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20 apr 2020

Novità libri. Ultime uscite del mese di aprile 2020

Nuovi libri di narrativa consigliati da leggere per questo mese

Con le librerie ancora semichiuse e gli editori che attendono momenti migliori, anche le uscite dei libri di narrativa appaiono congelate per il momento. Per la periodicità di questa rubrica dedicata alle novità dei libri in uscita mi sono quindi attenuto a segnalare tre volumi usciti alla fine di marzo che comprendono un romanzo semi autobiografico della scrittrice e poetessa polacca Wioletta Greg, un classico vittoriano inglese di Mary Elizabeth Braddon sul tema del doppio, e un altro classico italiano inedito di Francesco Mastriani del 1885 ambientato tra i quartieri della Napoli post borbonica. Aggiungo un inedito americano del 1905 La principessa del grano di Jean Webster.

Edma Morisot lisant, Berthe Morisot (1867)










Wioletta Greg
Bompiani

Il romanzo della polacca Wioletta Greg segue la vita interiore di Wiola una ragazza e la sua quotidianità durante i giorni di declino della Repubblica popolare polacca di fine anni '80. «Alla finestra della nostra casa in pietra rimase appesa, per quasi due anni, una stola da battesimo decorata con una pervinca e un asparago ingiallito. Mi tentava con una rosellina nascosta al suo interno, ne avrei fatto una coperta per le bambole, ma la mamma non mi ci faceva avvicinare.» Inizia così questo romanzo, lo scialle, apprendiamo, è "un ricordo" che simboleggia l'assenza del padre che è stato arrestato per aver abbandonato l'esercito poco prima della sua nascita. 
Dal punto di vista della bambina, questo oggetto rituale assume un'aura di mistero. La scrittrice ci descrive nello spazio di una singola pagina, un'ampia introduzione al mondo privato di Wiola e al momento storico in cui è nata, in un villaggio immaginario da qualche parte nella  Polonia meridionale, dove le stagioni cambiano velocemente e gli anatroccoli si schiudono nei  corridoi della casa. 
In brevi capitoli mette insieme un ritratto episodico dell'infanzia di Wiola, fornendo spunti sul passaggio del tempo nella famiglia, nel villaggio e nel mondo più ampio che la narratrice tiene sullo sfondo. Mentre il padre di Wiola le dice malinconicamente verso la fine del libro che potrebbe sembrare vecchio al mondo esterno, "dentro mi sento ancora come un frutto acerbo”, il suo compito, che è già iniziato, sarà quello di maturare completamente. 











Mary Elizabeth Braddon
Elliot


Mary Elizabeth Braddon (1835- 1915) è stata una famosa scrittrice inglese dell'epoca vittoriana specializzata nel genere sensation novel, o anche romanzi d'appendice, nota per il romanzo Il segreto di Lady Audley lodata da Wilkie Collins amico di Dickens.  
Henry Dunbar venne pubblicato nel 1864, una storia di un omicidio, identità scambiate, amori e pentimenti il tutto per uno scopo didattico facendo appello alla misericordia nella comprensione del criminale. Dunbar ha vissuto un esilio dorato in India lontano dalla famiglia per una truffa commessa da giovane. Alla morte del padre vuole tornare a Londra per reclamare il proprio posto nell'alta società e nella banca di famiglia, e a ritrovare la figlia, che non vede da quando era bambina. Ad accoglierlo c'è il suo domestico Joseph Wilmot, complice nella truffa che perse il proprio sostentamento per aiutare il suo padrone dai debiti di gioco. 
Wilmot scivolerà nella criminalità dalla quale viene trascinato. Questo Henry Dunbar era stato assente dall'Inghilterra per trentacinque anni, e nessuno  impiegato nella banca, tranne Wilmot, lo aveva mai visto.
I due si danno appuntamento a Winchester ma Wilmot viene successivamente trovato morto vicino al fiume.  Ci sono poche prove per accusare Dunbar dell'omicidio, ma Margaret, la figlia di Wilmot, è convinta che il banchiere sia l'assassino e unisce le forze con Clement Austen, un impiegato della banca che si è disperatamente innamorato di lei, per risolvere il mistero. Il romanzo utilizza il doppio come simbolo per la trasformazione di classe e anche come forza vendicatrice. 








Francesco Mastriani
Guida editori

Come la scrittrice inglese menzionata sopra anche Francesco Mastriani (1819-1891) è stato uno scrittore napoletano di romanzi d'appendice e pioniere di quella che si chiamerà narrativa gialla, all'epoca noto per il suo romanzo sentimentale La cieca di Sorrento best seller per tutto il primo Novecento, in cinquantanni di lavoro pubblicò oltre cento romanzi e altrettanti racconti, ambientati in una città anche superstiziosa che "doveva fare i conti con l’impoverimento postborbonico,  maestro nel rappresentare le mutevoli condizioni della Napoli dell’epoca, disorientata dal passaggio dai Borbone all’Italia unita".(*)
Lucia la Muzzonara è stato pubblicato sulle pagine del quotidiano Roma nel 1885 e non risulta mai uscito in volume. I protagonisti della storia sono due giovani che esercitano lo stesso mestiere: Carluccio che raccoglie i mozziconi di sigaro e Lucia che li vende. La loro storia d'amore è contrastata dal padre di Lucia, un delinquente che copre la sua losca attività esercitando il mestiere di baciliere (venditore di cadaveri). Lucia, dopo aver perso la madre, subisce le attenzioni paterne alle quali cerca di sfuggire in tutti i modi, fino ad arrivare, pare, a uccidere. Viene incarcerata e sul suo capo pende una condanna a morte. Dopo molti colpi di scena, con sullo sfondo il ritratto di una Napoli violenta e oscura, la storia d'amore si coronerà e i criminali saranno consegnati alle patrie galere.






Jean Webster
LA PRINCIPESSA DEL GRANO
Flower-ed


La principessa del grano è un piacevole classico della letteratura americana mai tradotto in Italia, scritto da Jean Webster (1876-1916), scrittrice nota principalmente per il romanzo Papà Gambalunga (1912). Questa è una storia romantica su un gruppo di ricchi americani in vacanza nel nostro paese dove qualcuno di loro troverà, oltre alla povertà, anche l'amore.





(*) De Luca, La scienza, la morte, gli spiriti, Marsilio













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