Il romanzo di Tracy Chevalier è un omaggio a quelle donne che dopo la Grande Guerra hanno sfidato le convenzioni e hanno osato trovare la felicità in un mondo che non aveva più nulla da offrire
Sono passati quattordici anni dalla fine della Grande Guerra e Violet Speedwell sta ancora soffrendo per la perdita di suo fratello e del suo fidanzato. Una mossa audace sarà quella di andare a vivere da sola, lontano dalla madre assillante, troverà conforto nel gruppo delle ricamatrici della cattedrale di Winchester con la possibilità di respirare e cercare di amare di nuovo.
Sono passati quattordici anni dalla fine della Grande Guerra e Violet Speedwell sta ancora soffrendo per la perdita di suo fratello e del suo fidanzato. Una mossa audace sarà quella di andare a vivere da sola, lontano dalla madre assillante, troverà conforto nel gruppo delle ricamatrici della cattedrale di Winchester con la possibilità di respirare e cercare di amare di nuovo.
La vita come donna indipendente nel 1932 è abbastanza dura. Violet a 38 anni fa la dattilografa in una compagnia di assicurazioni a Winchester con una paga da fame, guadagna a malapena denaro per coprire l'affitto della pensione in cui vive, diretta da una miss che non tollera uomini nel suo stabile neanche l'altro fratello di Violet che ogni tanto la va a trovare.
A cena mangia quasi sempre pane tostato con sardine o pesce fritto perché la carne non se la può permettere "L’unico lusso che si concedeva era il cinematografo, una volta alla settimana, e lo pagava rinunciando al pasto di mezzogiorno".
Violet è una di quelle donne all'epoca considerate in eccedenza "così venivano chiamate quelle rimaste nubili a causa della guerra e che difficilmente si sarebbero sposate, una minaccia, anzi una vera tragedia, per una società basata sul matrimonio.
I giornalisti avevano coniato quell’etichetta, che equivaleva quasi a un marchio d’infamia per chi la portava. Violet aveva pensato che col tempo ci avrebbe fatto l’abitudine, invece a trentotto anni suonati le bruciava ancora l’idea di essere una donna in eccedenza. Però si era sentita chiamare in modo anche peggiore: maschiaccio, megera, «una che odia gli uomini». "
Violet però non odiava gli uomini. Ne aveva conosciuti diversi al bar del miglior hotel di Southampton, sorseggiando uno sherry e fumando una sigaretta, in attesa che qualcuno cadesse nelle sue braccia, era sempre stata attenta e usava il diaframma che si era fatta procurare da un’amica sposata. Ma si era spaventata nel corso degli anni sapendo quanto fosse facile finire nei guai per una ragazza.
Un giorno le capita di vagare nella grande Cattedrale di Winchester mentre alcune donne preparano i cuscini per le ginocchia dei fedeli, splendide creazioni fatte da donne che ricamano con molto amore e dedizione. Affascinata dalla bellezza e dalla maestria, di queste artiste del ricamo si ritrova attirata in questa cerchia di volontarie, guidate dalla signorina Pesel che coordina i lavori delle ricamatrici.
Con qualcosa che toglie dalla mente il pensiero della sua solitudine e della sua povertà, troverà in questa comunità una sorta di armonia nel processo di creazione. Violet scoprirà che ricamare non è poi così diverso da battere a macchina, ma ago e filo gli danno più soddisfazione. Una volta presa la mano, per lei diventava rilassante, dimenticando la sua vita misera, concentrandosi unicamente su ciò che aveva davanti.
Violet diventerà presto amica di una giovane donna di nome Gilda. Trascorreranno del tempo insieme e Gilda presenta a Violet dei campanari della cattedrale, Arthur e Keith. Mentre Keith esprime un certo interesse per Violet, è Arthur che la attrae. Tra i due sembra esserci una sintonia immediata come un "accordo invisibile". L'unico problema è che Arthur è sposato.
Più custode che marito, Arthur spiega la perdita del suo unico figlio nella guerra mondiale e di come ciò abbia distrutto sua moglie. Violet, che ha perso sia un fratello che un fidanzato, comprende questa devastazione e trova una certa connessione col dolore.
Sia Arthur che Violet sono in grado di trovare conforto dal caos e creare bellezza da esso. Violet, con il suo ago e filo prende un fascio di lana e lo trasforma in qualcosa di bello, mentre Arthur da un'apparente cacofonia di toni dell'arte campanaria li trasforma in una musica commovente e bella. Ma la creazione è difficile. Ci vuole pratica, sacrificio e pazienza, e Violet capisce che le relazioni presentano queste stesse discipline. Con l'aiuto di Arthur, è in grado di capire meglio il dolore sopportato da sua madre, sarà in grado di intraprendere una vita, non esattamente indipendente, ma di sua scelta.
Immagine di uno dei cuscini ricamati dalle volontarie di Winchester (dal sito di Tracy Chevalier) |
Tracy Chevalier crea una narrazione intensa e appassionante, descrivendo amorevolmente il lavoro artigianale delle donne. Nel romanzo la cerchia delle ricamatrici diventa un arazzo metaforico, che unisce tutte queste anime. Un ritratto avvincente di donne non perse ma che tentano di andare avanti contro le avversità.
Su più capitoli la scrittrice si sofferma nelle varie tecniche di ricamo: mezzo punto, gobelin, riso, punto croce e punto croce allungato, punto occhiello, che per il lettore o la lettrice inesperta potrebbero sembrare noiose, ma che danno una certa autenticità alla storia.
Tutto questo porterà nella creazione dei cuscini che sono in uso nella Cattedrale di Winchester ancora oggi, miscelando finzione e realtà come il personaggio di Louisa Pesel la direttrice del gruppo vissuta realmente dal 1870 al 1947. Studiò arte e design al Royal College of Art di Londra, specializzandosi in elementi decorativi, sotto la guida del movimento Arts and Craft. Si trasferì a Winchester, nell'Hampshire, nel 1932, dove iniziò a lavorare alla Cattedrale di Winchester.
Era responsabile dell'addestramento di una squadra per produrre i ricami della cattedrale che includevano oltre 360 cuscini e sacchetti per elemosine. I colori e i disegni erano audaci e brillanti, e non per tutti i gusti. Tuttavia si adattavano al coro, portando colori sorprendenti negli angoli bui della Cattedrale. Ogni cuscino aveva anche le iniziali del creatore e l'anno era ricamato sul retro. Quattro anni dopo Pesel venne nominata Padrona dei mediatori della Cattedrale di Winchester. Il suo lavoro è considerato una testimonianza duratura della sua notevole influenza sui ricami della Cattedrale.
La cattedrale attira oggi molti turisti anche per la sua associazione con Jane Austen, che morì a Winchester il 18 luglio 1817. Il suo funerale si tenne nella cattedrale e fu sepolta nella navata nord. L'iscrizione sulla sua lapide non menziona i suoi romanzi, ma una targa di ottone, pagata con i proventi della sua prima biografia, la descrive come "conosciuta da molti per i suoi scritti".
L'autrice
Tracy Chevalier nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato come editor fino al 1993. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza, 2005). Con La ragazza con l'orecchino di perla (Neri Pozza, 2000) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. I romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (2002), La dama e l'unicorno (2003), L'innocenza (2007), Strane creature (2009), L'ultima fuggitiva (2013), I frutti del vento (2016) e La ricamatrice di Winchester (2020). Ha pubblicato anche un'antologia di scrittrici tradotte in tutto il mondo, curata in occasione del bicentenario di Charlotte Brontë: L'ho sposato, lettore mio (Neri Pozza, 2016).
Il libro
Titolo: LA RICAMATRICE DI WINCHESTER
Autore: Tracy Chevalier
Editore: Neri Pozza
Anno: 2020
Pagine: 287
Traduzione: Massimo Ortelio
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