Per chi non ha mai letto un giallo di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret consiglierei di cominciare con Il caso Saint-Fiacre. Un romanzo insolito fra la sterminata produzione della serie dei Maigret, scritto nel 1932 ci mostra il lato umano del commissario come la paura, la sconfitta, l'indecisione, i ricordi d'infanzia, la nostalgia di un passato felice ormai sepolto da tempo.
Attratto da una lettera anonima che dice: Vi informo che nella chiesa di Saint-Fiacre, durante la prima messa del giorno dei Morti, sarà commesso un delitto, non riuscirà a impedire l'assassinio di una vecchia signora che conosceva bene fin dalla sua infanzia.
Ed è proprio l'infanzia che ruota nei ricordi di Maigret quando si reca al castello di Saint-Fiacre, poiché suo padre era stato per trent'anni l'intendente della tenuta e il piccolo Maigret era nato e aveva vissuto qui per gran parte della sua infanzia. Un occasione per compiere una riorganizzazione della sua memoria, una visione diversa sulle sue origini, le pietre, la terra, le genti.
L'inchiesta vera e propria durerà due giorni.
Ed è proprio l'infanzia che ruota nei ricordi di Maigret quando si reca al castello di Saint-Fiacre, poiché suo padre era stato per trent'anni l'intendente della tenuta e il piccolo Maigret era nato e aveva vissuto qui per gran parte della sua infanzia. Un occasione per compiere una riorganizzazione della sua memoria, una visione diversa sulle sue origini, le pietre, la terra, le genti.
L'inchiesta vera e propria durerà due giorni.
Jean Gabin, Maigret e l'affare Saint-Fiacre, 1958 |
Il commissario arriverà la sera al villaggio e si sistemerà in una locanda per poter assistere alla messa del giorno successiva, il giorno dei morti. In questi due giorni contatterà diverse persone, farà delle ipotesi, per trovare una soluzione al delitto che avrà luogo all'alba, proprio durante la messa, come era stato annunciato dalla lettera anonima.
In questo racconto oltre alla storia in sé ci sono degli elementi figurativi se non simbolici che incorniciano la lettura.
Il primo giorno viene descritto il freddo: un lago ghiacciato, le foglie morte calpestate, il vento che soffia inesorabile: la tramontana tagliava la faccia, e Maigret si stringeva con entrambe le mani il collo del cappotto, il grigiore del cielo, e non solo, che impregna l'atmosfera tutto intorno.
Il secondo giorno è quello del caldo: della criticità, le stanze chiuse, l'alcool, la gente che suda immobile raccolta in spazi delineati, in attesa che si chiuda il cerchio.
Maigret parallelamente ripercorre gli anni dell'infanzia, ascolta il rumore dei passi nei sentieri e nelle camere che da bambino usava per giocare dove correva e saltava, lui figlio di un intendente, nel castello dei nobili padroni.
E confronta la dinastia dei Saint-Fiacre, un tempo solida, con quella odierna. Non vi trova più nobiltà e dignità ma una costante decadenza anche economica, le casse vuote, l'abbandono: Il castello è ipotecato... Tre fattorie su quattro sono state vendute... Ogni tanto un antiquario viene a prendere gli ultimi oggetti di valore..., la contessa che passa i suoi giorni consumata tra il peccato e il rimorso, il figlio che spende gli ultimi averi.
Sono anni che Maigret non mette piede nel paese, l'ultima volta era stato per la sepoltura del padre nel piccolo cimitero vicino alla chiesa. Una circostanza di morte, ed è ancora questa linea funerea che si presenta oggi.
E qui vengono fuori i fantasmi del passato, passi che si susseguono senza sosta, che sente sul tavolato del pavimento, sul selciato. Il calpestio, questo andare avanti e indietro persegue il personaggio tra la chiesa, le case con la locanda e il castello da un capo all'altro di questi vertici triangolari.
Una donna anziana morta, un prete in nero, il commissario che ricorda il padre morto e il vecchio signor conte morto anch'egli che insieme al padre passavano lunghe ore sui libri contabili. Questo insieme di figure ruotano intorno al passato e alla morte, intorno a ciò che non esiste più.
Maigret scoprirà il macchinoso delitto, ma si lascerà coinvolgere nella tetra atmosfera, e nel progressivo disfacimento del suo mondo o almeno di quello che una volta era il suo mondo, un tempo solare e allegro, ora coperto dalla gelida ombra della morte, tenendosi in disparte come spettatore e lasciando al figlio della vittima il compito di smascherare il colpevole.
Adattamenti cinematografici
Di questo romanzo si possono citare almeno due adattamenti per il cinema e la televisione.
Il primo del 1959 Maigret e il caso Saint Fiacre con Jean Gabin nella parte di Maigret. Dopo il successo della pellicola Gabin girò con riluttanza altri due film nelle vesti del famoso commissario.
Le riprese vennero fatte nel Chateau des Mesnuls.
Nel 1995 ne venne girata una ottima versione televisiva con Bruno Cremer.
Il libro
Il caso Saint-Fiacre
Adelphi
149 pagine
Leggi l'anteprima del libro su Amazon
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