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8 feb 2016

La narrativa western e le donne. 10 Libri da leggere

La tradizione nella narrativa western è quella di rappresentare personaggi tipicamente maschili. In questo mito letterario occidentale le donne vengono viste come figure di contorno, come oggetti, fra speranze e paure del protagonista o autore. Questo vale tanto per i libri western classici sia di autori maschili che femminili. Ma in realtà ci sono dei punti di vista differenti dove anche le donne risultano protagoniste e decisive nello svolgimento della storia. Una breve selezione di libri da leggere.

Martha Jane Burke ( "Calamity Jane") 1901
Martha Jane Burke ( "Calamity Jane"), a cavallo nel 1901


Il western letterario è un genere nato intorno al XIX secolo quando si voleva narrare le storie di frontiera ad un pubblico ampio e desideroso di leggere avventure fra cowboy e indiani.

James Fenimore Cooper autore del famoso L'ultimo dei Mohicani (1826) fu uno dei primi a contribuire enormemente a questo genere. Il personaggio Occhio di Falco è un bianco cresciuto fra i Mohicani, insieme a Uncas e suo padre Chingachgook dovranno aiutare a liberare le due figlie del colonnello Munro, la bionda Alice e l'intrepida Cora, rapite da altri nativi.

Nel corso degli anni questa narrativa ha avuto degli apici dovuti all'industria cinematografica fra il 1950 e il 1960 per poi calare intorno agli anni successivi. Ma ancora oggi questa letteratura continua ad appassionare e far sognare diversi lettori, complice anche il cinema che continua a sfornare pellicole con attori famosi.




Martha Jane Burke chiamata Calamity Jane fu una reale figura femminile rivoluzionaria, un avventuriera e prima pistolera donna. In un'epoca molto puritana in cui una donna non portava i pantaloni, non fumava o beveva alcolici, Calamity Jane condusse una vita abbastanza scandalosa.

Conducente di diligenze, giocatrice d'azzardo, cercatrice d'oro, prostituta e donna di spettacolo. Nelle sue  Lettere alla figlia  dal 1887 al 1902 evidenzia la difficoltà di fare la madre convinta sempre di inseguire un proprio posto nel mondo. "Il 28 ottobre 1887 sono diventata madre di una bambina, Janey l'immagine stessa di suo padre, almeno questo è quello che disse, ma chi ha il carattere della madre ?"

A pochi mesi dalla morte avvenuta nel 1903 scrive :
Sono malata e non ho molto da vivere. Porto molti segreti con me, Janey. Quello che sono e quello che avrei voluto essere. Io non sono cattiva come mi hanno dipinto. Voglio che tu creda che i miei occhi mi hanno ingannato dal piacere che ho potuto ottenere dal guardare le tue foto. Non riesco più a vedere e ne tanto meno scrivere. Devo dirti una cosa, se mai verrai qui a sistemare la mia vecchia casa dovrai essere sicura di trovare il generale Allen di Billings. Era un buon amico. Spesso mi viene chiesto dov'è mia figlia e dico loro bugie. Non pensi che Dio mi perdonerà ? Non posso dire a nessuno la verità su tutto.  Ci sono molte cose che vorrei confessarti ma non posso.
Perdonami Janey, se non riescono a seppellirmi accanto a tuo padre. Non si dovrebbe mai arrivare a questo. Lo porterò nella mia tomba. Perdonami. Mi sento sola.

Anche se alcuni storici sono divisi sull'autenticità delle lettere, dato che la donna risultava analfabeta, è comunque un interessante documento storico del vecchio West e insieme una storia commovente.



Fra le tipologie di figure femminili in questa narrativa spiccano la donna intraprendente, tenace, brava a cavallo, e a sparare, come la zitella Molly de The Virginian (Il Virginiano 1965) di Owen Wister, uscito nel 1902 che descrive la vita in un ranch nel Wyoming.

In molti altri romanzi però questa stessa figura verrà descritta come vittima, costretta a viaggiare contro la sua volontà, rapita da indiani o banditi, fra un clima spietato, tempeste di sabbia, cowboy ruvidi, e un vento che costringe le persone a nascondersi in anfratti per ripararsi.

Walter Prescott Webb, nel suo epico saggio The Great Plains (Le grandi pianure 1967) scriveva che " le pianure esercitavano un effetto particolarmente spaventoso sulle donne…Il vento da solo spinse alcune sull'orlo della follia ed altre a migrare".



Louis L'Amour è stato un popolare scrittore western con centinaia di pubblicazioni, nel 1973 pubblica Lo svelto e il morto. Storia di una famiglia della “East Coast” che attraverserà le immense pianure e le valli diretti a ovest per cercare fortuna.  Hanno un figlio adolescente e il loro carro coperto è stipato fino al tetto, trainato da quattro muli e con due cavalli al seguito. Nel loro cammino incontreranno vari personaggi negativi e positivi e per certi versi sarà proprio la donna a prendere con decisione il fucile e mettere in fuga alcuni fuorilegge.



In un romanzo mitico come Il piccolo grande uomo (Little Big Man 1964) di Thomas Berger il vecchio narratore oltre al suo passato ricorda la storia delle donne della sua vita. Il suo personaggio centrale, Jack Crabb nato in una famiglia bianca ma cresciuto dall'età di 10 dagli indiani verrà chiamato Little Big Man interagendo con famosi personaggi storici, tra cui il generale Custer, vivendo vari eventi.
Ancora una volta però questi personaggi femminili sono più legati alla fantasia che alla realtà.

Un autore cui caratteri non sembrano adattarsi a questi tipi fantastici è Willa Cather.





Willa Cather raccontando storie della vita nelle praterie ebbe un importante punto di vista femminile. Come donna del suo tempo, la consapevolezza di essere in grado di parlare del suo paese e del suo microcosmo ispirò fiducia da parte della critica maschile.

I romanzi della Cather sono radicati nelle terre di pianura come La mia Antonia (1918), Pionieri (1913) e Una signora perduta (1923) hanno delle eroine forti e autosufficienti. Antonia, per esempio, incarna la fecondità della madre terra. Non sappiamo nulla del quotidiano della sua esistenza, solo il suo posto come madre può essere reale.

Alexandra, in  Pionieri  è una ribelle nella società, produttiva nella conquista della terra rendendola fertile. Alexandra, come la Cather, è un rilevante personaggio letterario, ma anche un modello di grande partecipazione, fiduciosa e capace di domare la sua terra.

Scrisse Cesare Pavese : "Nel narrare della Cather, una pacatezza, una misura oratoria, un naturale pudore di ogni violenza verbale e umana, che quel mondo appare vissuto più da un latino che da un anglosassone".








La diligenza per Lordsburg di Ernest Haycox è un racconto breve del 1937 divenuto celebre per il film Ombre Rosse di John Ford nel 1939.
Questo breve raccontino apparso in The Saturday Evening Post è ispirato a Palla di sego di Maupassant.

Una diligenza trainata da sei cavalli attraverserà un territorio ostile, quello degli Apache, fra le relazioni interpersonali dei suoi passeggeri ma a differenza del film non troverete il “Ringo" nel racconto. Il personaggio si chiama Malpais Bill. Troverete dei tipici personaggi western come il commesso viaggiatore di whisky, il giocatore d'azzardo, un dandy inglese, un allevatore di bestiame, Henriette una signora ombrosa che gestisce un bordello a Lordsburg, una ragazza che sta per sposare un ufficiale dell'esercito, John Strang una guardia armata, e Stuart il guidatore. 

Archetipo di tanti western cinematografici a venire, vedi anche l’ultimo film di Tarantino The Hateful Eight 





Charles Portis nel 1968 pubblica  Il Grinta.  Il romanzo è narrato dal punto di vista di una donna di nome Mattie Ross un anziana zitella che si distingue per intelligenza, indipendenza, e forza d'animo. Ormai anziana ci racconta di quando a 14 anni si mise in cammino nell'inverno del 1870, per vendicare l'assassinio del padre.
Convincerà un uomo con un occhio solo "Rooster" Cogburn, un rude vice sceriffo sovrappeso dal grilletto facile, ad aggregarsi, Mattie è convinta che lui ha la "grinta", e che è il più adatto per questo lavoro a causa della sua reputazione violenta. Fra serpenti a sonagli, scheletri e cadaveri in un pozzo Mattie avrà la sua personale vendetta. Il romanzo ha avuto due adattamenti al cinema.





Tutti i racconti western (2004) di John Elmore inizia con i primi cinque racconti: storie di Apache e cavalleggeri, ambientate nell’Arizona tra il 1870 e il 1890.  Fra i racconti c'è quel Treno per Yuma divenuto poi un film famoso. "Ventisette delle trenta storie del volume sono state scritte in un periodo di cinque anni, tra il 1951 e il 1956. Leonard ha saputo costruirsi un mondo tutto suo, che va dal Territorio dell’Arizona a quello del New Mexico, da Bisbee a Contention, dal penitenziario di Yuma alla subagenzia indiana di Puerco, creando decine di personaggi indimenticabili: buoni, cattivi e autentici farabutti (che sono i nostri preferiti)." scrive nell'introduzione Gregg Sutter.

Elmore dopo la laurea, decise di diventare uno scrittore. «Mi guardai attorno, in cerca di un genere che mi consentisse di imparare a scrivere e, allo stesso tempo, di vendere quel che scrivevo, – ricorda. – E scelsi il western perché mi era sempre piaciuto quel tipo di film, fin da ragazzino. Film che avevo visto già nel 1936, come La conquista del West, con Gary Cooper, oppure Sfida infernale e Il fiume rosso, nei tardi anni Quaranta».

All’inizio degli anni Cinquanta vi fu un maggior interesse per i racconti western che venivano pubblicati su riviste, Elmore si documentò molto per avere un punto di riferimento realistico nella sua attività di scrittore. 

Nel racconto La donna Apache Elmore ci narra di un ladro di bestiame che vede una donna con "le linee azzurre tatuate sul viso" ceduta come schiava dai Mojave ne rimarrà affascinato. Bandita dal marito vive in una baracca appartata, ma egli la incoraggerà a resistere invece di nascondersi per la vergogna. 

Una donna viene rapita da un Apache ne La moglie del colonello, ma non soccomberà alla paura e si libererà dalla prigionia.

In La donna di Tascosa Willis Calender si trova a Anton Chico per sposare una donna che conosce solo per corrispondenza. Lui le aveva scritto tre volte: due per allacciare i rapporti, la terza per chiederle di diventare sua moglie. Lei aveva risposto a tutti e tre positivamente, l’idea del matrimonio le interessava e anche, trasferirsi in un altro luogo le sembrerà una buona cosa. I personaggi di Leonard non vengono raffigurati come eroi ma apparentemente si rivelano persone reali che cercano di vivere la loro vita nel miglior modo possibile.








Il romanzo  Canto delle pianure   (1980) di Wright Morris è ambientato nelle distese del Nebraska, luogo natale dell'autore. Una saga familiare al femminile narrata dalla fine dell’Ottocento agli anni ’70, apparentemente senza grandi avvenimenti, la vita degli Atkins e sempre uguale, una famiglia di agricoltori dove nascono solo figlie femmine, e gli uomini appaiono figure marginali e malinconiche. Tre generazioni di donne fra solitudine e contraddizioni sullo sfondo delle grandi pianure che si stendono per migliaia di chilometri tra gli Appalachi e le Montagne Rocciose, fra immensi campi di grano squadrati e piccole cittadine, un mondo monotono dal quale cercherà di fuggire Sharon Rose, la nipote della matriarca Cora Atkins per andare a studiare a Chicago e poter vivere una vita diversa.







Il Virginiano manifesto del film (1946)

Come scrive nell' introduzione Owen Wister nel 1902 a Il Virginiano sul West :
"Si tratta di un mondo scomparso. Nessun viaggio adesso - salvo quello che la memoria può immaginare - vi porterà in questi luoghi. Le montagne ci sono e dureranno, luminosa è la luce del sole e la terra infinita così come l'aria che sembra sempre la vera fonte della giovinezza, ma dove è il bufalo e l'antilope selvaggia, e dov'è il cavaliere con la sua mandria al pascolo? Lui non tornerà più. Cavalca nel suo passato. Non lo vedrete più al galoppo silenzioso...ma sarà qui tra noi sempre, invisibile, aspettando la sua occasione ".







Aggiungo anche un libro uscito nel 2016, a cura di Sur edizioni, di cui è più noto il film da cui è stato tratto Ultima notte a Warlock (1959) con Henry Fonda, Richard Widmark e Anthony Quinn, scritto da Oakley Hall, pubblicato nel 1958.

Warlock è un classico del western «revisionista»: un romanzo epico e corale che, precorrendo Meridiano di sangue di Cormac McCarthy, esplora con originalità il mito fondativo della Frontiera americana.

Fine Ottocento, sudovest americano. Warlock è una cittadina mineraria di frontiera in rapida espansione; insieme ai commerci, fioriscono il gioco d’azzardo e la prostituzione, gli scioperi e le scorribande dei cowboy.  I cittadini sono frustrati dall’impotenza della legge ufficiale e decidono di assoldare un marshal privato, Clay Blaisedell.

Armato delle sue due pistole dal calcio dorato, Blaise­dell dovrà fare i conti con il capo dei cowboy Abe ­McQuown, ma anche con il vicesceriffo Bud Gannon, uomo ligio alle regole e dotato di un diverso, più mite senso della giustizia. Sullo sfondo, le vicende di un’umanità turbolenta e imprevedibile: minatori in lotta per una vita migliore, spregiudicati proprietari di saloon, prostitute in cerca di una seconda occasione, uomini di legge alcolizzati.


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