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2 gen 2019

La donna del ritratto – Kate Morton. Mistero e romanticismo intorno a un vecchio maniero inglese

Nell'estate del 1862, Birchwood Manor, una casa di campagna nell'Oxfordshire, viene abitata come residenza estiva dall'artista vittoriano Edward Radcliffe, membro di una confraternita di pittori preraffaelliti e giovane promettente, per stare lontano qualche giorno dalla frenetica Londra immerso nella natura e cercare nuova creatività. Ma invece una tragedia sconvolgerà la sua vita: una donna verrà uccisa e un altra, la sua modella, scomparirà insieme a un prezioso gioiello.


Portrait of a Woman, Abbott H. Thayer (1898)




...una donna giovane  con un abito bianco i capelli lunghi, chiari ma non biondi, raccolti in parte in uno chignon; lo sguardo era deciso, il mento un po’ sollevato...


Nel corso degli anni fino ad oggi nella casa sono avvenuti numerosi eventi e il Birchwood Manor detiene un'attrazione speciale. Centocinquanta anni dopo una giovane archivista trova una borsa di cuoio con due oggetti: un album da disegno e una vecchia fotografia sbiadita di una bellissima donna in abiti vittoriani. L'archivista si appassiona nella ricerca e sente di essere coinvolta personalmente.

In più c'è la presenza unificante di una narratrice che racconta la sua storia in prima persona la cui connessione, presumibilmente romantica, con Edward non viene immediatamente rivelata.
Lei è anche l'unico inquilino permanente della casa da oltre 150 anni, dal momento che è un fantasma.

Kate Morton nel suo romanzo La donna del ritratto mette insieme diversi elementi letterari classici che generano una certa suspense tra le sue pagine: il ritrovamento di una vecchia borsa, un antica fotografia, la morte di un personaggio in circostanze misteriose, il furto di un prezioso gioiello, una casa che sembra stregata e altri personaggi che consigliano a Elodie, la giovane archivista di Londra, di lasciare perdere e di non andare fino in fondo. 

Il libro inizia ai nostri giorni con la nostra protagonista che lavora per una società archivistica, figlia di una famosa violoncellista defunta, è fidanzata con Alastair un ragazzo che si prepara a sposare. Ci sono diverse pagine sull'abito da indossare, i parenti, le amiche da consultare e tutta la preparazione di un matrimonio che forse non avrà luogo. 

Un giorno Elodie mentre sistema un archivio, scopre una vecchia cartella di cuoio che contiene alcuni schizzi del pittore vittoriano Edward Radcliffe (un personaggio immaginario non cercatelo su Google). Uno di questi rappresenta un antico maniero. Le ricorda una vecchia storia raccontata  da sua madre da bambina.

Poi c'è una foto color seppia dentro una cornice d'argento: il ritratto di una donna giovane con un abito bianco "i capelli lunghi, chiari ma non biondi, raccolti in parte in uno chignon; lo sguardo era deciso, il mento un po’ sollevato, gli zigomi alti e le labbra arricciate in un’espressione di sollecitazione intelligente, forse persino di sfida". 

Dall'album scivolerà un foglietto ingiallito con una frase scritta trasversalmente che ad un certo punto s'interrompe: «La amo, la amo, la amo, e se non potrò averla perderò la ragione, perché quando non sono con lei ho paura che…». Intuisce che la cartella apparteneva al pittore Radcliffe.

Elodie vuole indagare anche perché il disegno di quella casa gli risulta familiare. Riuscirà  a trovare il maniero di Birchwood, una tenuta nell'Alto Tamigi, ora divenuto sorta di museo con visite guidate, dove scoprirà un mistero su sua madre, così come la storia della ragazza senza nome del ritratto, appena in tempo per districarsi da ciò che potrebbe essere un matrimonio terribile.
 
Prima si parlava di fantasmi e come in The Others, tra i capitoli di Elodie, la scrittrice inserisce anche dei capitoli dove una narratrice racconta la vita dentro il maniero nel corso degli anni con i suoi inquilini di passaggio.

Lei è una ragazza della Londra del XIX secolo, il cui padre orologiaio in disgrazia (da qui il titolo originale The Clockmaker's Daughter) l'ha mandata a vivere in una casa di ladri mentre di lui si pensa sia trasferito in America. La ragazza padroneggia l'arte del borseggio e incontra - e si innamora - del pittore Edward Radcliffe diventandone la sua musa.

Mio padre mi chiamava Birdie. Ero il suo uccellino. Il mio vero nome era bellissimo, diceva, ma era un nome da grandi, adatto a una signora con la gonna lunga e sete raffinate, senza più ali per volare.

Più avanti, in epoca recente, ci racconta di un inquilino, un giovane fotografo attraente che si è sistemato nel maniero «Il mio nuovo ospite è qui da cinque dei suoi giorni. All’inizio mi ero sorpresa del suo arrivo, con quella valigia logora e la tracolla marrone in spalla, così simile a quella di Edward; e più ancora mi ha sbalordito quando si è fermato per la notte. 

Da quando l’associazione Amici dell’arte ha aperto la casa al pubblico, qui passano soltanto i turisti del fine settimana, con le scarpe comode e le guide in mano, e nessuno di loro è mai rimasto oltre l’orario di chiusura». 

Gli resta alle spalle. Lo osserva. Pensa sia troppo presto per rivelarsi «Non sempre le persone gradiscono la mia compagnia, e non vorrei spaventarlo». Mentre i bambini a volte riescono a vederla. Lei è legata alla casa e non può uscire fuori dal suo perimetro per capire cosa succede fuori e alla fine scopriremo il motivo.

Aggiungo anche, per non rivelare troppo, che la "misteriosa presenza" cercherà di favorire la conoscenza tra il fotografo e l'archivista Elodie.  

La donna del ritratto è un romanzo labirintico tra le pieghe del tempo e i suoi eterni ritorni, con molti personaggi che in oltre cento anni hanno abitato la casa, sempre se il lettore è disposto a navigare tra gli anni e insieme alle diverse generazioni di storie che coinvolgono il maniero.

C'è Juliet, una scrittrice che ha portato dei bambini a vivere nelle vicinanze durante la seconda guerra mondiale il cui figlio è ossessionato da un amico immaginario presente nella casa; il biografo di Radcliffe,  Leonard Gilbert, che abitò durante la Depressione; e Ada Lovelace, che viveva a Birchwood quando la casa era una scuola femminile nel tardo 19 ° secolo.


Avebury Manor (Wiltshire) probabile ispirazione per Birchwood

Tutto ruota intorno a questo maniero misterioso costruito nel XVI secolo con l’intento specifico di offrire asilo ai preti cattolici, perseguitati verso la metà del 1500 in Inghilterra, e che presenta un paio di nascondigli segreti chiamati Priest Hole o Buche del sacerdote con meccanismi di chiusura automatici, una di queste sarà fatale per un personaggio del romanzo.

Ma il luogo non fu scelto a caso perché ha una storia leggendaria molto più antica, quella dei "bambini magici": ovvero tre bambini del popolo delle fate che molti anni fa varcarono il confine e finirono nel nostro mondo. 

Il romanzo abbraccia diversi filoni dallo storico, al mistery o giallo, al romantico, come pezzi di un puzzle che vengono inseriti lentamente, rivelando segreto dopo segreto la storia fino al suo soddisfacente e malinconico finale.


L'autrice

Kate Morton, australiana, laureata con una tesi sulla tragedia nella letteratura vittoriana, si è a lungo dedicata al tema del gotico nel romanzo contemporaneo.
Ha pubblicato: Ritorno a Riverton Manor, Il giardino dei segreti, Una lontana follia e L'ombra del silenzio, editi da Sperling & Kupfer.





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Titolo: LA DONNA DEL RITRATTO

Autore: Kate Morton

Editore: Sperling & Kupfer

Anno: 2018

Pagine: 478









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