Quattro romanzi vintage da leggere e quattro film da riscoprire
Gli editori fanno uscire alcuni libri "d'annata" che in passato hanno riscosso successo, prima come romanzi e poi come film al cinema. Libri di interesse vintage per le nuove generazioni che non li conoscono ancora o per chi vorrebbe rileggerli. Si va da un thriller degli anni '60 scritto da uno dei padri del genere. Un romanzo horror del 1970 noto al pubblico forse solo per un film agghiacciante e non per la sua storia sulle pagine. Un racconto drammatico di una scrittrice che aveva provato sulla sua pelle gli effetti degli psicofarmaci, scrivendone una satira sul mondo dello spettacolo degli anni '60 nelle figure di tre donne. Infine un classico storico avventuroso e anche mistico del 1880 cui vedremo il film al cinema prossimamente un remake.
Arthur Abdel Simpson è un anglo egiziano, un ladruncolo, un poco di buono che vive di espedienti ad Atene. Tentando di derubare Harper, in apparenza un turista americano, si troverà coinvolto in una rischiosa avventura, fra il controspionaggio turco, un affascinante avventuriera e ladri senza scrupoli in un colpo con grande stile. Avventura ambientata nello scenario favoloso del Bosforo a Istanbul con colpi di scena e umorismo sottile, una leggera indagine psicologica su un personaggio, simpatico e divertente, travolto da eventi molto più grandi della sua miserabile vita.
Dal romanzo Topkapi - uscito nel 1962 anche come La luce del giorno, prima della trasposizione cinematografica - ne venne tratto un film nel 1964 con Peter Ustinov, Melina Mercouri e Maximilian Schell.
Dal romanzo Topkapi - uscito nel 1962 anche come La luce del giorno, prima della trasposizione cinematografica - ne venne tratto un film nel 1964 con Peter Ustinov, Melina Mercouri e Maximilian Schell.
In fin dei conti, se non fossi stato arrestato dalla polizia turca sarei stato arrestato dalla polizia greca. Non avevo scelta: potevo fare solo come mi diceva lui, Harper. È successo tutto per colpa sua.
Eric Ambler (1909-1998) è stato uno scrittore di romanzi di suspense, azione, avventura e intrighi in terre straniere cui i libri divennero modelli per generazioni di altri scrittori. Scrisse una decina di romanzi pubblicati, e ampiamente applauditi, dal 1936 al 1980. Questi libri si svolgevano per lo più in un Europa ritratta fra panorami struggenti con intrighi distinti da eroi credibili. Graham Greene elogiò Ambler come '' il più grande scrittore vivente di romanzi suspense'' e si dichiarava uno dei suoi discepoli. Gran parte dei romanzieri del genere avevano preso le idee dai suoi libri. Gli antieroi di Ambler ispirarono anche i personaggi di Le Carrè. Perfino James Bond venne influenzato. Nel film Dalla Russia con amore, Sean Connery in attesa sul treno leggerà un libro di Ambler La maschera di Dimitrios.
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La piccola Regan, che urla oscenità e frasi blasfeme nel 1970 farà rabbrividire il mondo. La madre una famosa diva del cinema non riesce a capirlo. Neanche i medici sapranno trovare una risposta. Solo Padre Karras un esorcista può dare una risposta. Ma la Chiesa è cauta, pur ammettendo l'esistenza del demonio esige prove, chiede tempo. Intanto nella casa a Georgetown i mobili si spostano da soli e un uomo muore con il collo spezzato, la giovane Regan pare soccombere al male che l'ha invasa. Dalla prefazione di Edoardo Nesi:
Il romanzo L'esorcista di William Peter Blatty venne ispirato da un reale caso di possessione demoniaca avvenuto negli anni '50. Blatty, che era uno sceneggiatore (aveva scritto la seconda avventura della Pantera rosa ne Uno sparo nel buio nel 1964) adattò il suo romanzo per il famoso film del 1973 vincendo anche un Oscar. Da allora i demoni non saranno più gli stessi.
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Questo libro fa paura. Quella paura da bambini che ti fa tenere la luce accesa in camera un po’ più a lungo e ti obbliga a tenerne conto. Quella paura strisciante che prima ti consiglia, poi ti invita e alla fine ti obbliga ad alzarti dal letto perché tanto non riuscirai ad addormentarti, non con le pagine dell’ Esorcista vive e vivide dentro di te. Quella paura nerissima che ti costringe ad accendere la televisione e però nessuna trasmissione, nessun canale riesce a toglierti dalla testa quello che hai appena letto, e così devi assolutamente fare qualcosa, ma poiché è notte e non c’è più niente che devi fare allora vai in bagno, e ti tagli le unghie, e ti lavi i piedi, e rimani immobile a guardar fuori dalla finestra per lunghi minuti vuoti e ti chiedi se basterà una doccia per lavar via l’agitazione, o un bagno caldo per affogarla.
Il romanzo L'esorcista di William Peter Blatty venne ispirato da un reale caso di possessione demoniaca avvenuto negli anni '50. Blatty, che era uno sceneggiatore (aveva scritto la seconda avventura della Pantera rosa ne Uno sparo nel buio nel 1964) adattò il suo romanzo per il famoso film del 1973 vincendo anche un Oscar. Da allora i demoni non saranno più gli stessi.
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Jacqueline Susann (1918 - 1974) fu una scrittrice americana balzata alla notorietà nel 1966 con il romanzo drammatico La valle delle bambole. Le "bambole" del titolo erano un eufemismo per definire pillole, barbiturici e antidepressivi, coniato dalla stessa Susann. Ma le bambole sono anche le donne nel romanzo con la cattiva gestione della loro vita nella società da cui vengono usate come semplici giocattoli. Queste tre donne Anne, Jennifer e Neely diventeranno subito amiche. Di diversa provenienza sociale andranno nella grande città a cercare fama e fortuna. Tuttavia, negli anni a seguire intraprenderanno carriere di spettacolo che le porteranno si alle vette della fama, fra nevrosi e insoddisfazioni, ma anche all'eventuale auto-distruzione. Aggrappate a questi stimolanti, depressivi e sonniferi - che all'epoca andavano di moda - come bambini legati ai loro giocattoli per cercare conforto.
- Dicono che sono difficile. Dicono che sono ubriaca, anche quando non sono sicura, mi prendo le bambole... Devo dormire un po ' mi devo alzare presto alle 05:00 ed essere luminosa Neely, come una scintilla! -
Gran parte del racconto in stile soap-opera, fu tratto dalle esperienze dell'autrice e i suoi studi sull'effetto di queste pillole. Nell' immaginario del personaggio di Neely si può intravedere la figura dell'attrice Judy Garland, mentre Jennifer somiglia tanto a Marilyn Monroe, stelle che se nello schermo brillavano nella loro vita privata facevano grande uso di psicofarmaci. Il romanzo vendette più di 30 milioni di copie e la popolarità della scrittrice venne messa in ombra dalla critica. Ma la costante campagna di promozione fra talk show e presentazioni in centinaia di librerie, firmando altrettante copie del libro, e inviando biglietti di ringraziamenti ai lettori, la portò in quegli anni all'apice del successo. In una introduzione al suo libro la scrittrice dirà :
"Non c'è nulla nella Valle delle bambole che è immondo. Ci sono molti capitoli crudeli. C'è violenza e talvolta shock. Ma il mondo dello spettacolo è una delle più difficili arene di combattimento. Ogni star è un gladiatore del momento. Le mie gladiatrici della Valle delle bambole sono umane, non sono superdonne. Esse hanno i loro difetti, le loro debolezze, e alcune di loro vengono schiacciate in combattimento, o si riempiono di lividi, mostrando il gore delle loro battaglie interiori".
"Non c'è nulla nella Valle delle bambole che è immondo. Ci sono molti capitoli crudeli. C'è violenza e talvolta shock. Ma il mondo dello spettacolo è una delle più difficili arene di combattimento. Ogni star è un gladiatore del momento. Le mie gladiatrici della Valle delle bambole sono umane, non sono superdonne. Esse hanno i loro difetti, le loro debolezze, e alcune di loro vengono schiacciate in combattimento, o si riempiono di lividi, mostrando il gore delle loro battaglie interiori".
Il libro venne adattato in film nel 1967 con Sharon Tate, sfortunata moglie di Roman Polanski, e successivamente in alcune serie tv nel 1981 e 1994. Analizzando l'ansia delle donne americane in lizza per il successo, costrette a ingerire dosi sempre maggiori di eccitanti o tranquillanti, prendendo "bambole" per dormire, per stare sveglie o per amare, cedendo ad un vortice senza fine. Solo una di loro ritroverà la strada della campagna da dove era venuta.
Forse non tutti sanno che Ben Hur prima di essere diventato un famoso kolossal cinematografico storico (in America il film uscì nel 1959) era stato tratto da un romanzo di Lew Wallace uscito nel 1880. Venne considerato "il più influente libro cristiano del XIX secolo" divenendo un best seller negli Stati Uniti, superando nelle vendite perfino un classico come La capanna dello zio Tom.
Il libro rimase in cima alle classifiche dei libri più venduti finché non venne spodestato da Via col vento di Margaret Mitchell nel 1936. Consacrato da Papa Leone XIII il romanzo è stato il primo lavoro di finzione ad avere un alta accoglienza da parte delle autorità ecclesiastiche.
Il libro rimase in cima alle classifiche dei libri più venduti finché non venne spodestato da Via col vento di Margaret Mitchell nel 1936. Consacrato da Papa Leone XIII il romanzo è stato il primo lavoro di finzione ad avere un alta accoglienza da parte delle autorità ecclesiastiche.
"In Ben Hur si narra una vicenda epica, un’avventura strepitosa e appassionante. I mille risvolti della trama richiamano alla mente le peripezie dell’omerico Odisseo in lizza con gli dei e con gli uomini e che da essi è sospinto per terra e per mare da un capo all’altro del Mediterraneo." scrive nell'introduzione al libro Antonio Spinosa.La storia racconta in dettaglio le avventure di Giuda Ben-Hur, un immaginario ebreo principe di Gerusalemme, schiavo dai Romani all'inizio del Primo secolo diventando poi un auriga e un cristiano. Il racconto viene messo in parallelo con la narrazione delle vicende di Gesù, nello stesso luogo e periodo. Il romanzo riflette i temi del tradimento, la condanna, e la redenzione, con una fitta trama di vendetta che porterà ad una storia d'amore e infine alla compassione.
Ben Hur udì il richiamo. La parte del corteo che passava in quel momento, la sua brutalità, la sua brama di sangue, lo faceva pensare per contrasto al nazareno, alla sua mitezza, ai suoi mille atti di carità verso l’umanità sofferente. Di pensiero in pensiero, ricordò a un tratto quello che doveva lui stesso a quell’uomo: il sorso d’acqua ristoratore bevuto al pozzo vicino a Nazaret la volta in cui, nelle mani dei soldati romani, veniva spinto a una morte altrettanto certa e di poco meno terribile di quella sulla croce, e l’espressione celeste del viso di colui che gliel’aveva offerto;L'idea di raggiungere la prosperità attraverso la pietà era un tema popolare all'epoca in America nella gilded age l'età d'oro a cavallo fra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, un'epoca di gravi problemi sociali mascherata da una sottile doratura/dolcezza.
Nel nostro immaginario la figura di Ben Hur si associa visivamente nel kolossal omonimo con l'attore Charlton Heston protagonista del film nella famosa corsa con le bighe ed è difficile non tenerne conto. Ora Hollywood fa uscire un altro remake.
Leggi l'anteprima del libro
Topkapi - Eric Ambler - Adelphi 2016
(La scheda bibliografica di Topkapi la trovate sul sito Archivi di Uruk )
L'esorcista - William Peter Blatty - Fazi 2016
La valle delle bambole - Jacquelin Susann - Sonzogno 2016
Ben Hur - Lew Wallace - Newton Compton - 2016
Leggi l'anteprima del libro
- I libri da leggere
Topkapi - Eric Ambler - Adelphi 2016
(La scheda bibliografica di Topkapi la trovate sul sito Archivi di Uruk )
La valle delle bambole - Jacquelin Susann - Sonzogno 2016
Ben Hur - Lew Wallace - Newton Compton - 2016
Grazie della citazione di Uruk ;-)
RispondiEliminaLa Adelphi sta ripescando ottime chicche e a fine agosto dovrebbe presentare "La donna che visse due volte" dei mitici Boileau-Narcejac, per la prima volta ritradotto!
Già ho la scheda Uruk pronta ma aspetto l'anteprima del sito ufficiale così da mettere l'incipit della nuova traduzione ;-)
In effetti dopo i Diabolici e le Incantatrici, ci voleva La donna che visse due volte dall'ultima edizione di Sellerio. Grazie della segnalazione :)
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