21 nov 2018

 

Le Sturmtruppen di Bonvi compiono 50 anni. Le vignette a colori

Fumetti italiani

Per l’anniversario da Mondadori Comics le famose vignette di Bonvi in edizione integrale a colori

Le Sturmtruppen arrivano tra le pagine del quotidiano Paese Sera il 23 novembre 1968, create da Bonvi "un ragazzo biondo dall’accento simpaticamente parmigiano" che ha già vinto il concorso per la migliore strip italiana. Nel giro di venticinque anni svilupperà quasi seimila strisce tradotte poi in oltre dieci lingue, tra cui il russo, primo fumetto in assoluto mai pubblicato in URSS, uscite successivamente in vari giornali italiani e riviste come Eureka di Luciano Secchi, l'ultima verrà pubblicata verso la metà degli anni '90, dopo la morte prematura del suo ideatore adattate dai suoi collaboratori.


50 anni a koloren! Sturmtruppen



Franco Bonvincini nasce a Parma nel 1941 "fino al ‘68 è stato uno studente irrequieto, poi il maggio francese e la contestazione studentesca italiana hanno contribuito in modo decisivo alla scelta professionale". Nate durante una cena di gnocchi fritti insieme a Guido De Maria e altri amici. De Maria servì Bonvi per primo che ringraziò «Danke!» e l'altro rispose «Bitte», poi continuarono altri piatti con il solito andazzo «Danke!» e «Bitte». Finché il doppiatore Mauro Mattioli urlerà: «Ehi, voi due, maledetten skizzaten, la volete smettere con queste menaten che ci avete rotto i cosiddetten?». Bonvi risponderà : «Ragazzen, mi è venuten un’idea!». 

Il giorno dopo aveva pronte quattro vignette con dei soldati in uniforme tedesca che si passano munizioni ringraziandosi a vicenda di fronte a un ufficiale stizzito. Sarà la prima striscia delle Sturmtruppen.


50 anni a koloren sturmtruppen
La prima striscia ora a colori


La sua notorietà arrivò stranamente qualche anno dopo, con l'apparizione in televisione nella trasmissione “Supergulp! Fumetti in TV" nel 1972  di Nick Carter altro personaggio satirico su un detective particolarmente arguto. Ma Bonvi era più legato alle sue Sturmtruppen consapevole del loro livello e valore universale. 

Ad un certo punto avrà bisogno di un innovazione, perché "la striscia stava diventando una barzelletta da settimana enigmistica". Rinnovò dopo quasi due anni con scrupolo moltissimi personaggi. 
Dalla striscia 1370 entrerà in scena il personaggio di Galeazzo Musolesi, audace federale di San Giovanni in Persiceto, poi vari corpi speciali con le sconsolate sentinelle che si avviano verso una avvilente follia.

La produzione di Bonvi fa riferimenti alla storia della Seconda guerra mondiale e lo stesso autore ammette che "le Sturmtruppen sono un esercito che si colloca fra Niente di nuovo sul fronte occidentale di Remarque e 08/15 di H.H. Kirst (...) ma se dovessi disegnarle adesso sceglierei il soldato tedesco degli inizi della Prima guerra mondiale, quello con l'elmo a chiodo: sarebbe più esatto e simboleggerebbe forse meglio il militare, l'ubbidienza, la sottomissione, il regolamento, la gerarchia, insomma un esercito atemporale".


50 anni a koloren! Sturmtruppen
La vignetta 913 apparsa sul Corriere d'Informazione nel 1975 

In realtà non è tanto il Potere e l'Autorità ritratte, quanto il povero soldato semplice, ultima ruota del carro della gerarchia, a cui in letteratura un precedente classico lo si vede in Jaroslav Hašek con Il buon soldato Sc'vèik

In un intervista del 1975 al Corriere d'Informazione disse "le mie letture negli ultimi anni mi hanno fatto capire molte cose: fra i "soldaten" nazisti e i frustrati impiegati dell'industria c'è un filo diretto. Dalla mia satira si dovrebbe capire (...) La vera satira deve sempre astrarre dalla situazione concreta. Non per nulla i nemici nelle strisce non compaiono mai. E poi i miei "soldaten" sono stati tollerati dalla dittatura brasiliana soltanto perché agli occhi dei gerarchi, apparterrebbero al passato".

Forse condizionato, oltre a Remarque, anche dalle letture di Sven Hassel e i suoi "Maledetti da Dio", ribelli che odiavano l'autoritarismo militare, dittature e gerarchie, oltre agli orrori della guerra, Bonvi prenderà da questi, diversi spunti satirici in chiave farsesca, rappresentando tipi qualunque bizzarri e imprevedibili "confusi psicologicamente" da falsi slogan, tormentati dai loro superiori che seguono gli Ordini del Potere. 

Verso la metà degli anni '70 le Sturmtruppen conobbero anche vie diverse. Da quelle teatrali nel 1972 spettacolo diretto da Nino De Tollis, con un primo esempio di nudo maschile e poi due film  “Sturmtruppen” (1976) e “Sturmtruppen 2: tutti al fronte!” (1982) con camei dello stesso Bonvi, Cochi Ponzoni, Renato Pozzetto, Felice Andreasi, Massimo Boldi, Teo Teocoli e Umberto Smaila, per la regia di Salvatore Samperi.

Bonvi ci lascia una sorta meta-esercito tedesco, di soldati confusi, insicuri con l'idea di tornare a casa al più presto, che per certi versi secondo me affine anche alla satira nera dei soldati americani di M.A.S.H., dove con un linguaggio originale troviamo i “soldaten”, l’“Uffizialen”, il “Sergenten” o il “Cuoken” (che somministra alla truppa “sbobben” e “brodaglien”) che fanno riflettere sull' assurdità e la crudeltà della guerra. 



Dal 7 dicembre 2018 al 7 aprile 2019 si terrà a Bologna, presso gli spazi di  Palazzo Fava  una mostra su Bonvi e le sue creature con oltre 250 opere originali provenienti dall’Archivio Bonvicini, in gran parte inedite, che ripercorreranno la carriera dell'artista.


Il libro

Autore: Bonvi
Titolo:  50 A KOLOREN ! STURMTRUPPEN. Vol. 1
Editore:  Mondadori Comics
Anno: 2018
Pagine: 128







Riferimenti: 
-Sturmtruppen. Il fumetto di satira antimilitarista - Giorgio Ferrari (1981) 
-Corriere dell'Informazione (maggio 1975). 
-la Lettura (settembre 2018)







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