Pagine

22 ago 2022

L' uomo che andava al cinema. Walker Percy e la fuga dalla realtà nelle sale periferiche

Un romanzo esistenzialista americano degli anni '60

Nella New Orleans degli anni '60, quando la brezza del Golfo agita l'aria calda e pesante, Binx Bolling  esce dal suo appartamento, portando in mano la pagina dei cinema del suo giornale, la sua rubrica telefonica e una mappa della città. Binx traccia il suo percorso verso quel particolare cinema di quartiere in cui trascorrerà la sua serata. La verità è che per Binx, lo sconcertato ma amabile eroe del primo romanzo di Walker Percy, questi cinema di quartiere sono delle oasi di realtà in un mondo per lui irreale. Le figure gigantesche che si muovono sullo schermo sembrano molto più reali di qualsiasi altra persona mondana che va alla deriva nella sua vita quotidiana.


cassiera



L'uomo che andava al cinema (The Moviegoer)  è un romanzo esistenzialista segnato all'inizio da alcuni versi di Kierkegaard "..il carattere specifico della disperazione è precisamente questo: l'inconsapevolezza di se, il suo essere inconsapevole come disperazione".

Jack "Binx" Boiling vive a New Orleans e il suo tentativo di fuggire da un mondo in cui "la quotidianità è il nemico" lo ottiene attraverso i film oppure con la sua successione di segretarie. Certamente non è disperato, ma è molto consapevole del suo malessere. 

Lo sconforto di Binx è più di una semplice pigrizia, ma meno di una vera malattia. È abbastanza normale da andare ogni giorno al suo ufficio di intermediazione e guadagnare 3.000 dollari al mese piazzando azioni. 

La sua passione primaria è il cinema, ma nei fine settimana assolati a volte preferisce saltare sulla sua MG rossa con una segretaria statuaria e guidare lungo la costa del Golfo alla ricerca di una baia deserta. 

Mentre cerca di sedurre la sua ultima segretaria, sullo sfondo si svolge il famoso carnevale della città del Mardi Gras, Binx si rivolge alle esigenze dei parenti, in particolare alla tremenda zia, cercando di difendere la sua indipendenza. 

La zia vuole che Binx si occupi della cugina, una ragazza abile ma nevrotica, Binx evade allora dal suo guscio cercando di affrontare i problemi disperati della sua bellissima cugina, Kate, e mentre lei sprofonda in se stessa, solo Binx può parlarle e alla fine, quando Kate tocca il fondo, solo Binx può salvarla. 

Il nostro protagonista non dimentica di trascurare la giovane segretaria, che porta a una gita lungo la costa del Pacifico, interrompendo poi questa per andare a trovare la madre risposata e i suoi fratellastri, uno di questi, un quattordicenne gravemente malato, gli sta simpatico poiché dice: 

«E' il mio preferito a essere sinceri. Anche lui, come me, è uno che va al cinema. Andrebbe a vedere qualsiasi cosa. E siamo buoni amici perché sa che non sento pietà per lui. Per prima cosa, ha il dono di credere che può offrire le sue pene in riparazione dell'indifferenza umana per il cuore trafitto di Gesù Cristo. E seconda cosa, non mi dispiacerebbe così tanto scambiar posto con lui.». 

Binx allora si assume dei rischi aprendosi alla sofferenza, in altre parole, accettando la realtà.

Il romanzo, pubblicato nel 1961, divenne vincitore a sorpresa del National Book Award e contribuì al successo del suo autore, Walker Percy (1916 - 1990), un medico non praticante e filosofo autodidatta che poi pubblicò altri romanzi, ma dimenticato nel nostro paese. 

L'uomo che andava al cinema è un romanzo decisamente americano, ma che si distingue dalla linea letteraria dei classici scrittori da Hawthorne a Twain, a James,  Fitzgerald e Hemingway. I suoi ispiratori sono gli esistenzialisti europei Kierkegaard, Sartre e Camus, e per certi versi anche l'Oblomov di Goncarov.

Il senso di disinteresse si manifesta con la coltivazione di alcuni piaceri privati fra cui l'andare a cercare le piccole sale cinematografiche fuori mano e magari poco frequentate, con cui possa scambiare quattro chiacchiere con gestori e cassiere, un mondo che oggi non esiste più.  



terzo uomo gatto

Il gattino sulla soglia del portone, da Il terzo uomo (1949)

Acuto spettatore Binx è portato a riflessioni con una valanga di reminiscenze cinematografiche, che paragona migliori della vita : «Anch'io una volta ho incontrato una ragazza a Central Park, ma non c'è molto da ricordare. Quello che ricordo io è quando John Wayne uccise tre uomini con una carabina mentre cadeva nella polvere in Ombre rosse e la volta in cui il gattino trovò Orson Welles sulla soglia del portone nel Terzo uomo» il cinema diventa più reale proprio all'inizio, quando Binx incontra per strada l'attore William Holden in carne e ossa. 

Per Binx, i film sono un rifugio, al di fuori dei suoi guadagni e delle sue perdite quotidiane sul mercato azionario e dei suoi desideri per la bella e giovane segretaria, Sharon Kincaid, Il romanzo non è certo una celebrazione dell'esperienza cinematografica ma Binx si sente più connesso ai personaggi sullo schermo che ai suoi stessi amici e familiari. 

C'è la quotidianità della vita di Binx a New Orleans e la leggera deviazione di un viaggio notturno in treno per sfuggire al Mardi Gras, in un romanzo di formazione, ma dove il protagonista ha quasi il doppio dell'età di Huck Finn o del Giovane Holden. Binx sta per compiere trent'anni, un'età entro la quale ci si aspettava che gli uomini americani della metà del secolo si fossero stabiliti nella loro vita adulta.

In un periodo in cui oggi le sale cinematografiche soffrono per carenza di spettatori è molto difficile immaginare che un personaggio come Binx Bolling trovi una via di fuga in questo ambiente.

È giusto che il leggendario attore William Holden appaia in una delle prime scene del romanzo diventando l'oggetto delle speculazioni del protagonista.

Alcuni potrebbero ricordare lo scambio di battute che Holden ha con Gloria Swanson nel classico Viale del tramonto di Billy Wilder del 1950. Rendendosi conto dell'identità dell'ex star del cinema muto, esclama: 

«Siete Norma Desmond, la famosa attrice del muto. Eravate grande». 

«Io sono sempre grande. È il cinema che è diventato piccolo». 

Questa affermazione è vera oggi, senza dubbio, dove le immagini sono letteralmente diventate piccole, poiché la lenta chiusura dei cinema di quartiere e la tecnologia ci ha costretto a guardare immagini su schermi di computer, smartphone e smart tv. 

Per Walker Percy, la visione di un film potrebbe essere sconvolgente per l'individuo, proprio perché ha creato un'esperienza di massa che era essenzialmente la stessa per milioni di persone in tutto il mondo e il suo personaggio Binx sente questo senso di dislocazione cercando di radicarsi, notando gli aspetti fisici e particolari dell'andare al cinema.

"Se non parlassi con il proprietario del cinema o con il venditore di biglietti, sarei perso, alla deriva metafisicamente parlando. Me ne starei a guardare la copia di un film che potrebbe essere proiettato ovunque e in qualsiasi momento. C'è il rischio di scivolare fuori dallo spazio e dal tempo. Si finirebbe così col diventare un fantasma e non sapere se si è nel centro di Loews a Denver o nella periferia di Bijou a Jacksonville" riflette Binx.

Ricorda come, mentre guardava Montgomery Clift picchiare John Wayne durante una scena di Fiume rosso del 1948, divenne curioso del posto in cui lo vide contrassegnando la sua poltrona con l'unghia impegnandosi in speculazioni. "Dove sarà mai questo pezzo di legno tra vent'anni, o 543 anni ?". 

Binx continua ricordando come, durante una visita nel Midwest dieci anni prima, fece una sosta di tre ore a Cincinnati. Questo gli permise di andare a vedere Joseph Cotten in un cinema di periferia chiamato Altamont. Ma non prima di aver fatto conoscenza con la cassiera una certa Clara James, che aveva sette nipoti a Cincinnati. "Ci scambiammo ancora gli auguri di natale. La signora James è l'unica persona che conosco nell'intero stato dell'Ohio". 

Prosegue descrivendo a lungo le sue interazioni con la sua solitaria padrona di casa, la signora Schexnaydre, e contrasta implicitamente la meschinità del suo stesso passatempo - guardare i quiz televisivi e arrivare a sentirsi come se conoscesse personalmente i concorrenti - con lo stesso piacere che Binx trova nel suo andare al cinema.


percy l'uomo che andava al cinema

il libro su ebay


Titolo:  L’UOMO CHE ANDAVA AL CINEMA

Autore: Walker Percy

Editore: Mondadori

Anno: 1989

Pagine: 235





Nessun commento :

Posta un commento