Tutto questo fuoco. Angeles Caso e il romanzo delle sorelle Brontë

Una biografia romanzata sulle sorelle Brontë che mette a fuoco le singole personalità delle scrittrici più famose della letteratura.

16 luglio 1846. Nella casa parrocchiale del piccolo villaggio inglese di Haworth, le tre figlie del pastore iniziano la giornata occupandosi delle faccende domestiche mentre aspettano che arrivi il pomeriggio, quando potranno sedersi insieme per scrivere di nascosto i romanzi che tanto desiderano.

Le sorelle Brontë nel film Emily (2022)

Sono le sorelle Brontë, tre donne single sulla trentina che, fin dall'infanzia, grazie alla letteratura, sono sopravvissute a tragedie familiari, mancanza di risorse economiche e isolamento.

Durante quell'estate, Charlotte scriverà Jane Eyre, Emily si dedicherà a Cime tempestose, e Anne si concentrerà su Agnes Grey.

Ignorando lo straordinario destino che attende le loro opere letterarie, le tre riversano dentro di esse i loro sogni, le loro frustrazioni e le loro passioni nascoste, trasformando quella "casa oscura", attraversata dalla morte prematura di molti dei suoi inquilini, in uno spazio pieno di luce.

Come donne vittoriane avevano solo due possibilità: sposarsi o insegnare, le figlie di un pastore non potevano aspirare ad altro.

Le erano proibiti i lavori manuali, e per certi versi anche lavorare con la mente, a parte insegnare a leggere e qualche parola di francese a ragazze di famiglia ricca. E Charlotte odiava insegnare. Nutrono però una "strana" passione: scrivere.

Fin da piccole, ogni pomeriggio nella piccola sala da pranzo della canonica, tirano fuori gli scrittoi, affilano le penne e scrivono. Contro tutto e contro tutti riescono a pubblicare.

Tre donne ricche di talento in un mondo difficile

La scrittrice spagnola Angeles Caso approfondisce la vita di tre donne straordinarie piene di talento. In un periodo ristretto della loro vita, riuscirono a ribellarsi alle crudeli norme della società vittoriana per diventare grandi scrittrici in un mondo riservato agli uomini. Aiutate anche dal padre che vedeva in loro molte potenzialità.

Il titolo del libro è tratto da una frase che l'autrice fa dire a Charlotte:

Guardate noi, invece, povere donne, costrette a scrivere di nascosto, a pubblicare sotto pseudonimo, a nascondere tutto questo fuoco dentro di noi, mascherando come ladre il desiderio e la furia.

Guardateci stirare, cucinare, cucire, spazzare i pavimenti, cercando di rubare minuti, secondi, alla vita che scorre veloce per poter scavare lì dentro, nella brace che arde nelle nostre teste, proprio come banditi che aspettano la notte per togliersi gli abiti normali, avvolgersi in mantelli scuri e minacciosi e uscire per le strade a distruggere, anche se noi non distruggiamo ma creiamo, donne temerarie, donne peccatrici che rifiutano di piegarsi al silenzio.

Tra biografia e fiction

A metà tra biografia e romanzo, nel libro Tutto questo fuoco, pubblicato dall'editore Marcos y Marcos, troviamo alcuni passaggi prevalentemente descrittivi e pochi dialoghi.

Molto si concentra sulla vita quotidiana delle sorelle più famose della letteratura e dato che alcuni eventi biografici sono scarsi, l'autrice ha provato a inventarli come scrive nella postfazione:

" La linea che divide realtà e finzione in narrazioni come questa è sottile e, a volte, appena percepibile... Qualche lettore penserà che gli amori infelici delle sorelle Brontë me li sia inventati io.

Tutta colpa della prima biografia scritta su Charlotte (la Gaskell) cercò di fare delle sorelle Brontë perfette donne vittoriane, piene di virtù domestiche, purezza e sobrietà. Questa leggenda è durata nel tempo.

La verità è che Charlotte, Emily e Anne erano figlie del romanticismo, eredi di Walter Scott e lord Byron, i loro scrittori preferiti quando erano bambine e adolescenti, più volte riletti e imitati nei loro primi scritti.

Charlotte, Emily e Anne sono cresciute convinte che la passione possa devastare la vita degli esseri umani, e probabilmente sono state loro stesse vittime di queste stragi."

Ángeles Caso, più come storica, ci chiarisce cosa avrebbe potuto essere reale in ciò che ci racconta, anche se non ne esiste traccia, oltre a citare e commentare gli scritti delle Brontë, i libri e le biografie più importanti dedicate a loro.

Una ricostruzione molto personale, anche se l'autrice si avvale di biografie documentate, su quella che avrebbe potuto essere la vita quotidiana delle tre sorelle Brontë nella canonica di una piccola cittadina, con uno sfortunato fratello, Patrick Branwell e suo padre, il parroco, che sopravvisse a tutti loro.

Il libro è strutturato in una prima parte intitolata "16 luglio 1846 canonica di Haworth, Inghilterra". In cui vediamo come si sviluppa la loro giornata quotidiana e il loro lavoro fino a quando nel pomeriggio le donne cominciano a scrivere i loro romanzi, descrivendo il mondo interiore dei personaggi.

Una seconda parte è intitolata semplicemente "Dopo" perché è ciò che accade dopo quel giorno, già citato a luglio. Si tratta di una brevissima parte dedicata agli eventi accaduti dopo la pubblicazione dei tre importanti romanzi: Jane Eyre, Cime tempestose e Agnes Grey.

Interessante il processo creativo delle tre donne che lottano ogni giorno, con le faccende domestiche, nel trovare il tempo per scrivere. Sono donne ribelli e coraggiose, sopravvissute alle tragedie familiari grazie alla letteratura.

Con questo romanzo, che affronta l'esistenza delle sorelle Brontë, assistiamo anche al posto che occupavano le donne nell'era vittoriana, insieme a tutte le loro difficoltà nell'adattarsi a un mondo che non consentiva loro di svilupparsi. Lo vediamo riflesso esplicitamente, nella seguente valutazione:

"Aveva tante cose dentro di sé, tanto dolore e tanto desiderio, e le voci che riecheggiavano insistentemente nella sua testa, ma tutto si schiantava contro i muri che la circondavano. Sì, la vita di una donna era chiusa in un cubo fatto di solidi muri di pietra, davanti e dietro, sopra e sotto, a sinistra e a destra. Non c’era via d’uscita, e lei soffocava lì dentro, impotente, sbatteva la testa come un animale in trappola."

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