Un romanzo inedito di Georges Simenon, una tragica storia di ossessione e gelosia
Bernard Foy ha avuto un destino difficile. Durante la guerra entrò in contatto con una mina che gli fece saltare entrambe le mani. Ora, essendo una persona gravemente disabile, vive con sua moglie a Parigi e trascorre la giornata aspettandola intensamente e osservando spesso il suo arrivo dalla finestra.
Pensieri oscuri gli attraversano la mente quando pensa cosa faccia sua moglie quando non è in casa; il nome di ogni uomo gli mette in testa serie preoccupazioni. Bernard non riesce a tenere sotto controllo la sua gelosia e la paura di perdere la moglie.
La porta (Adelphi) è un romanzo inedito in Italia di Georges Simenon pubblicato in Francia nel 1962. Si può dire che sia una tragica storia di ossessione e gelosia
Molte sono le ragioni che possono portare una persona a lottare con il proprio destino. Bernard Foy ne ha almeno una, ma rilevante. Fu arruolato nell'esercito e per una stupida coincidenza venne in contatto con una mina che gli distrusse la vita. Bernard credeva di morire, ma grazie alle protesi alle mani ha ritrovato una parvenza di attività, praticando piccoli lavoretti e occupandosi di faccende domestiche.
Bernard e sua moglie Nelly conducono un'esistenza monotona, ma felice. Sono sposati da vent'anni, prima della guerra e prima dell'incidente, non hanno figli e vivono in rue de Turenne, in un tranquillo quartiere di Parigi.
Nelly è una donna affascinante di trentotto anni, impiegata in un'importante azienda. Ogni giorno che va felicemente al lavoro, per il marito inizia una lunga giornata di attesa e di solitudine. Nonostante la sua infermità, Bernard sembra essere abbastanza sereno. I due sembrano formare una coppia affiatata e sua moglie si sforza di essere tenera e gentile con lui.
Pierre Mazeron, detto Mapi, ha ventotto anni. È un fumettista umoristico. Paralizzato alle gambe a causa della poliomielite, usa una sedia a rotelle ed esce raramente di casa.
Dato che abita nello stesso palazzo a volte consegna a Nelly i disegni che ha realizzato affinché lei possa portarli al giornale per cui lavora attraverso Gisèle collega di lavoro di Nelly e sorella di Pierre.
Le visite che Nelly fa quotidianamente a Pierre sono sempre molto brevi. Lo sa bene Bernard, che spia il minimo rumore che annunci il ritorno della moglie.
Bernard si darà da fare in cucina e si premura di fare la spesa nei negozi vicini. Aveva impiegato secoli per abituarsi ad apparire in pubblico con le sue mani meccaniche, mentre la gente non faceva a meno di guardarlo con pietà, ma ora ha una certa abilità nello sfogliare le banconote.
La pietà si estende anche alla moglie Nelly, che, da bella donna incontrata al cinema quando faceva la maschera, rimane accanto al marito esortandolo ad uscire tra la gente.
Ma è più facile a dire che a farsi per Bernard. Egli rifiuta il suo stato di invalido cestinando le varie lettere d'invito che gli invia l'associazione invalidi di guerra, rifiutando di fare parte di un mondo separato.
Il più delle volte se ne sta a casa a decorare i suoi abat-jour e ad ascoltare le voci del vicinato, i passi sulle scale, le occhiate ai vicini di fronte, riuscendo a intuire tutto e tutti i movimenti degli altri.
Ma in modo particolare è Pierre, l'inquilino del piano di sotto, che gli interessa, con la porta dal pomello di maiolica che lo ossessiona. Da qui il titolo del romanzo.
Sa solo che sua moglie si ferma troppo spesso nell'appartamento anche se per pochi minuti. Riuscirà a carpire dai discorsi della moglie che il giovane era considerato amante del divertimento e spiritoso, cosa che doveva essere logica se disegnava caricature e anche qualche nudo di donna.
Un giorno, senza una ragione plausibile, inizia a preoccuparsi del rapporto che esiste tra quest'uomo e sua moglie. Non conosce in realtà Pierre Mazeron, non l'ha mai nemmeno visto. Nelly una volta gli parlò di lui, della sua disabilità, delle sue capacità nel disegno.
Ma questo Pierre rimane per lui un personaggio misterioso la cui esistenza, a poco a poco, lo ossessiona. La gelosia lo divora e sentimenti oscuri finiscono per alterare il suo carattere e il buon umore con Nelly.
Nelly cercherà di allontanare le sue preoccupazioni. Ci riuscirà solo per poco tempo. Ad un certo punto quando viene pronunciata una parola sconsiderata, ritorna a galla la gelosia e Bernard si seppellisce di nuovo nelle sue preoccupazioni e sospetti.
Ancora più quando decide di seguire la moglie al piano di sotto. Nota la porta socchiusa di Mazeron. Fermo sulla soglia Bernard ha il tempo di vedere sua moglie, da dietro, chinata su un uomo seduto sulla sedia a rotelle che la sta abbracciando. Sebbene non abbia visto bene si rende conto che i due erano molto intimi.
Simenon crea ripetutamente sprazzi di speranza in cui i coniugi del libro (e anche il lettore) possono tirare un sospiro di sollievo e convincersi che andrà tutto bene, per poi creare un abisso nel quale i personaggi cadono ancora più in profondità.
Il fattore comune è la gelosia e l'ambiente opprimente in cui i personaggi si muovono, complice anche il caldo di luglio e la festività della Repubblica.
Non mancano le descrizioni minimaliste dei vari bottegai, l'acquazzone durante la festa e la gente che corre per non bagnarsi, Bernard che appoggia i gomiti alla sbarra del davanzale guardando dall’alto la gente che passa sui marciapiedi, cogliendo a volte il tintinnio familiare del campanello della porta di qualche negozio, in attesa di sua moglie. L'epilogo troverà il lettore impreparato a un finale improvvisamente tragico.
vedi anche di Simenon
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Titolo: LA PORTA
Autore: Georges Simenon
Editore: Adelphi
Anno: 2024
Pagine: 142
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