13 lug 2022

 

Giochi proibiti - François Boyer. La guerra vista dalla parte dei bambini

Pubblicato nel 1947 Giochi proibiti è un breve romanzo francese, che riporta l'orrore della guerra dal punto di vista di una ragazzina chiamata Paulette, esplorando un tema piuttosto terribile con modi abbastanza teneri e un radicale rovesciamento di prospettiva.  

giochi proibiti


Michel e Paulette
 (Georges Poujouly e Brigitte Fossey)
 un immagine tratta dal film omonimo del 1952



Su una strada di campagna ci sono un susseguirsi di persone, animali, carri incolonnati: siamo nell'estate del 1940, in pieno esodo. Un aereo tedesco sorvola e mitraglia il convoglio. La piccola Paulette vede cadere i suoi genitori.

La bambina si trova appiattita per terra, mentre l’aereo continua a mitragliare gli sfollati. Dalla sua posizione vede gambe e piedi, quasi tutti sono a piedi nudi, cerca di riconoscere quelli del padre. Vede solo ciabatte e zoccoli sparsi ma senza i piedi che l’indossano. 

I piedi sanguinanti che vede hanno colori di tonalità diverse: sangue rosa, viola, giallastro, bluastro, lampone, pomodoro, fragola. Paulette si morde un dito per vedere di che colore è il suo sangue, ma non sanguina come gli altri, solo due minuscoli segni violacei, classificherà il suo come rosso sangue. 

Questo è il drammatico inizio del libro. Poi ci sono gli animali che seguivano gli uomini: cani, gatti, vitelli, buoi, asini, cavalli. L’aereo, "il grande lupo con l'elmetto di ferro", sgancia alcune bombe e gli animali fuggono disperati insieme agli uomini. 

Poi l'aereo si allontana, e uno ad uno gli animali riprendono la loro marcia in perfetto disprezzo per gli uomini che li accompagnavano. 

Nella confusione le donne in lacrime cercano le loro figlie scambiando Paulette per una di loro. 

La afferrano, la baciano chiamandola Lucienne, Colette, Jacqueline, Jeannette, Monique, Nicole, Michèle. almeno  fino a quando non si accorgono di avere sbagliato, spingendola via con orrore. 

Solo una volta si era sentita chiamare Paulette ma non era sua madre. Sua madre era morta ieri per colpa del "grande lupo". 

Un cane ferito si aggira intorno a lei e poi si allontana attraverso i campi. Meccanicamente lei lo segue, lo prende in braccio quando muore, finalmente si ferma, con il cadavere tra le sue braccia, sul bordo di un ruscello. È qui che incontra Michel, il figlio più giovane dei Dollé, che lo porta nella fattoria dei suoi genitori.

Spaventata dalle loro parole e dai loro modi rozzi, dal figlio Georges, moribondo, Paulette scappa da loro con Michel, il più giovane, e insieme si concedono un “gioco segreto” in cui seppelliscono il cane, una talpa e alcuni polli, sotto un salice vicino al ruscello.

Con la morte di Georges, e i preparativi per il suo funerale, i ragazzi ampliano il loro gioco e rubano  due crocifissi dal carro funebre, poi ne prelevano altri dalla chiesa e dal cimitero, e quando Michel muore nel tentativo di prendere la croce dalla cima della cappella, è Paulette che aggiunge l'ultima tomba al loro piccolo cimitero. 

L'infanzia è un periodo magico contro il quale la guerra non può prevalere. Al massimo, rischia di influenzare il corso dei giochi e dei sogni. 

Nella specie di shock in cui precipita tra l'esodo e la scomparsa della sua famiglia, per la piccola Paulette emerge in superficie solo una vaga idea della sua coscienza, cioè che un morto deve essere seppellito, quindi tutto ciò che muore deve avere la sua tomba. 

Il piacevole si mescola con il severo e il grottesco, insieme alla gravità degli eventi in questa storia di due bambini riuniti per caso, da cui il cinema ha tratto uno dei film più famosi del dopoguerra.


Il romanzo e il film 


Il romanzo, uscito in Italia nel 1952 - e mai più ristampato, ora in una nuova edizione per Adelphi -  venne oscurato dal successo del film di Renè Clement, uscito anche questo nel 1952, e anche dalla struggente colonna sonora di Narciso Yepes ripresa da una canzone popolare spagnola  "Romanza Espaniola". 

Paulette nel romanzo ha nove anni e non quattro come nel film (l’interprete Brigitte Fossey, nota poi come la mamma di Vic ne Il tempo delle mele, nella realtà aveva sei anni).


La morte alla fine del romanzo è quella di Michel, il compagno di giochi che ha aiutato Paulette a sopravvivere: il film ha censurato questo epilogo tanto tragico quanto misterioso. Nel finale del film Michel viene punito mentre una Paulette in lacrime è affidata alla custodia di una donna dalla quale fuggirà perdendosi tra la folla. 

I giochi proibiti dei bambini consistono  nel creare un cimitero seppellendo tutti gli animali morti che riescono a trovare e decorando ogni tomba con una croce della loro misura: qui della talpa, là dell'ape o del pulcino. 

Paulette ha una rigidità fisica e una certa incapacità di ridere che testimoniano il suo stato di shock. Quello che diventerà un gioco con Michel, è innanzitutto non uno ma il modo in cui una bambina cerca di seppellire ciò che deve aver lasciato per strada. 

Le "cerimonie" sono prive di qualsiasi intenzione trasgressiva, priva della minima parodia religiosa. Paulette - lo sottolinea più volte il romanzo - non sa nulla di religione, anche se il parroco cerca di insegnargli il segno della croce, mentre gli adulti saranno più scandalizzati dall'attacco alla loro proprietà privata, costituito dal furto delle croci, più che dalla loro profana appropriazione indebita.  

Il lettore non prova alcuna complicità ma talvolta commozione nel vedere questa piccola Antigone mettere tutti i viventi sullo stesso piano dell'umano per il dovere della sepoltura. 

La sanzione per i giochi proibiti nel film di René Clément, è la separazione dei due figli e la punizione che Michel riceve dal padre. Ma nel romanzo il ragazzo muore cadendo dal tetto di una cappella dove si era arrampicato per prendere una croce che Paulette voleva per il suo cimitero.

La bambina singhiozzando lo abbraccia inondandolo di lacrime che si mescolano al sangue, lo seppellisce a sua volta e la croce fatale decorerà la tomba di Michel. 


Vedi anche

GIOCHI PROIBITI IL FILM



giochi proibiti copertina


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Titolo: GIOCHI PROIBITI

Autore: Francois Boyer

Editore: Adelphi

Anno: 2022

Pagine: 130

Traduzione: Maurizio Ferrara









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