16 set 2016

 

Il possidente – John Galsworthy | Il primo libro della saga dei Forsyte

Primo libro di una fortunata saga familiare i Forsyte, ritratto di una famiglia in decadenza 


Nell'estate del 1886 la ricca famiglia dei Forsyte festeggia il fidanzamento di June, nipotina del vecchio Jolyon Forsyte, con l' architetto Philip Bosinney. L'intera famiglia è riunita, fra guanti chiari, panciotti di camoscio, piume e abiti di cerimonia. Una casta impietosa e potente consapevole della propria autorità. Eppure sarà l'irresoluto Bosinney a fare crollare questa autorevolezza quando incontrerà Irene, la bella moglie dell'avido Soames Forsyte, un Forsyte di seconda generazione nato con l'idea del possesso, sia di cose che della moglie stessa.




Il possidente di John Galsworthy, pubblicato da Elliot editore, raffigura un orgogliosa dinastia borghese al suo apice fra vizi e passioni nascosti sotto l'aspetto di un apparente onorabilità. E' il primo romanzo di una trilogia scritta da John Galsworthy autore inglese premio Nobel nel 1932. Il titolo si riferisce al concetto per cui nella prima generazione dei Forsyte fra possedere terreni e possedere "cose" vi era una distinzione. Soames è un Forsyte di seconda generazione, e mostra il suo status con la costruzione di immobili, oltre che con il suo studio legale. Ma ha anche un altro significato: cioè che Soames sia un possidente, un proprietario anche della bionda moglie Irene.

Irene appare una bellezza eterea, capelli biondi, occhi scuri, sorta di trofeo per Soames. L'aveva incontrata qualche anno prima, e seduto su un tronco d'albero, aveva ottenuto il si tanto implorato, con una promessa: che se il loro matrimonio non sarebbe stato felice lei sarebbe stata libera.  Poi un giorno che lei gli ricorderà il giuramento il marito smentirà: « Sciocchezze. Come avrei potuto giurare una cosa simile ?».

« Non so quale idea vi siete fatta dei doveri di una donna sposata; non l'ho mai saputo». Irene replicò.
« Ho tentato di fare ciò che volete, ma non è colpa mia se non ho potuto metterci il mio cuore»

Irene esprimerà la sua avversione verso il marito e vuole mettere fine al rapporto. Si vocifera che stiano in camere separate. E lei si chiude a chiave per non fare entrare il marito. I Forsyte vecchia generazione spingeranno però Soames a sottomettere Irene ai loro voleri per essere una moglie "corretta".
Soames ama sempre sua moglie e non vuole farle del male, tuttavia, cerca di mantenere  alcuni degli ideali della vecchia generazione mettendo avanti il proprio "status" prima di quello dei doveri della sua povera moglie. Ma quando scoprirà la relazione illecita fra l'architetto Bosinney e lei, Soames agirà come suo diritto di marito abusando di lei (fino al 1991 nel Regno Unito il marito poteva violentare la propria moglie senza alcuna condanna).

Senza saperne il perché, ora che aveva agito così, si stupiva di se stesso...c'era voluto quel pungiglione e anche il caso, poiché per la prima volta Irene aveva dimenticato di tirare il catenaccio della porta e lui aveva potuto sorprenderla addormentata


  • Caratteristiche dei Forsyte


All'inizio del libro veniamo a conoscenza di tutti i membri della numerosa famiglia Forsyte. Essi sono descritti come classe medio-alta, residente a Londra nella seconda parte del 19 ° secolo. Ad ogni membro viene data una descrizione sommaria in modo che si possa arrivare a conoscere qualcosa su di loro, anche se la maggior parte dello sviluppo della storia è verso il personaggio principale. L'obiettivo principale nella vita dei dieci Forsyte della prima generazione era di accumulare fortune e denaro. Ora appartengono a una classe medio-alta in modo confortevole e la speranza per il loro futuro è quella di mantenere le cose in questo modo.

...un Forsyte è un uomo che , decisamente, è piuttosto Più che Meno. Lui sa ciò che è buono, sa ciò che è sicuro, e la sua presa su tutto ciò che possiede, donne, case, denaro, reputazione, non importa cosa, è, vedete, ciò che costituisce il suo marchio.

L'avido Soames Forsyte, desidera costruire una casa nuova per la moglie Irene alla periferia di Londra. Assumerà Philip Bosinney, per dirigere i lavori conforme ai suoi desideri. Bosinney che proviene da un altra estrazione sociale viene considerato un Masnadiero, una sorta di bohemien, suscitando diffidenza solo per il fatto di essersi presentato ad una visita di cerimonia con un floscio cappello di feltro grigio.

Il matrimonio tra Soames e Irene, qualcuno se ne accorge, non va molto bene. Ciò non viene messo in discussione dai membri della famiglia Forsyte, ma qualcuno noterà una strana relazione fra Irene e il giovane architetto: una visita personale dei due alla nuova casa, un fazzoletto caduto e raccolto dal l'uomo, e strani comportamenti notati anche dalla fidanzata di Bosinney.  L'architetto poi cercherà di tirare sul prezzo per l'abbellimento della casa, ma Soames gli farà causa portando la questione in tribunale e vincendo la querela fra la strana assenza del giovane imputato nell'aula.

Albert B. Wenzell

Mentre da una parte lo scrittore ci mostra una famiglia benestante e rispettabile, dall'altra ci enuncia lentamente che non proprio tutto appare come dovrebbe. Ad esempio, il vecchio Jolyon e il giovane Jolyon figlio rinnegato dalla famiglia, ha lasciato la moglie ed è fuggito con la governante. Egli è relativamente povero, ora ha due figli, e sbarca il lunario come pittore, svolgendo poi altri lavoretti, i due vengono mostrati a conversare insieme per la prima volta dopo molti anni.

L'orgoglio dei Forsyte sta nel loro pensiero "quando un Forsythe nasceva, si fidanzava si sposava, i Forsyte erano presenti ; quando uno di loro moriva...ma nessun Forsyte era morto a quel giorno. Loro non morivano poiché la morte era contraria ai loro principi".
La loro identità è legata a ciò che possiedono, e ciò che possiedono è quello che trasmettono quando muoiono.

Caratteristiche dei Forsyte sono: l'individualismo estremo, l'egoismo, il disprezzo per tutto ciò che straniero, un forte senso della proprietà, il culto del denaro, la tenacia, lo snobismo. Lo scontro tra il senso della proprietà, il culto del denaro e un forte senso della bellezza, sono alla base di questo romanzo con il famoso detto che la ricchezza non fa felicità, in specie nel personaggio di Soames cui Galsworthy gli farà pronunciare « Soffrire! Quando finirò di soffrire?». Tutto ciò verrà messo alla prova con situazioni drammatiche che scardineranno questi principi.

Anche se Galsworthy scrive come un narratore neutrale, non si sbilancia più di tanto verso un atteggiamento di critica cui desidera fare partecipe il lettore. D'altronde anch'egli proveniva da una classe agiata. Il fatto poi che il libro contenga diverse scene descrittive lo ha reso facilmente adattabile spesse volte sia al cinema che in tv. In particolare nel film del 1949 con Errol Flynn e Greer Garson.

Egli scrive come se non avesse fretta: si prende il tempo necessario per rimpolpare i personaggi, compresi i loro pensieri e sentimenti. Mentre l'intera trama può essere considerata oggi simile a una soap opera, la scrittura di Galsworthy rende realistica la storia con le sofferenze di una classe che non vuole vedere la realtà mantenendosi a galla con difficoltà in un mondo che stava per cambiare.

A proposito di John Galsworthy, l'autore de Il Gattopardo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, scriverà ironicamente nella sua  Letteratura inglese :
"Galsworthy scrisse sempre ciò che gli passava per il capo,  ma ebbe una pecca: cedette al cuore. Se fosse stato un barman qualcuno gli avrebbe chiesto un liquore di cuore, sapientemente confezionato senza troppo zucchero e con una goccia di angostura (amaro)."

Il possidente  si può considerare un antenato delle future saghe familiari che nel corso del XX secolo vedremo poi nei media. Un solido romanzo scorrevole che ci fa entrare nei manieri delle più rispettabili famiglie, mettendo a nudo i panni sporchi tenuti nascosti da un onorata dignità acquisita nel tempo.

Per chi ama le storie familiari inglesi dei primi del '900 alla Downton Abbey è il libro adatto. Ma anche chi non è avvezzo a questo genere non potrà fare a meno dopo le prime pagine di continuare a scoprire il destino dei Forsyte compreso quello di Soames, Irene e del povero Bosinney.


John Galsworthy- Il possidente


L'autore

John Galsworthy (1867 - 1933) pubblicò Il possidente nel 1906. Anche se scrisse racconti e romanzi di altro genere. Riprese poi i Forsyte nel secondo volume In Chancery (1920) e poi nel terzo To Let (1921) con frapposti due intermezzi come li definì l'autore, sorta di racconti introduttivi ai romanzi. Nota come Saga dei Forsyte questi tre romanzi gli valsero il Nobel per la letteratura nel 1932.
In Italia fin dalla sua uscita negli anni '20 ha avuto diverse edizioni, da tempo scomparso dagli scaffali Il possidente viene ora ripubblicato da  Elliot edizioni.




Il secondo volume della saga si intitola  In tribunale  (noto in precedenza con altri titoli come Nella ragnatela o Alla sbarra) e segue ancora Soames e gli altri componenti della famiglia, concentrandosi sui fallimenti coniugali di Soames Forsyte e, in misura minore, su sua sorella Winifred.




Il terzo e ultimo volume In affitto  è il capitolo conclusivo con la famiglia in declino negli anni del primo dopoguerra.



Se siete curiosi di sapere i componenti della numerosa famiglia Forsyte che, oltre a questo libro appariranno nei prossimi volumi, a questo link vi è l'albero genealogico creato dall'autore
   The Forsyte Tree



Il libro


John Galsworthy

IL POSSIDENTE

Elliot  2016
316 pagine















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