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4 mar 2019

Il sospettato – Georges Simenon. Un coraggioso idealista cerca di sventare un atto criminoso

Il sospettato un romanzo dove un uomo coscienzioso è deciso a rischiare la vita pur di fermare un atto criminoso

Pierre Chave, considerato disertore dalla polizia, si trova esiliato in Belgio. Vive vicino Bruxelles con la moglie e un figlio piccolo, lavora in un teatro, è un anarchico che scrive anche per dei giornali, e sogna un mondo migliore senza povertà e sfruttamento. Ma i tempi sono diversi e gli altri simpatizzanti del gruppo vogliono fare un azione dimostrativa a Parigi facendo saltare una fabbrica di aerei che potrebbe uccidere decine di persone. L'idea di provocare la morte a degli operai innocenti non rientra nella sua ideologia, quindi è motivato a fermare il disastro anche perché vuole salvare Robert un ragazzo al quale Chave funge da mentore e che verrà usato dagli altri per compiere l'attentato.





Questo del Il sospettato è un Simenon "all'ultimo respiro" che mette il personaggio centrale in una corsa frenetica contro la morte. Un immersione senza giudizio nell'ambiente anarchico degli anni '30 (il libro venne pubblicato nel 1938), un ambiente insolito per il creatore di Maigret, in uno dei suoi "romanzi duri" più psicologici.

Una corsa contro il tempo che si svolge pagina dopo pagina in cui Chave verrà messo alla prova con i suoi ideali, le disillusioni sulle persone in cui ha creduto, e la difficoltà materiale di sapere esattamente dove e quando il crimine deve aver luogo. 

Chave dovrà lasciare la famiglia per andare a Parigi. Lascia il focolare domestico, a Schaerbeek, un grigio e freddo sobborgo di Bruxelles, la moglie Marie, ignara, stira camice con il tempo scandito dai colpi di ferro sul tavolo, tendendo l'orecchio al respiro del piccolo figlio Pierrot che dorme nella camera accanto, dentro "quelle casette belghe che non sembrano essere state pensate per più di una famiglia" e c'è la curiosa proprietaria che vive al piano terra, disturbata dalle visite continue, tanto che toccherà mettere un cartello «Per Chave suonare due volte!». 

Pierre Chave è un giovane francese che non è riuscito ad affermarsi nella vita. Si era unito a un gruppo di anarchici frustrati (possiamo trovare precedenti nei personaggi di Dostoevskij). Per non essere arrestato è costretto a lasciare la Francia e rifugiarsi in Belgio con moglie e figlio, lavorando come factotum in un teatro e scrivendo per alcuni giornali.

Un giorno al lavoro riceve la visita di Baron, un uomo che appartiene allo stesso gruppo anarchico di Parigi come lui. Questo lo informa che, sotto l'influenza di un certo K ..., il gruppo cambia direzione pericolosamente verso un azione diretta. Peggio ancora, il giovane Robert, un amico di Chave, è chiamato a mettere una bomba in una fabbrica di aerei a Courbevoie vicino Parigi. 



Courbevoie negli anni '20 (Wikipedia)
Durante la Seconda Guerra Mondiale la città subirà
gravi danni e vittime a causa dei bombardamenti


Sebbene sia vietato per lui stare in Francia, pena l'arresto, Chave si precipita a Courbevoie per prevenire l'attacco. Con testardaggine e prudenza, cercherà invano Robert per fermarlo dall'ignobile gesto. Il nostro uomo però non è a conoscenza che la polizia è già stata avvisata dal fatto con una lettera anonima da qualcuno, ma intuisce che gli altri del gruppo sono sorvegliati da agenti in borghese e anche lui potrebbe essere a rischio, dato che anche i suoi compagni lo sospettano di tradimento. 

Intanto la polizia belga tenterà di interrogare la moglie sulla sparizione del marito i quali pensano sia proprio lui l'autore del possibile attentato.
Anche se può sembrare un thriller Simenon come al solito inserisce delle note solidali specie nelle pagine in cui ritrae l'ispettore di polizia belga con il volto umano (un surrogato di Maigret ?). Egli si interessa al piccolo Pierrot che appare malato e febbricitante, gli porterà anche un regalo, e fa visita periodicamente alla moglie cercando di sapere qualcosa, ignara del motivo per cui il marito è fuggito improvvisamente con la bicicletta verso Parigi. 

L'ispettore osserva nel piccolo trilocale un camino di marmo nero e l'orologio a pendolo sotto una campana di vetro, la tovaglietta lisa sul tavolo di cucina, e si comporta come se fosse a casa sua. Si siede alla scrivania di Pierre e si riempie la pipa cercando nei cassetti carte compromettenti, mentre Marie che lo guarda si domanda se non stia fumando il tabacco del marito. 
 
Per tutto il romanzo si ha la sensazione che qualcosa non vada bene alla fine, in questa attesa si gioca tutto il lavoro di Simenon, costruendo una certa suspense, che porterà il nostro personaggio tra le strade di una Parigi povera, fatta di prostitute e operai, caffè di secondo ordine, le bettole e hotel malfamati. Con pochi soldi in tasca Chave dormirà dentro un casotto per la manutenzione delle strade, scoperto la mattina dopo dagli operai come un barbone. Si guarderà le spalle camminando nei vicoli semibui con il sospetto che qualcuno lo segua e infine quando trova il "piccolo" Robert la soluzione è la più semplice, anche se dovrà ricredersi dalle sue valutazioni.

Ma ciò che Chave in fondo cerca è la vita tranquilla in una vera famiglia, lui Marie e il piccolo Pierrot insieme, trovando la forza di ricostruire il proprio avvenire.

Le Suspect venne scritto nel 1937, pubblicato da Gallimard nel 1938. Il manoscritto originale venne messo all'asta per il beneficio dei prigionieri di guerra su iniziativa dell'autore nel 1943.
La prima edizione italiana risale al 1953 per conto di Mondadori nella collana dei  Romanzi della Palma con  il titolo L'uomo sospetto. Nel 1989 ne è stato tratto un film tv per la regia di Yves Boisset.




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Titolo: IL SOSPETTATO

Autore: Georges Simenon
Editore: Adelphi
Anno: 2019
Pagine: 140








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