, un romanziere e drammaturgo britannico dell'epoca. 

Le ragazze poi non hanno ancora diritto di voto e se provano a scioperare, come qualcuna si lascia convincere,  si ritrovano subito licenziate. 

Ma nel  malinconico finale vediamo che forse il loro pensiero di libertà è troppo utopico per l'epoca. 



 

Norrtullsligan

Una immagine del film Norrtullsligan (1923) tratto dal libro

Elizabeth si licenzierà da impiegata trovandosi felice a fare da badante a una donna in campagna con due gemelli, lavando pannolini, scaldando il latte, portando secchi, tenendo in braccio i bambini, stirando piccole camicine,  stendendo il bucato e infine osservare la neve che si scioglie nel bosco. 

"Probabilmente ti starai chiedendo se mi manca la Banda e la sua tana, e in effetti è così, ma non desidero tornare indietro." 


Dal romanzo - nel 1923 - è stato tratto un film muto svedese intitolato come il romanzo Norrtullsligan restaurato e disponibile sottotitolato su Netflix con un finale molto più convenzionale.  


Elin Wagner

Elin Wägner davanti alla raccolta delle 351.454
 firme che chiedevano il suffragio femminile.


L'autrice

Elin Wägner (1882 - 1949) è stata una scrittrice, giornalista e attivista svedese. Divenne la seconda donna dopo Selma Lagerlof a essere membro dell'Accademia svedese. È nota per il suo impegno sul suffragio femminile, nel 1913 raccolse oltre 350 mila firme a sostegno del suffragio in Svezia introdotto nel 1919.

La scrittrice fu un'idealista con una "passione per gli estremi" confessata, il suo sé emotivo coesisteva, spesso a disagio, con uno spirito indipendente e scettico. Ha prodotto una ventina di romanzi e raccolte di racconti, diverse opere non di fantasia spesso con un taglio polemico, un'importante biografia, alcune poesie e infiniti pezzi di giornalismo e corrispondenza. 

Nel 1906, Wägner era fuggita a Stoccolma continuando la sua carriera giornalistica. La sua vivace vita amorosa e il fascino per i ruoli sociali di uomini e donne si riflettono nella sua narrativa, anche se i personaggi maschili appaiono poco interessanti, debolmente percepiti come dei buoni a nulla.

La cosa più interessante per il lettore di oggi è il suo impegno appassionato con l'ambientalismo, molto prima che fosse considerata qualcosa di più di una moda eccentrica. 

Aveva - come scrive nella prefazione Camilla Storskog - "Una personale visione del legame tra emancipazione femminile, pensiero ecologico e rivoluzione pacifista: “Det är kvinnan och daggmasken som avgör det hela”, ovvero “tutto dipende dalla donna e dal lombrico”, evidenziando l’esistenza di un legame stretto e intimo tra le donne e gli umili protagonisti del sottosuolo, traducendolo in un sodalizio decisivo per la sopravvivenza del nostro pianeta".



ragazze di città


Il libro su Amazon cartaceo e in ebook


Titolo: RAGAZZE DI CITTÀ

Autore: Elin Wagner

Editore: HarperCollins Italia

Anno: 2022

Pagine: 176

Traduzione: Valeria Gorla

 

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