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6 gen 2020

Piccole Donne. Il romanzo di Louisa May Alcott e un nuovo film

Breve analisi del successo di Piccole Donne mentre arriva un nuovo film 

Il noto romanzo di Louisa May Alcott, rivolto ad un pubblico femminile giovane, divenuto un classico nei paesi di lingua inglese e nel mondo, non è mai andato fuori stampa da oltre 150 anni, oltre ad avere avuto diverse trasposizioni cinematografiche, come l'ultima in uscita con Saoirse Ronan nel ruolo di Jo March, continuando a sostenere sempre un suo fascino.

little women



Il libro della Alcott uscito nel 1868 è stato tradotto in oltre 50 lingue e continua ad essere anche in Italia un long seller, secondo le librerie Feltrinelli al 2018 (¹) se ne vendevano oltre 4 mila copie l'anno.

In realtà il romanzo venne commissionato da un editore scrupoloso e attento ai guadagni.
Nel settembre 1867, gli editori Roberts Brothers chiesero alla scrittrice di scrivere un libro per ragazze e nel maggio 1868 ripeterono la richiesta, dato che in passato aveva portato loro una raccolta di racconti per la pubblicazione. La Alcott esitò. Non era interessata, disse, ma l'idea rimase sospesa. D'altronde aveva alcuni debiti familiari da saldare e, come scrittrice professionista, non sarebbe stata sicura del successo sul mercato della narrativa rivolta alle giovani donne.

La fantasia di Louisa era sempre stata quella di rappresentare la vita dei ragazzi piuttosto che delle ragazze, ma fortunatamente accettò il suggerimento dell'editore, e come un colonnello rispose :"Ci proverò, signori." dato che era stata infermiera durante la guerra civile.

La vecchia idea di "The Pathetic Family", come era soprannominata da lei la famiglia Alcott, era tornata nella sua mente quindi andò a pescare nei ricordi della sua giovinezza.

Il libro fu terminato a luglio, chiamato "Piccole donne", e inviato agli editori, prontamente accettato, facendo a Louisa un'offerta definitiva per i diritti, ma allo stesso tempo consigliandola sulla gestione.

Pubblicato il 30 settembre 1868 il risultato è ben noto. Era piuttosto inconsapevole del merito insolito del libro, pensando, come dice lei, ai primi capitoli noiosi, e quindi fu sorpresa dal suo successo. "Meglio di quanto mi aspettassi", scrisse nel suo diario aggiungendo: "Ne ho vissuto la maggior parte, e se ci riuscirò, questo sarà il motivo del successo".

Fino ad ora si era guadagnata da vivere scrivendo racconti e storie drammatiche anche gotiche sotto pseudonimo, come il racconto  La maledizione della mummia  o il thriller Dietro la maschera.

Nel corso della sua vita attraversò molte prove e molti fallimenti, perfezionando la sua arte letteraria. Verso la metà degli anni '60, Alcott aveva pubblicato, alcuni romanzi considerati audaci sulla scia di alcune pubblicazioni europee, come Mutevoli umori, storia di un triangolo amoroso, alcuni racconti in stile dickensiano Hospital Sketches sulle sue esperienze come infermiera nella guerra civile, da cui si ammalò di febbre tifoide, una malattia che l'accompagnerà fino alla morte costretta a prendere oppiacei per calmare i dolori. Scrisse poi diversi romanzi e storie di avventura per una varietà di pubblicazioni di secondo ordine fino a farsi quasi male alla mano destra e diventare ambidestra. 

Tutti i suoi precedenti lavori ed esperienze gli servirono alla produzione del suo capolavoro; poiché nonostante tutti gli altri libri che fece in seguito, questo rimarrà il titolo con il quale verrà ricordata e amata.

“Le madri che lo hanno letto nella loro infanzia rinnovano il loro divertimento mentre guardano i volti delle loro bambine illuminarsi di sorrisi o inumidirsi di lacrime alla morte dell'amata sorella. Uno dei più grandi temi del libro è la vita reale del New England che tocca profondamente e universalmente il cuore dei lettori”.

L'eccitazione dei giovani lettori era intensa; si sentivano come se stesse interpretando le loro stesse vite e pensieri. La seconda serie venne anticipata con l'entusiasmo di un bollettino di guerra o di un mercato azionario. Ma a differenza della stessa Alcott, i giovani lettori si interessarono in modo particolare alla storia d'amore, e quando il povero Laurie venne così ostinatamente rifiutato da Jo, "piansero ad alta voce e si rifiutarono di essere confortati", e in alcuni casi ne furono addolorati. 

La fortuna di "Piccole donne" fu così notevole che la Alcott iniziò subito a preparare la seconda parte, richiesta con impazienza dalle "piccole donne" lettrici, le quali si immedesimavano e volevano che si sposassero, e per certi versi la turbarono. Finì di scrivere il sequel, il 1 gennaio 1869. Continuando poi con gli altri due libri che comporranno la serie delle Piccole Donne.

Il successo la portò a creare nella veste di fittizia "zia Jo", una sorta di spin off con i racconti La borsa delle cianfrusaglie di Zia Jo. Il suo alter ego "si sarebbe, faustianamente, impossessato della sua creatrice, diventando per lei un doppio prepotente."




Louisa May Alcott



Dal diario della Alcott: 

1 novembre 1868 - Inizio la seconda parte di "Piccole donne". Posso fare un capitolo al giorno e tra un mese intendo farlo. Un piccolo successo è così stimolante che ora trovo le mie "March" persone sobrie e simpatiche e, dato che posso lanciarmi nel futuro, la mia fantasia ha più gioco. Le ragazze scrivono per chiedere chi si sposano le piccole donne, come se quello fosse l'unico fine e lo scopo della vita di una donna. Io non voglio sposare Jo a Laurie per compiacere nessuno.


Gennaio 1869 - Lasciata la nostra grande stanza a Bellevue e andiamo a Chauncey Street. Ho inviato il sequel di "LW" a Roberts il giorno di Capodanno. Spero che farà così come il primo, che vende finemente e riceve buone recensioni. F. e F. vogliono entrambi che continui a lavorare per loro, e lo farò se ne avrò la possibilità; ma i dolori alla testa, la tosse e la stanchezza mi impediscono di lavorare come una volta, quattordici ore al giorno. 
A marzo siamo andati a casa, dato che mia madre era irrequieta da Nan e papà voleva la sua biblioteca. Freddo e noia; incapace di scrivere; così mi sono presa cura di Marmee e cercherò di riposare.
Ho pagato tutti i debiti, grazie al Signore! - per ogni centesimo che arriva - e ora mi sento come se potessi morire in pace. Il mio sogno sta diventando realtà; e se la mia testa resisterà, farò tutto ciò che speravo di fare una volta.



Il romanzo è una trascrizione realistica della vita reale, idealizzata dalla tenerezza e dal sentimento. Ci sono lezioni sulla condotta quotidiana, inculcando le più semplici virtù, lo sforzo sincero e l'affetto amorevole. C'è anche un umorismo di fondo, ma nessuna caricatura, e un tenero, profondo sentimento senza romanticismo. Lo stile è semplice e diretto, l'assenza del padre aumenta la loro indipendenza e l'autobiografia nel capitolo in cui Beth muore è molto vicina alla morte prematura della vera sorella Elizabeth. 


Molto interesse è stato espresso riguardo ai personaggi reali di "Piccole donne". Questa è la dichiarazione dell'autrice: 

I fatti nelle storie sono reali, anche se spesso cambiati in termini di tempo e luogo:
"Piccole donne" - Le prime opere ed esperienze; La morte di Beth; Le esperienze letterarie di Jo e l'arte artistica di Amy; La casa felice di Meg; John Brooke e la sua morte; Il personaggio di Demi. Il signor March non è andato in guerra. La signora March è reale , ma solo per metà. Laurie non è un ragazzo americano, anche se ogni ragazzo che abbia mai conosciuto rivendica il personaggio. Era un ragazzo polacco, conosciuto all'estero nel 1865. Il signor Lawrence è mio nonno, il colonnello Joseph May. Zia March non rappresenta nessuno nella realtà. 

La struttura di Piccole donne è stata liberamente ispirata da The Pilgrim's Progress, Il pellegrinaggio del cristiano, citato nel libro, ma il suo materiale è prevalentemente semi-autobiografico, attinto dai ricordi d'infanzia. Lei, inequivocabilmente, è Jo, la ragazza impavida (e aspirante scrittrice) che desidera "fare cose audaci" e che lotta per sfuggire alla gabbia vittoriana del suo genere. Jo March e le sue sorelle diventeranno modelli vitali per molte generazioni successive di donne americane.




piccole donne film 2019



Se il romanzo non ha mai avuto un declino altra cosa per i film: i giovani sono molto meno interessati a guardare un film prima della loro nascita e, per questo motivo, ci saranno sempre buone ragioni per i remake. Dopo tutto ogni generazione merita la sua versione.

Sono passati 25 anni da quando Winona Ryder ha interpretato Jo March e altri 61 da quando Katharine Hepburn ha interpretato il ruolo per la regia di George Cukor (le precedenti versioni dello schermo erano state mute) tanto per citare le più note.

Ora, la regista Greta Gerwig (Lady Bird, 2017) ha pensato che è il momento giusto per rispolverare il romanzo di Alcott per una nuova interpretazione più attuale, ambientando e assemblando un cast interessante  per interpretare le sorelle March.

Emma Watson nei panni della sorella maggiore Meg, la maestra; Saoirse Ronan nei panni di Jo, la scrittrice chiara controparte di Alcott; Eliza Scanlen nel ruolo di Beth, quella musicale; Florence Pugh nei panni di Amy, impulsiva e artista della famiglia e, Timothée Chalamet, (Chiamami col tuo nome) l'attore ideale per incarnare Laurie il ragazzo dai capelli ricci del libro. La loro madre, Marmie, è interpretata con stile e disinvoltura da Laura Dern e la zia da Meryl Streep
Piuttosto che raccontare la storia nota e lineare come hanno fatto sia Alcott che gli altri suoi adattatori, Gerwig ha mescolato le scene, con dei flashback, mentre le donne crescono, fatta eccezione per alcune scene.

Vedremo Jo come scrittrice a New York, Meg sposata con John, Amy in un tour europeo con la formidabile zia che spera quindi di istruirla nella realtà del mercato del matrimonio, e Beth a casa dove incontrerà proprio terribile destino.
La regista Gerwig si concentra sulla funzione pratica dei matrimoni nella storia, calcolata più per il pubblico che per il beneficio dei personaggi. Potremmo supporre che Jo e Laurie dovrebbero stare insieme, ma il film insiste sul fatto che il matrimonio non è esattamente lo stesso di un lieto fine.



I libri citati

I QUATTRO LIBRI DELLE PICCOLE DONNE
Einaudi


MUTEVOLI UMORI
Bollati Boringhieri


DIETRO LA MASCHERA
Robin


RACCONTI D'AMORE E DI GUERRA
Donzelli


LA BORSA DELLE CIANFRUSAGLIE DI ZIA JO
Panesi




Fonti: (¹) Ansa 
Louisa May Alcott:Her Life, Letters, and Journals
Piccole donne, o del travestimento di Daniela Daniele, introduzione a I quattro libri delle piccole donne, Einaudi















2 commenti :

  1. Un bell'approfondimento sulla storia editoriale di un grande classico. Sono un po'dubbiosa riguardo al film, perché quello che mi ha lasciata perplessa della versione con Winona Ryder, cioè la fusione del primo romanzo col suo seguito (la cui lettura per me fu un trauma, sia per la morte di Beth che per altre ragioni), a quanto pare ritorna anche in quest'ultima versione. Mi lascio consigliare dal tempo, per decidere se andare in sala a guardarlo.

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  2. @cristina. Difficile che i film riescano ad essere all'altezza del romanzo cercando di comprimere quattro libri in poche ore, vedremo come si svilupperà e se avrà un attenzione meritata.

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