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8 giu 2020

Se scorre il sangue - Stephen King e i nuovi racconti inquietanti

L'ultimo libro di Stephen King: quattro racconti bizzarri che danno da pensare 

Per certi versi mi piace lo Stephen King agile ma denso dei racconti rispetto ai mattoni da mille pagine del passato, anche se in questo caso si potrebbe definire romanzo breve quello che dà il titolo alla raccolta, ispirato a un detto giornalistico che dice "se scorre il sangue si vende bene". Gli altri racconti del libro sono il lugubre "Il telefono del signor Harrigan",  il bizzarro "La vita di Chuck" e il diabolico "Ratto". Anche se non siete fan di Stephen King queste storie sicuramente vi sedurranno e vi daranno da pensare. 



«Stavi per uccidermi con una paletta, e perché non avresti dovuto farlo? Dopotutto, sono solo un misero ratto. E invece mi hai preso e portato dentro casa tua. Mi hai salvato.»
(da Ratto)


Anche se nell'ordine del libro Se scorre il sangue è il terzo racconto, incomincio per primo, dato che è il più corposo e articolato. La protagonista della storia del titolo è la stravagante Holly Gibney personaggio già apparso in Mr Mercedes e in Outsider. 

Il racconto potrebbe essere un sequel indipendente dell'ultimo libro di King, The Outsider, basato su un malvagio assassino doppelgänger.  Delineando la profonda convinzione di King, che ci siano forze maligne e mutevoli nel mondo che prosperano sulla sofferenza e sul dolore degli altri.

Qui l'entità mutaforma prende le sembianze di un giornalista che è sempre il primo ed essere sulla scena di un disastro. Guardando le notizie in TV, la detective privata Holly Gibney non può fare a meno di pensare che qualcosa non quadra, c'è troppa simpatia per l'orrore che si sta sviluppando intorno a lui e quindi decide di indagare. Quello che succede dopo è abbastanza prevedibile anche se l'esplorazione di King sul personaggio di Holly, attraverso la sua relazione con la sua difficile madre è ben fatta.


Ma il lungo racconto dedicato alla sua detective preferita, come scrive King nelle note finali, non è l'unico. 


Ne Il telefono del signor Harrigan il narratore racconta del suo passato quando aveva nove anni e incontrò il suo vicino signor Harrigan, un magnate in pensione, che in cambio di qualche commissione gli dava una paghetta e qualche occasionale gratta e vinci della lotteria. 

Il sig. Harrigan è sempre stato un solitario eccentrico che negli ultimi tempi si muoveva a fatica e si era fatto costruire un ascensore nella sua grande casa. Tra i due nascerà una certa amicizia, il ragazzo gli legge dei libri e impara anche qualche cosa sulla finanza e il mercato azionario. 

Quando il ragazzo vince uno dei gratta e vinci che gli ha regalato l'eccentrico signore, si accorge che è da 3.000 dollari. All'epoca, siamo nel 2007, i nuovi cellulari attraevano il giovane, quindi con la vincita  acquisterà due iPhone. Uno lo regalerà al vecchio per ringraziarlo. Il vecchio a digiuno di tecnologia viene attratto da questo potenziale congegno che si connette a internet e gli rivela in anticipo sul giornale cartaceo le quotazioni della borsa.
 
Ma proprio quando Mr Harrigan ci prende gusto con l'Iphone, muore, e Craig infila il telefono nella tasca del morto prima che la sua bara venga chiusa. Mesi dopo, d'impulso, Craig decide di chiamare il numero del signor Harrigan per sentire la sua voce registrata e riceve una sorpresa...

Il racconto si muove su un concetto dove ogni azione ha le sue conseguenze; ci saranno dei decessi strani e le ripercussioni turberanno negli anni il giovane Craig. 

Spiega lo scrittore nelle note in fondo: 
«A distanza di anni, dopo che un mio caro amico era morto all’improvviso, ho chiamato il suo cellulare solo per sentire la voce ancora una volta. Invece di trarne conforto, mi sono spaventato a morte. Non l’ho mai più fatto, ma quella telefonata, insieme al ricordo infantile di quel film o programma televisivo, è stata il seme da cui è germogliato Il telefono del signor Harrigan



La vita di Chuck, inizia con un uomo di 39 anni che muore in ospedale, e si domanda come sarebbe terrificante la vita se tu sapessi come e quando tu, o la persona più vicina a te, arriva la tua ora. Come tre storie separate sono collegate per raccontare la biografia di Charles Krantz al contrario, a partire dalla sua morte per un tumore al cervello per finire con la sua infanzia in una casa presumibilmente infestata. Sebbene il primo e il terzo atto si basino fortemente sulla fantasia e sul soprannaturale, è la parte centrale che si distingue per la sua tenerezza e umanità.


Ratto invece vede uno scrittore che si ritira in una casa isolata nel bosco. Drew Larson è un autore fallito afflitto da una serie di tic e debolezze scritturali che King descrive con ironia. 

«Quando tornò a casa, Lucy gli lanciò un’occhiata e disse: «O stai covando un’influenza o ti è appena venuta un’idea». 
«La seconda che hai detto», rispose Drew. «Ed è un’idea buona. Forse la migliore che mi sia mai venuta.» 

Ma come sa qualsiasi lettore di King, uno scrittore in difficoltà tagliato fuori dalla civiltà potrebbe presto scoprire che i suoi tic si trasformano in una follia in piena regola, e Drew - intrappolato da una tempesta e nella morsa di una febbriciattola - incontra un topo che gli parla con la voce lievemente pomposa dello scrittore Jonathan Franzen. 

Sorta di variazione ironica del patto faustiano, Ratto pone domande tempestive sul prezzo che siamo disposti a pagare per il successo personale e se la vita di una persona anziana malata vale meno di quella di una più giovane. 

Annota sempre King: «Non ho la minima idea di quale sia l’origine di questa storia. So solo che ha assunto la forma di una fiaba crudele, e che mi ha dato la possibilità di mettere per iscritto alcune riflessioni sui misteri dell’immaginazione e sul modo in cui si trasferiscono sulla pagina. Ci tengo ad aggiungere che la conferenza di Jonathan Franzen alla quale si riferisce Drew è totalmente inventata.»





Il libro 

Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2020
Pagine: 512
Traduzione: Luca Briasco


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