4 giu 2018

 

Eleanor Oliphant sta benissimo – Gail Honeyman. Una donna solitaria bisognosa d'affetto

Nel romanzo Eleanor Oliphant sta benissimo la vita solitaria di una donna sopravvissuta a un trauma infantile

Eleanor Oliphant sta benissimo (Garzanti) è il romanzo d'esordio della scrittrice scozzese Gail Honeyman, diventato subito un caso editoriale. In realtà la trentenne Eleanor non sta benissimo o almeno così sembra. Con i capelli lisci che gli arrivano alla vita, la pelle chiara, il volto rossastro solcato da una cicatrice "che mi serpeggia per tutta la guancia destra, partendo dalla tempia e correndo giù fino al mento" e che aspira alla medietà. Lei soffre la solitudine, nonostante viva proprio nell'isolamento quasi completo, eccetto il suo lavoro come contabile che svolge dal lunedì al venerdì con dei colleghi che quasi la ignorano.





La sua vita abitudinaria è fatta di poche cose: il sandwich consumato a pranzo nella saletta dei dipendenti mentre risolve i cruciverba e gli indovinelli del Telegraph, la sera si prepara una pasta col pesto e dell’insalata mentre ascolta i radiodrammi della BBC, legge qualche libro, o qualche volta guarda la televisione "se quel giorno c’è un programma consigliato dal «Telegraph»", il weekend si compra una pizza, pasteggia con Chianti e si ubriaca con due bottiglie di vodka, perché ubriaca in casa non provoca danni a nessuno. 
Ma il giorno difficile è il mercoledì sera quando telefona alla madre che vive rinchiusa da qualche parte, e subito si capisce che è una presenza molto ingombrante. 

«Allora... come stai, mamma?»
«Da favola, tesoro, da favola. “Creo”: alcune signore gentili e piene di buona volontà m’insegnano a ricamare i cuscini. Sono carine a mettere volontariamente il loro tempo a disposizione, no?» Pensai a mia madre in possesso di un lungo ago appuntito e un brivido gelido mi corse su e giù lungo la spina dorsale.


Eleanor al lavoro non parla quasi mai con nessuno a parte il trasandato Raymond, suo unico amico/collega platonico, poi ci sono le assistenti sociali che le fanno visita ogni sei mesi.
Si invaghirà di un musicista che non ha mai conosciuto leggendo solo i suoi tweet, anche se non è molto portata ad usare gli oggetti tecnologici. 

"Non m’importava. Si trattava solo di pazientare. Se c’era qualcosa che sapevo delle storie d’amore era che il momento perfetto per incontrarci e innamorarci sarebbe arrivato quando meno me lo aspettavo e nelle circostanze più incantevoli."


Eleanor non si cura più di tanto, non ama neanche guardarsi allo specchio, per via del "miscuglio genetico" dove vede molto la somiglianza con la madre, mentre non distingue nessun tratto del padre, poiché non lo ha mai conosciuto e sua madre non lo menzionava mai.
Ma nell'ipotetico incontro con il musicista si vuole preparare. Compila mentalmente una lista delle modifiche che vuole apportare: capelli, peli, unghie, cellulite, denti, cicatrici "tutte queste cose dovevano essere aggiornate, valorizzate, migliorate".

Dato che nel percorso per andare al lavoro passa davanti a un salone di bellezza, un giorno si ferma, anche se gli sarebbe costato 45 sterline, abbastanza caro per lei, quante pizze e bottiglie di vino avrebbe potuto comprare con quella cifra. Si troverà a disagio quando l'estetista gli impone di spogliarsi nuda rimanendo solo con delle mutandine di carta dopo che lei gli chiede che tipo di ceretta fare all'inguine:

«C’è la francese, la brasiliana o la Hollywood».
Riflettei, ripetendo a mente quelle parole, la stessa tecnica che usavo per risolvere gli anagrammi dei cruciverba, in attesa che le lettere si disponessero in uno schema. Francese, brasiliana, Hollywood... Francese, brasiliana, Hollywood...
«Hollywood», ho detto infine. «Voglio una ceretta da Oscar!»

Il personaggio appare strambo, buffo, divertente talvolta, e racconta la sua vita in prima persona fra riflessioni e digressioni, ma lo fa attraverso piccoli indizi disseminati tra le pagine del romanzo.
Lentamente da questi veniamo a sapere, come in un puzzle, la sua terribile infanzia passata da famiglie in affido a istituti, scampata poi a dieci anni a un incendio intenzionale che gli ha lasciato il segno sul viso, l'università, partner violenti e poi una casa assegnata dal comune.

Ma più che altro c'è in lei una profonda mancanza di amore che cerca di nascondere e l'impossibilità di vivere una vita normale, lei sognatrice romantica che legge Jane Austen, a trent'anni si trova fuori dal mondo, dalla vita sociale, tanto che anche un normale ballo in una festa appare per lei qualcosa di mai visto.
Ignorata da molti, lei desidererebbe una persona gentile seduta al suo fianco mentre affronta i problemi, e forse alla fine la troverà.

Da questa narrazione viene fuori una tristezza profonda inespressa, dove una Eleanor, ancora scioccata dalla sua infanzia, si rinchiude in se stessa evitando ogni emozione ed evitando nel corso della sua vita le relazioni durature. Ma a un certo punto, quando la mano leggera di Raymond si appoggia sopra la sua spalla per pochi secondi, pensa sia utile parlare del suo passato con qualcuno pur constatando che è "difficile conoscere gente con una mentalità affine alla mia".

"Ai giorni nostri la solitudine è il nuovo cancro, una cosa vergognosa e imbarazzante, così spaventosa che non si osa nominarla: gli altri non vogliono sentire pronunciare questa parola ad alta voce per timore di esserne contagiati a loro volta, o che ciò possa indurre il destino a infliggere loro il medesimo orrore".

Il libro uscito nel 2017 con il passaparola ha conquistato un grande pubblico, venduto in molti paesi, i diritti cinematografici sono stati acquistati da una società di produzione dell’attrice Reese Witherspoon che ha già adattato il romanzo Wild di Cheryl Strayed, e che probabilmente interpreterà il personaggio indimenticabile di Eleanor Oliphant.

Il libro



ELEANOR OLIPHANT
STA BENISSIMO
Garzanti, 2018
352 pagine








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