Gli amanti dei libri sono persone speciali con molta fantasia e comportamenti abbastanza strani, almeno per chi non considera i libri elemento essenziale per la propria vita. In realtà questi bizzarri comportamenti accomunano questa comunità di lettori con gesti e modi di fare che appaiono di serie, come se ogni booklover li abbia già dentro al suo Dna.
1. Lamentarsi di non avere una vita sociale quando 9 volte su dieci si sceglie di stare a casa con un libro.
La lettura di un libro ha bisogno di una certo grado di isolamento con se stessi, talvolta però può diventare un abitudine, d'altronde se non si ha di meglio da fare o il partner e gli amici ci annoiano consoliamoci sulle pagine di un buon libro.
2. Affermare che non si ha nulla da leggere quando si dispone di una libreria colma di libri.
Talvolta prende il panico nell' incominciare un altro libro da leggere quando ne abbiamo terminato un altro e quindi osserviamo i nostri scaffali alla ricerca di uno stimolo. Pensiamo che i nostri libri ci possano dire qualcosa dalle loro costole, ma forse non è cosi.
"Non importa quanto sia umile la tua libreria, né quanto modesta la stanza che adorna. Chiudi la porta di quella stanza dietro di te, isolandoti da tutti i pensieri del mondo esterno; tuffati nella rassicurante compagnia dei grandi morti e così avrai varcato il portale magico per giungere in quel bel paese dove la preoccupazione e l’apprensione non ti possono più seguire. Ti sei lasciato alle spalle tutto ciò che è volgare e tutto ciò che è sordido. In questo paese si trovano i tuoi silenziosi nobili compagni, che aspettano in fila. Percorri le file con lo sguardo. Scegli il tuo uomo. A quel punto non devi far altro che porgergli la mano e andrete via insieme in quel mondo di sogni."
3. Lasciarsi prendere dalla curiosità di aprire e leggiucchiare un nuovo libro quando ancora non si è terminato di leggere il precedente.
La curiosità uccise il gatto ma la soddisfazione lo riportò in vita dice un proverbio.
4. Ritenersi offesi quando qualcuno vi dice che non leggete abbastanza.
Se vi viene detto scherzosamente è un conto, ma se è serioso non ci sono storie. Neanche citando Mallarmè "La carne è triste, ahimè! E ho letto tutti i libri".
"L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale - non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo - prima o poi faremo ritorno. Per me, quel libro sarà sempre il romanzo che avevo salvato dagli oscuri corridoi del Cimitero dei Libri Dimenticati"
Rachel Morrison photo by Michael Schmelling |
L'odore dei libri ha sempre avuto un ruolo rilevante nel lettore bibliofilo. E anche l'amante dei libri non si può esimere da questo gesto impulsivo. Gaetano Volpi intorno al XVII secolo scriveva nel suo Del furore d'aver libri che alcuni odori di un tal paese erano particolari:
"I Libri di varj paesi odorano, a chi ciò avverte, diversamente. Quei d'Inghilterra hanno un odor grave e tetro, e così, presso a poco, ancor quei di Germania, benché diverso: migliore l'hanno quei di Francia, e d'Ollanda: poco sensibile quei d'Italia."
Rachel Morrison bibliotecaria e artista americana ha sviluppato uno strano progetto annusando i libri della biblioteca del Moma, il Museum of Modern Art di New York, dalla A alla Z. Registrando poi su un quaderno gli odori sprigionati, convinta che in futuro, quando tutti i libri saranno digitalizzati, si perderanno le caratteristiche organolettiche. Rachel Morrison Project
6. Dire ai vostri amici di essere particolarmente stanco questa mattina, quando avete passato la nottata a finire un libro che vi appassionava.
"Mio caro Roger, penso che il tuo libriccino [A Sampler of Castile, 1923] sia un trionfo perfetto. Non nego che la scrittura, in alcune parti, avrebbe giovato di una maggiore sintesi, ma nel complesso mi sembra un prodotto eccellente, così sottile, così suggestivo, così pieno di vita e in grado di unire una gran varietà di cose pur essendo facile da seguire; non riuscivo a smettere di leggere [...], niente di ciò che hai fatto mi ha colpito così tanto e lasciato senza parole per la portata e l’ampiezza della tua mente strabiliante" - Lettera a Roger Fry 24 agosto 1923.
7. Rattristarsi quando si legge una bella storia d'amore e ci si rende conto alla fine che non può realizzarsi nella realtà.
"Non può dirmi di no, questo Henry che mi ama nel passato e nel futuro, deve amarmi anche ora, nell'eco di un tempo diverso che dura un battito di ciglia."
8. Cercare un preciso libro su internet o in libreria e poi trovarne un altro di cui non si era mai sentito parlare.
Questo ha una correlazione con la Serendipity, un neologismo che indica le scoperte fatte per puro caso cercando una cosa al posto di un altra. Termine coniato dallo scrittore inglese Horace Walpole nel XVIII secolo, (autore del gotico Il castello d'Otranto) ispirato dalla lettura di una fiaba persiana "I tre prìncipi di Serendippo" dove i protagonisti figli di Jafer, re-filosofo di Serendip (antico nome di Ceylon) nel loro cammino sfuggono alle avversità grazie alle loro intuizioni e scoperte accidentali.
Robert K. Merton - Viaggi e avventure della Serendipity
I libri citati
Oltre la porta magica - Arthur Conan Doyle - Piano B editore 2010
L'ombra del vento - Carlos Ruiz Zafon - Mondadori 2014
Del furore d'aver libri - Gaetano Volpi - Sellerio 1991
Spegnere le luci e guardare il mondo - Virginia Woolf - Minimum Fax 2014
Niffenegger Audrey - La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo - Mondadori 2008
Robert K. Merton - Viaggi e avventure della Serendipity - Il Mulino 2002
Ebbene lo ammetto: non ho proprio tutti questi tic da libromane, ma mi riconosco pienamente nei punti 1,2,3,6, e 8... mentre nessuno, fra le persone che conosco, può rinfacciarmi la 4! :)
RispondiEliminaCi riconosciamo pienamente in tanti. Siamo davvero strani, poi la signora Morrison che annusa i libri lo è ancora di più ;)
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