Tornano in nuova edizione i personaggi di Jeeves e Bertie Wooster dello scrittore P.G. Wodehouse creati negli anni trenta, divenuti dei classici dell'umorismo inglese.
La casa editrice Sellerio pubblica in nuove traduzioni (l'ultima italiana era degli anni '30) i libri di P.G. Wodehouse, questo Alla buon'ora pubblicato nel 1934 sarebbe il secondo romanzo del canone Jeeves con i popolari e iconici personaggi del valletto/maggiordomo Jeeves e il suo padrone Bertie Wooster.
La storia è ambientata principalmente nell'immaginaria Brinkley Court, la casa della zia di Bertie Dahlia, e presenta i personaggi ricorrenti di Gussie Fink-Nottle e Madeline Bassett.
Poi compaiono l'amico di Bertie, Tuppy Glossop, e la cugina Angela Travers, così come il famoso chef di Brinkley Court, Anatole.
"I maggiordomi mi hanno sempre affascinato. Da bambino, sono cresciuto ai margini della cerchia dei maggiordomi; da giovane ero un frequentatore nelle case in cui venivano mantenuti i maggiordomi; e in seguito ho assunto dei maggiordomi; quindi si potrebbe dire che non ho mai veramente abbandonato lo standard dei maggiordomi" scrisse Wodehouse nella sua autobiografia Over Seventy, inoltre affermò che Jeeves non è solo un maggiordomo, ma il gentiluomo personale di un gentiluomo.
Lo scrittore pubblicò oltre 90 libri, fra cui la serie di successo con Jeeves con i quali lo scrittore ha ideato una sorta di icona letteraria con la leggendaria figura del maggiordomo inglese.
La serie su "Jeeves" con Bertie Wooster e il suo valletto Jeeves, è composta da 35 racconti e 11 romanzi. Con piccole eccezioni, i racconti furono scritti e pubblicati per primi (tra il 1915 e il 1930) mentre i romanzi più tardi (tra il 1934 e il 1974).
Il suo Jeeves è un portento di tatto, di discrezione, di autocontrollo e di buon senso. Oltre che ad avere una mente enciclopedica, egli riesce in maniera inimitabile a far uscire indenne dalle secche della vita il suo padrone e protetto Bertie Worster (l'io narrante delle storie), giovane, ricco ma con una mente adolescenziale, cui nemmeno nelle più costose scuole inglesi è riuscito a sviluppare.
Bertie è sempre coinvolto in storie che non possono essere risolte solo con il denaro, e ogni volta Jeeves arriva in suo aiuto come un padre premuroso che vuole evitare al figlio goffo difficoltà e guai.
La strana coppia si muove in un mondo che lo scrittore ha costruito tra commedia e la farsa vecchio stile in cui s'incontrano spesso personaggi come la zia di Bertie, Dahlia donna autoritaria e cordiale, in questo Alla buon'ora la storia segue le disavventure di Bertie Wooster e del suo ingegnoso valletto Jeeves, mentre cercano di districarsi da situazioni di cuore intricate, spesso causate dagli amici di Wooster e dai loro amori complicati.
George Orwell nel saggio In Defence of P. G. Wodehouse scrisse:
"La sua immagine della società inglese si era formata prima del 1914, ed era un'immagine ingenua, tradizionale e, in fondo, ammirevole. I suoi libri sono rivolti, non, ovviamente, a un pubblico di alto livello, ma a un pubblico educato secondo linee tradizionali.
Nella sua intervista radiofonica con Harry Flannery della CBS, Wodehouse si chiedeva se “il tipo di persone e il tipo di Inghilterra di cui scrivo vivrà dopo la guerra”, non rendendosi conto che erano già fantasmi. "Erano ancora in vita nel periodo in cui ha scritto", dice Flannery, il che significa, probabilmente, gli anni venti. Ma il periodo era in realtà l'età edoardiana, e Bertie Wooster, se mai fosse esistito, sarebbe scomparso intorno al 1915."
L'umorismo del romanzo risiede nelle argute battute di spirito, nelle situazioni assurde e nell'inimitabile dinamica tra il goffo Wooster e il geniale Jeeves che appare e scompare dalla sua vista con la velocità di uno spettro. Con personaggi secondari memorabili il romanzo promette un'esilarante lettura.
Un esempio è l'episodio della giacca bianca mancante, che porta Wooster a misure esilaranti per ritrovare il buonumore. Wooster è determinato a mettere le cose a posto, fa persino il bagno con un'anatra giocattolo per entrare in uno stato d'animo più felice, dopo l'atto traditore di Jeeves di non mettere in valigia la sua giacca bianca preferita, che, secondo Jeeves, se faceva onore nei casinò della Costa azzura, risulta poco adatta per i club inglesi.
Viene anche introdotto il ritmo frenetico della vita londinese, dove le proposte di matrimonio richiedono un tempismo impeccabile. Poiché Londra è un posto così affollato se qualcuno dovesse chiedere una ragazza da sposarlo, avrebbe solo cinque minuti a disposizione.
Tutto si svolge tra Londra e la tenuta di campagna di zia Dahlia, gran cacciatrice di volpi, che ha delicato problema di dover confessare al marito la perdita al gioco d’azzardo del denaro da lui investito nella rivista che lei dirige.
Mentre la cugina Angela Travers e l’amico Hildebrand «Tuppy» Glossop hanno rotto il loro fidanzamento, per una questione di squali e di rombi, il vecchio compagno di scuola Augustus «Gussie» Fink-Nottle è troppo timido e solitario, e intento ad allevare e amare i tritoni, per dichiararsi a Madeline Bassett.
Jeeves orchestrerà un piano per favorire l'amore tra il timido Augustus e Madeline Bassett, un ragazza graziosa ma molto sentimentale con cui Bertie è stato fidanzato per breve tempo in passato.
Wooster inviterà Gussie al Brinkley Castle, incaricandolo di distribuire dei premi scolastici e di fare un discorso. Al Brinkley Castle, si raduna la folla con zia Dahlia e suo marito Tom che si comporta da avaro, poi Angela, Tuppy, Gussie, Madeline, mentre Gussie notevolmente alticcio preparerà il suo discorso.
L'idea di Jeeves dimostrerà la sua profonda comprensione della natura umana e la sua capacità di manipolare sottilmente gli eventi.
Viene sottolineata la dinamica di potere tra Wooster e Jeeves, dove quest'ultimo, pur essendo un valletto, dimostra una superiorità intellettuale. Ma in genere tutti i piani che Bertie elabora, si risolvono in disastri, perché i fatti si ribellano alle buone intenzioni.
Per quanto ostinatamente il giovane Bertie possa comportarsi all'inizio, Jeeves inevitabilmente ottiene ciò che vuole quando ci sono opinioni dissenzienti su cravatte e abiti.
Un'attenzione particolare è rivolta al personaggio di Anatole, lo chef francese, la cui maestria culinaria e la personalità molto suscettibile, diventano elementi cruciali per lo sviluppo della trama.
Anatole, in quanto cuoco meraviglioso e francese, sensibile e permaloso, appare un personaggio divertente da leggere. C'è molta importanza attribuita alle prelibatezze che servono. L'uomo, in effetti, è venerato da tutti, e qui sta la trama per gli inganni.
Se leggete questo libro in un luogo pubblico e qualcuno vi vede ridere, non vi preoccupate, perchè è l'effetto che fanno i libri di Wodehouse, infatti Alla buon'ora è una classica ed esilarante commedia degli errori.
Una volta che ci si è abituati ai personaggi, non c'è molto altro da fare se non sedersi e godersi lo spettacolo.
I problemi e le persone sono divertenti e drammatici, in una cornice di altri tempi, ma tutto è abbastanza poco rischioso (e sai che Jeeves salverà la situazione), quindi è il libro perfetto per quando vuoi qualcosa di leggero e divertente.
Scrive Beatrice Marini nell'introduzione al libro:
"...Wodehouse non ci dà pane: ci serve (a mezzo Jeeves, naturalmente, preceduto da un tossicchiare discreto e due toc toc sulla porta) scones lucidi di burro verso mezzogiorno dopo una nottata trascorsa al club; o una delle impronunciabili portate dell'intemperante cuoco Anatole (che una classifica del Guardian censisce come uno dei dieci migliori chef letterari di sempre); o buffet freddi fintamente modesti bagnati da ruscelli di champagne...
... Abbiamo tutti bisogno di gioia al mattino (e anche la sera; per l'ansia, le corse, le preoccupazioni c'è tutto il resto del giorno). Allora leggiamo Wodehouse nelle mattine di domenica, o d'estate, quando non dobbiamo correre da nessuna parte ma vogliamo lo stesso essere altrove; e però anche d'inverno prima di dormire, in treno, all'aeroporto, dentro la noia di febbraio. Evadere dal mondo grigio (e viola, e nero) ogni tanto ci è necessario; è facile, basta un libro. Ma che quel libro sia moderatamente meraviglioso. "
Nota storica
Su la Stampa del 27 dicembre del 1942 il saggista Concetto Pettinato scriveva:
"Impossibile capire l'Inghilterra senza aver fatta conoscenza con quel gran maestro del protocollo britannico che è il butler, il maggiordomo. Per mantenere il fuoco sacro i romani avevano le Vestali, gli Inglesi hanno il maggiordomo...
Prima ancora del funzionario, che dico, prima ancora del deputato, prima ancora del gentleman, alla base dell'azienda sociale inglese c'è lui, Jeeves, col suo piumino, col suo vassoio per le lettere, col suo passo felpato, con la sua dignità. In questi tempi di familiarità improvvisa e di confusione, è lui a mantenere le distanze, fra le classi."
Il libro su Amazon
Titolo: ALLA BUON’ORA, JEEVES!
Autore: P.D. Wodehouse
Editore: Sellerio
Anno: 2024
Pagine: 256
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