Tutti i racconti della scrittrice Virginia Woolf. Il ruolo della donna, le incomprensioni, le brevi emozioni, l’amore per la vita e per l' indefinibile attraversano tutte queste storie tra l'intimo di una quotidianità universale
Oggetti solidi. Tutti i racconti e altre prose (ed. Racconti) riunisce oltre quaranta storie della scrittrice inglese. Durante la sua vita Virginia Woolf scrisse racconti tra un libro e l'altro, era una sua abitudine: ogni volta che un idea gli ronzava in testa la trascriveva sulla carta per poi metterla in un cassetto. Se qualche editor gli chiedeva di scrivere un breve pezzo, e si trovava nell'umore giusto, riprendeva quello schizzo dal suo cassetto e lo riscriveva diverse volte. Talvolta per riposare la sua mente, dopo un romanzo o saggio, si metteva a lavorare proprio sui racconti.
Il 14 giugno 1925 scriveva sul suo Diario "Una vergognosa confessione – è domenica mattina, subito dopo le dieci, ed eccomi seduta a scrivere un diario, non un romanzo o delle recensioni, senza avere alcuna scusa eccetto il mio stato d’animo. Dopo aver finito quei due libri però, non ci si può concentrare subito su di un libro nuovo; e poi le lettere, la conversazione, le recensioni, tutto serve a dilatare sempre più la pupilla della mia mente. Non posso concentrarmi, né applicarmi né richiudermi in me stessa. Ho scritto sei brevi racconti, buttati giù senza ordine e ho pensato, forse troppo lucidamente, a To the Lighthouse."
Gran parte degli scritti vennero pubblicati in volume solo dopo la sua morte. Lunedì o Martedi fu l'unica raccolta di otto racconti apparsa in vita nel 1921. Nel 1940 Virginia e suo marito Leonard decisero di raccogliere le altre storie in un nuovo volume, ma la morte prematura della scrittrice fece slittare di qualche anno le pubblicazioni. Altri racconti erano stati pubblicati su riviste tra il 1922 e 1941, altri ancora erano rimasti sotto forma di bozzetti nei loro cassetti.
Alcuni racconti della raccolta
Alcuni racconti della raccolta
Phyllis e Rosamond (1906) è di particolare interesse perché fu il primo racconto di Virginia Woolf. Aveva iniziato a scrivere recensioni di libri e saggi due anni prima, e alcuni elementi del saggio esplorativo e lo studio intellettuale sono qui presenti: infatti avrebbe continuato a fondere le riflessioni filosofiche con la narrativa per tutto il resto della sua carriera. Il racconto è stato scritto nel giugno 1906 e non è mai stato pubblicato in vita. La storia stessa, alla Jane Austen, ha un sottotono drammatico, un resoconto di alcune sorelle che devono fare i conti con la società : una condotta esemplare, buona educazione, solidarietà reciproca e l’abilità di fare un buon matrimonio insieme alle condizioni sociali soffocanti in cui si trovano.
E 'interessante notare che in questo primo dei suoi tanti racconti sperimentali, la Woolf mette in evidenza una serie di importanti questioni che svilupperà nelle opere successive - in particolare nei saggi Una stanza tutta per sé e Le tre ghinee. Il suo interesse per la biografia e la sua percezione del ruolo della donna nella società sono messe in luce nei primissimi paragrafi di questa storia.
Il diario di Joan Martyn (1906) inizia con una donna di 40 anni, Rosamond Merridew, in giro per Norfolk alla ricerca di documenti relativi al possesso di un terreno fra il XIII° e il XV° secolo. Si imbatterà in una casa padronale malandata e dopo aver cenato con i proprietari gli viene mostrata la loro collezione di documenti familiari che comprendono un diario di una lontana parente "Il diario della signorina Joan Martyn". Se la prima metà del racconto è scritta dal punto di vista di Rosamond, la seconda metà contiene estratti del diario. Il racconto si focalizza sempre sulla condizione femminile del passato, dove il diario diventa una testimonianza rilevante.
Si nota che lo scritto della Woolf, essendo inedito, non è stato rivisto completamente da lei, dato che in un passo viene citato il 1480 come data di nascita di Joan Martyn e poco dopo viene scritto 1495.
Monk's House - Rodmell, East Sussex, England. La casa dei coniugi Woolf dove Virginia scrisse gran parte delle sue opere |
Il racconto che dà il titolo alla raccolta Oggetti solidi (1920) contiene un modo di raccontare quasi cinematografico con due uomini in un primo momento rappresentati da un piccolo punto nero, poi avvicinandosi questo punto ha quattro gambe e zommando ancora diventano le figure di due giovani, quasi caricaturali, con baffi, berretti di tweed, stivali e giacche da caccia che fumano le loro pipe, su una spiaggia, oggetti solidi e corpi virili che si ergono soli fra miglia di mare e dune sabbiose. Questo si rivelerà essere una forma di esagerazione ironica, poiché poco dopo cadranno in un comportamento infantile: Charles lancia le pietre attraverso l'acqua, e John scava una buca nella sabbia come un bambino che gioca con i castelli di sabbia. Il resto della storia vira verso un suo costante declino nella psicosi ossessiva di un rifugio lontano dal mondo reale. La psicosi taglierà fuori uno degli amici dalla società in generale e alla fine verrà abbandonato dal suo più vecchio amico.
I racconti, in ordine cronologico, negli anni mostrano una narrazione in evoluzione con un stile sempre più razionale dove il flusso di coscienza prenderà il sopravvento sulla classica narrazione alla Maupassant o alla Cechov scrittori amati e letti dalla scrittrice.
Il volume, nella traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti, a cura di Liliana Rampello, contiene note bibliografiche, gradito anche a chi si voglia approcciare a questi scritti da un punto di vista critico.
"Ho almeno sei racconti che premono per uscire e ho la sensazione, finalmente, di poter tradurre in parole tutti i miei pensieri. Restano nondimeno una quantità infinita di problemi; ma non ho mai sentito prima questa urgenza, questa frenesia. Credo di poter scrivere molto più in fretta: se è scrivere – questo improvviso balzo verso un pezzo di carta per annotare una frase, per battere e ribattere a macchina – sperimentando, perché lo scrivere vero e proprio ora è come una larga pennellata, che perfeziono più tardi. E se diventassi un romanziere interessante – non dico grande – ma interessante? Stranamente, nonostante tutta la mia vanità, finora non ho avuto molta fiducia nei miei romanzi, né ho pensato che esprimessero me stessa."(dal Diario 20 aprile 1925)
Virginia Woolf nel 1927 (Wikipedia) |
- L'autrice
Virginia Woolf (1882 – 1941) è stata una importante scrittrice e saggista del XX secolo, considerata uno dei principali esponenti del Modernismo.
Fra le sue opere La crociera (1915 vedi la recensione ) La signora Dalloway (1925 vedi la recensione ) Gita al faro (1927) Orlando (1928).
La curatrice del volume Liliana Rampello è anche una delle fondatrici della neo Italian Virginia Woolf Society
Fra le sue opere La crociera (1915 vedi la recensione ) La signora Dalloway (1925 vedi la recensione ) Gita al faro (1927) Orlando (1928).
La curatrice del volume Liliana Rampello è anche una delle fondatrici della neo Italian Virginia Woolf Society
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Nota:
I passi del Diario citati sono tratti dai Diari 1925-1930 (BUR Rizzoli)
- Il libro
Virginia Woolf
OGGETTI SOLIDI. TUTTI I RACCONTI E ALTRE PROSE
- Scheda bibliografica dell'editore completa
Oggetti solidi
Virginia Woolf
ISBN : 8899767099
Formato : Brossura
Pagine : 468
Editore : Racconti edizioni 2016
Virginia Woolf
ISBN : 8899767099
Formato : Brossura
Pagine : 468
Editore : Racconti edizioni 2016
Un libro inspiegabilmente non disponibile ai lettori italiani. Racconti edizioni ripropone al pubblico l’intera raccolta dei racconti di Virginia Woolf nell’elegante traduzione di Adriana Bottini e Francesca Duranti e per la curatela di una delle sue più preparate e appassionate studiose italiane: Liliana Rampello. Presenti nell’opera della scrittrice lungo tutta la sua parabola, dalle prime sperimentazioni del flusso di coscienza fino ai racconti più ombrosi della maturità come Il lascito, queste perle letterarie rappresentano il più diretto viatico per l’universo linguistico e tematico di Woolf. Il ruolo della donna, l’incomunicabilità, la fugacità delle emozioni, l’amore per la vita e per l’indicibile, attraversano tutte le sue storie con incredibile consistenza fra le pieghe di una quotidianità che si approssima in modo inaspettato all’universale.
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